Dipendenze nel 2021. La pandemia non ferma i narcos, ma ci sono due buone notizie

È il record dei sequestri di cocaina in Italia nel 2020 a confermare le preoccupazioni dell’Osservatorio di Lisbona sulle inarrestabili rotte del narcotraffico. Ma l’anno che sta per finire sarà ricordato anche per la Conferenza sulle dipendenze di Genova e per la delega alle droghe che mancava da troppo tempo

Dipendenze nel 2021. La pandemia non ferma i narcos, ma ci sono due buone notizie

Il 2021, in qualche modo, ha lasciato un segno per quanto riguarda il mondo delle droghe e delle dipendenze. Sono tre le “notizie” che hanno caratterizzato maggiormente l’anno che sta per chiudersi: due positive, una negativa. Nonostante le restrizioni e i lockdown, infatti, il traffico di droga - in Italia e nel mondo - non è andato in crisi. Lo dicono alcune ricerche: una di queste è la Relazione europea sulla droga 2021 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona (Emcdda). “Stiamo assistendo a un mercato delle droghe dinamico e adattivo, resiliente alle restrizioni connesse al Covid-19 - ha spiegato il direttore dell’Emcdda, Alexis Goosdeel -. Si osservano modelli di consumo di stupefacenti sempre più complessi, dove i consumatori sono esposti a una varietà più ampia di sostanze naturali e sintetiche estremamente potenti”.
La pandemia, quindi, non ha fermato il narcotraffico. I dati resi noti nel 2021 e riferiti al 2020, infatti, mostrano un incremento significativo del traffico di alcune sostanze. Prima fra tutte la cocaina i cui sequestri nel 2020 in Italia hanno raggiunto il record assoluto. I dati sulla situazione italiana sono stati resi noti dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2021. “La produzione e il traffico di stupefacenti sembrano essersi rapidamente adattati alle restrizioni connesse alla pandemia - spiega nella relazione Flavio Siniscalchi, capo Dipartimento Politiche Antidroga -. Nel 2020 è aumentato infatti il quantitativo di sostanze sequestrate nel territorio nazionale malgrado un numero inferiore di operazioni antidroga”. Secondo la relazione, inoltre, le operazioni antidroga hanno portato al sequestro di oltre 58,8 tonnellate di sostanze stupefacenti (+7,4% rispetto al 2019). Ma è la cocaina a presentare dati preoccupanti: nonostante le operazioni di sequestro - per la sola cocaina - siano diminuite del 9%, si è passati dalle 8,2 tonnellate sequestrate nel 2019 alle 13,4 del 2020, con un incremento del 62%.
Nonostante il quadro preoccupante, ricorderemo il 2021 anche per due buone notizie. La prima riguarda la delega alle droghe che, dopo anni di noncuranza da parte della politica, torna finalmente ad essere affidata in modo chiaro e inequivocabile ad un ministro, in questo caso il ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone. Una decisione accolta con favore dalle Comunità terapeutiche. Un passo decisivo che ha portato anche all’organizzazione - e questa è la seconda buona notizia - della Conferenza nazionale sulle dipendenze che si è tenuta a fine novembre. Un’appuntamento che arriva - come ha detto la stessa ministra Dadona - dopo 12 anni di immobilismo e che, tornando a Genova (dove per molti si è tenuta l’ultima vera conferenza nazionale sulle dipendenze), ha cercato di dare un segnale a tutti gli attori sociali che si occupano di droghe e dipendenze.
La Conferenza nazionale voluta dal governo Draghi non ha convinto tutti e sono proprio alcune comunità terapeutiche e organizzazioni che si occupano di dipendenze ad aver manifestato i propri dubbi sulla riuscita dell’evento. Per alcuni, l’appuntamento di Genova, con tutti i suoi limiti, ha rappresentato un punto di partenza. Tra i punti critici della Conferenza, infatti, in molti riconoscono i tempi stretti con cui è stata organizzata. È bastato qualche giorno in più per riflettere sulla bontà dei lavori di Genova, però, per convincere alcune comunità terapeutiche che l’appuntamento di fine novembre non sia stato poi all’altezza delle aspettative. Di “occasione persa” hanno parlato Fict, Comunitalia, Acudipa, Ser.Co.Re e A.C.T.A. durante una conferenza stampa tenutasi a fine anno alla Camera dei deputati. Un appuntamento che tuttavia ha prodotto anche un risultato che va ad aggiungersi alle buone notizie per questo 2021 e si tratta dell’impegno del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, di “istituire un tavolo permanente al ministero” sul tema delle dipendenze. Un tavolo che si spera possa iniziare a buttare le basi per la prossima Conferenza nazionale - che a questo punto dovrà tenersi nel 2024 - e che possa servire, insieme ai lavori di Genova, per aggiornare una normativa sulle droghe ferma ormai al lontano 1990.(ga)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)