Covid-19. Ciccozzi (Campus): “Sbagliato eliminare la quarantena dopo terza dose ma può essere ridotta”

“Le decisioni vanno cambiate sulla base della variante dominante. Man mano che si cambia l’atteggiamento verso il virus, il virus stesso si adatterà all’uomo. È la storia dell’evoluzione virale: è il virus che si adatta all’uomo e non il contrario”. Parla Massimo Ciccozzi, responsabile di Statistica medica e epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio Medico di Roma

Covid-19. Ciccozzi (Campus): “Sbagliato eliminare la quarantena dopo terza dose ma può essere ridotta”

Evitare che metà nazione sia di nuovo chiusa in casa per rispettare i tempi di isolamento. Il picco dei contagi, le feste natalizie ancora in corso e la rapidità di trasmissione della variante Omicron portano a riconsiderare i termini della quarantena per chi ha effettuato la terza dose e non mostra sintomi. Specie i governatori sono in pressing sul Comitato tecnico scientifico e chiedono di portare da sette a cinque giorni la quarantena. Eliminare totalmente l’isolamento per chi ha fatto il richiamo però sarebbe un errore, secondo Massimo Ciccozzi, responsabile di Statistica medica e epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio Medico di Roma, ma può essere ridotta. “Le decisioni – avverte – vanno cambiate sulla base della variante dominante. Man mano che si cambia l’atteggiamento verso il virus, il virus stesso si adatterà all’uomo. È la storia dell’evoluzione virale: è il virus che si adatta all’uomo e non il contrario”.

Professore, Omicron a breve sarà dominante in Italia?
Sì, era naturale avvenisse. Sarebbe importante vaccinare i bambini altrimenti il virus troverà campo libero per infettare e continuare a trasmettere. Oggi la maggior parte dei casi sono dovuti a cluster familiari perché sono per lo più i bambini a portare il virus in casa. Dobbiamo ragionare in termini di sanità pubblica, quindi, vaccinare anche i minori per non diffondere il virus e proteggere loro stessi.

Non abbiamo infatti dei dati sul long Covid perché non sappiamo che effetti avrà sui bambini a distanza di tempo. Ma è grazie ai dubbi e alle cose che non conosciamo che portiamo avanti gli studi.

Anche l’incubazione di Omicron è più rapida?
Sì solo di due o tre giorni. Già la Delta mostrava una incubazione di quattro giorni. Il fatto che siano diminuiti i termini non stupisce, rientra nelle tendenze seguite da tutti i virus.

È giusto ridurre o eliminare la quarantena per chi ha fatto il richiamo?
Togliere la quarantena sarebbe sbagliato. Ridurre i giorni potrebbe essere corretto. Le evidenze su questo virus vengono aggiornate di mese in mese. Le decisioni vanno cambiate sulla base della variante dominante. Man mano che si cambia l’atteggiamento verso il virus,

il virus stesso si adatterà all’uomo. È la storia dell’evoluzione virale: è il virus che si adatta all’uomo e non il contrario.

Credo sia giusto ridurre a cinque giorni e finire la quarantena per i vaccinati solo in caso di tampone molecolare negativo mentre per i non vaccinati devono rimanere dieci i giorni.

Si registrano molti falsi negativi con i tamponi rapidi.
Sì. Il 35% dei tamponi rapidi è un falso negativo. Per questo dico che è preferibile un tampone molecolare a fine quarantena.

La mascherina Ffp2 è ora obbligatoria sui mezzi pubblici, nei cinema e nei teatri. L’obbligo andrebbe esteso secondo lei?
La renderei obbligatoria anche all’aperto quando ci sono assembramenti. La variante Omicron è molto contagiosa.

Si è quindi ridotta anche il tempo minimo di esposizione per contrarre il virus?
Non è mai stato dimostrato, nemmeno prima. Non ha senso parlare di durata minima per evitare l’esposizione.

In Italia il tracciamento è ancora un tallone di Achille. Perché?
Il personale con le competenze adeguato per eseguire l’attività di tracciamento è insufficiente come numero, bisognerebbe aumentarlo.

In prospettiva dovremo vaccinarci ogni anno?
Per liberarci dalle varianti bisogna vaccinare il 50-60% della popolazione mondiale.

Probabilmente faremo un richiamo ogni anno finché non diventerà totalmente endemico.

Sulla validità del green pass ridotta a sei mesi, è d’accordo?
La validità del green pass deve seguire il tempo del richiamo, altrimenti non ha senso.

Renderebbe il vaccino obbligatorio per tutta la popolazione?
È una decisione politica io do le informazioni scientifiche sono poi le persone che con il libero arbitrio scelgono per la propria salute. Aggiungo però che occorre anche essere altruisti: non pensare solo a se stessi ma anche alla salute degli altri.

Elisabetta Gramolini

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Fonte: Sir