Coronavirus, dai permessi di soggiorno alla regolarizzazione. Regole cambiano ancora

Con il decreto Cura Italia prorogati i termini al 31 agosto di diversi documenti, si allungano i tempi anche per l’accoglienza e le domande di sanatoria

Coronavirus, dai permessi di soggiorno alla regolarizzazione. Regole cambiano ancora

Permessi di soggiorno, documenti di identità, domande di regolarizzazione: le scadenze cambiano ancora. Per l’emergenza legata al coronavirus, infatti, il governo ha deciso di prorogare la scadenza di alcuni documenti. Per orientarsi, Caritas Roma ha prodotto una guida utile online. 

In particolare - spiega la nota - con l’ultimo decreto Cura Italia si è deciso di introdurre, nell’articolo 103 comma quater una norma specifica sui permessi di soggiorno la cui validità è stata prorogata fino al 31 agosto 2020. La norma è riferita a tutti i permessi scaduti nel corso dell’emergenza, ed in particolare dopo il 31 gennaio 2020. Nello specifico, sono prororgati al 31 agosto i documenti di viaggio rilasciati ai titolari di protezione ai sensi dell’art 24 dlgs 251/2007; i nulla osta per lavoro stagionale; i nulla osta per ricongiungimento familiare; i nulla osta per lavoro per casi particolari di cui agli artt. 27 e seguenti del Testo Unico per l'immigrazione (tra cui blue card, ricerca etc). Sono inoltre esplicitamente prorogati fino al 31 agosto anche i termini per le conversioni dei permessi di soggiorno. Anche i documenti di identità  scaduti dopo il 31 gennaio 2020 devono ritenersi prorogati fino al 31 agosto 2020. “Tale validità ulteriore si applica, peraltro, solo ai fini dell’identificazione e non ai fini dell’espatrio laddove invece la durata resta limitata alla scadenza indicata nel documento” spiega Caritas Roma. L’articolo 17 quater stabilisce inoltre la proroga della validità delle tessere sanitarie che fossero scadute al 30 giugno 2020. 

Inoltre, l’articolo 86 bis introduce anche una serie di disposizioni in materia di accoglienza tra queste, di particolare interesse è il comma 2 che stabilisce che possono rimanere in accoglienza fino al termine dello stato di emergenza – ad oggi fissato al 31 luglio 2020- tutte le persone che nel corso di questi mesi avrebbero perso il diritto a rimanere nei centri Cas, Cara e Siproimi per scadenza dei termini. “Possono continuare a rimanere accolti: i titolari di permesso di soggiorno per cure mediche di cui all’art 19 comma 2 lettera d bis, i titolari di permesso di soggiorno per casi speciali di cui agli artt. 18, 18-bis, 20 bis, 22 comma 12 quater e 42 bis del Dlgs 286/1998 e i titolari di protezione internazionale o umanitaria, oltre ai richiedenti protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati oltre il compimento della maggiore età” spiega ancora Caritas Roma.

Infine è arrivata la proroga anche per inoltrare le domande di regolarizzazione: il Consiglio dei ministri ha deciso di fissare il termine ultimo per il prossimo 15 agosto. Alla decisione plaude la campagna Ero Straniero che aveva esplicitamente chiesto al governo di prorogare la scadenza “Data la complessità delle procedure, sono numerosi i datori di lavoro e lavoratori stranieri ancora in attesa di capire come poter accedere alla misura e serve piu' tempo - spiega la campagna in una nota -. Tuttavia, affinché sia data l'opportunità di emergere a un numero adeguato di beneficiari, sono ancora necessarie alcune modifiche all'intervento del Governo nel decreto rilancio: vanno infatti superate tutte quelle limitazioni e restrizioni inutili che giorno dopo giorno vengono segnalate dagli operatori di sportelli legali e patronati cui si stanno rivolgendo datori di lavoro e cittadini stranieri in questi giorni e che gia' come realta' promotrici della campagna 'Ero straniero' avevamo individuato, proponendo delle modifiche in sede di conversione".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)