Covid-19, aumento di casi in Kirghizistan

Medici senza frontiere: oltre 35 mila persone hanno contratto il virus nel paese e, negli ultimi giorni, il numero di positivi è aumentato rapidamente. Preoccupano anche gli alti tassi di contagio tra gli operatori sanitari

Covid-19, aumento di casi in Kirghizistan

Medici Senza Frontiere denuncia l’aumento di casi di Covid-19 in Kirghizistan, in particolare nella capitale Bishkek. Oltre 35mila persone hanno contratto il virus nel paese e, negli ultimi giorni, il numero di positivi è aumentato rapidamente, spiega l’organizzazione. “Le regioni rurali e più remote si preparano all’arrivo del virus, aumentando le misure preventive e sforzandosi allo stesso tempo di garantire cure mediche essenziali, specialmente per donne e bambini. – si legge in una nota - Nonostante la solidità del sistema sanitario del paese, negli ultimi anni il mantenimento di servizi di qualità al di fuori delle grandi città ha sofferto per la riduzione degli investimenti nel settore. Il paese ha anche un’alta incidenza di malattie croniche e una percentuale eccezionalmente alta di persone con patologie che richiedono cure a lungo termine”.

Negli ultimi quattro anni l’organizzazione ha fornito assistenza medica a Kadamjay, dove l’incidenza di alcune malattie croniche è tra le più alte del paese. A Kadamjay, riferisce Msf, “accedere all’assistenza sanitaria è una sfida, anche senza la minaccia del Covid-19, a causa delle lunghe distanze che rendono difficile raggiungere i centri di cura. In Kirghizistan, se si è in possesso di un’assicurazione sanitaria, i farmaci per bambini sotto i cinque anni e donne in gravidanza sono gratuiti, ma la maggior parte delle persone deve ricorrere ai pochi risparmi che ha e, con opportunità limitate di guadagnarsi da vivere e redditi bassi, molti non possono permettersi le cure di cui hanno bisogno. Per migliorare lo screening e la diagnosi di una serie di malattie croniche, è stato necessario investire nei laboratori. I nostri team hanno rinnovato e riparato le apparecchiature mediche esistenti e hanno formato il personale del Ministero della Salute sull’uso pratico di apparecchiature diagnostiche come ultrasuoni e coagulatori del freddo, nel rispetto delle linee guida standard per il trattamento”.

“Per evitare un’alta concentrazione di persone nei centri sanitari, abbiamo aumentato le visite a domicilio per bambini e le cure post-natali, in particolare per i pazienti con malattie non trasmissibili, che sono ad alto rischio di complicanze Covid. - afferma Kevin Coppock, direttore dei programmi Msf in Kirghizistan - Per altre consultazioni di routine, compresa l’assistenza prenatale, organizziamo videochiamate WhatsApp con i pazienti”. Msf sta lavorando anche in quattro dei principali ospedali di Kadamjay, fornendo consulenza e formazione sulla prevenzione e il controllo delle infezioni, consegnando disinfettanti e dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario. Inoltre, sono state distribuite oltre 4.500 mascherine per proteggere i pazienti con malattie non trasmissibili e altre complicazioni mediche. Mentre la maggior parte delle attività di MSF continua, altre sono state sospese per evitare di diffondere il contagio.

"Poiché il distretto di Kadamjay ha un elevato numero di pazienti con malattie croniche, siamo estremamente cauti nel non esporre le persone a rischi inutili -continua Coppock - Il cancro al collo dell’utero è una delle principali cause di morte per le donne in Kirghizistan, ma le opzioni di prevenzione e screening sono limitate. Ad Aydarken, MSF ha introdotto servizi di screening e prevenzione del cancro dell’utero, incluso il trattamento delle lesioni cervicali, con l’obiettivo che le autorità sanitarie li estendessero in tutto il paese. Ma adesso si dovrà aspettare. "Continuiamo a seguire l'evoluzione del virus, con l'intenzione di riprendere le attività non appena la situazione lo consentirà".

Preoccupano anche gli alti tassi di contagio tra gli operatori sanitari negli hotspot Covid-19. “Anche prima della pandemia non c'erano abbastanza operatori sanitari, soprattutto nelle aree remote del paese. - spiega Abduraupov Isamidin, epidemiologo di Msf in Kirghizistan - Se alcuni di loro dovessero ammalarsi, non ci sarebbe nessuno a sostituirli. Ogni medico e infermiere qui teme di contrarre il virus, questo ha un impatto sul nostro lavoro e siamo preoccupati di trasmettere il virus alle nostre famiglie. Abbiamo il più alto tasso di mortalità rispetto ad altri paesi, il che aumenta la paura. Per ora, le autorità sanitarie di Aydarken chiedono a tutti di rimanere a casa, noi stiamo cercando di visitarli direttamente presso le loro abitazioni, ma non possiamo dire con sicurezza che stiamo coprendo tutti i bisogni”, spiega Isamidin. "Il Covid-19 dovrebbe davvero servire da campanello d'allarme per ridurre le disuguaglianze sanitarie tra i paesi e al loro interno", conclude Kevin Coppock.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)