Droghe. La pandemia non ferma i narcotrafficanti, l’allarme dell’Emcdda

Cambia lo spaccio, i prezzi e i livelli di purezza di alcune sostanze, ma sui grandi traffici la pandemia non ha avuto effetti. È quanto sostiene uno studio dell’Osservatorio di Lisbona e dell’Europol. “Nel periodo post-pandemico, vedremo una maggiore competizione e violenza associate al traffico di droga. Occorre anticipare questi sviluppi”

Droghe. La pandemia non ferma i narcotrafficanti, l’allarme dell’Emcdda

Prezzi più alti, carenza a livello locale e purezza ridotta per alcune sostanze, ma le rotte del narcotraffico mondiale non hanno subito crolli per via della pandemia. È quanto sostiene un nuovo rapporto sviluppato dall’Osservatorio sulle droghe di Lisbona (Emcdda) realizzato in collaborazione con l’Europol. Lo studio fornisce un quadro dell’impatto dell’emergenza da Covid-19 sul mercato delle droghe in Europa. Secondo i primi dati raccolti, l’emergenza avrebbe influito sui prezzi delle sostanze, decretandone un aumento; per alcune droghe è stata registrata anche una carenza a livello di spaccio locale, mentre per altre è stata rilevata una purezza ridotta sul mercato. Quel che non è mutato con l’emergenza, invece, è la persistenza della criminalità organizzata che rimane “attiva” sui territori “adattando modelli di trasporto, rotte e modalità di occultamento” alle nuove condizioni imposte dalla pandemia. La ricerca condotta dall’Osservatorio di Lisbona e dall’Europol si basa su un’indagine condotta online tra i maggiori esperti di droga a livello europeo e sui dati forniti dall’Europol. Secondo il rapporto, il traffico di droga ha subito maggiori rallentamenti a livello di distribuzione locale e traffico su strada, a causa del distanziamento sociale imposto dai governi. Tuttavia, consumatori e spacciatori hanno cercato modalità alternative per acquistare le sostanze, come l’uso del dark web o attraverso l’utilizzo di app che permettono comunicazioni crittografate. Il traffico di grossi quantitativi di droga verso l’Europa, tuttavia, non si è fermato, nonostante i controlli alle frontiere. Le rotte marittime del narcotraffico, infatti, sono risultate ancora attive durante i mesi del lockdown. “Il traffico via mare di cocaina attraverso container continua a livelli comparabili al 2019 - spiega l’Osservatorio di Lisbona - e il numero di sequestri di cocaina in alcuni paesi è aumentato”. Stessa cosa vale per l’eroina, le cui rotte sembrano non aver subito variazioni durante l’emergenza. Per quanto riguarda la cannabis, invece, il lockdown ha rallentato ancora il traffico di hashish proveniente dal Marocco, mentre la cannabis ha fatto registrare una carenza di disponibilità e l’aumento dei prezzi.  Secondo il direttore dell’Europol, Catherine De Bolle, la pandemia “sta rallentando la nostra economia - ha spiegato -. Tuttavia, questo trend non è stato osservato nel traffico internazionale di stupefacenti. Questi mercati illegali continuano a generare enormi profitti, anche durante la pandemia. I sequestri di droghe illegali in alcuni paesi dell'Ue durante la prima metà del 2020 sono stati più elevati rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti. Oggi più che mai, questi risultati dovrebbero motivarci a garantire una forte ed efficace risposta delle forze dell'ordine internazionali”. Dal punto di vista della domanda, lo studio sostiene che mentre cannabis ed eroina non hanno fatto registrare variazioni significative, a calare “notevolmente” è invece la domanda di droghe sintetiche in contesti ricreativi. Tuttavia, spiega ancora il rapporto, anche in questo caso la produzione di droghe sintetiche non si è fermata. “L'effetto economico della crisi probabilmente renderà alcune delle nostre comunità più vulnerabili ai problemi correlati alle sostanze e al loro traffico - ha spiegato il direttore dell’Osservatorio di Lisbona, Alexi Goosdeel -. La crescita del commercio online e delle comunicazioni crittografate, inoltre, metterà a dura prova le forze dell'ordine. Nel periodo post-pandemico, probabilmente vedremo una maggiore volatilità, competizione e violenza associate al traffico di droga. Anticipando ora questi sviluppi, saremo più preparati a rispondere rapidamente ed efficacemente alle nuove sfide che dovremo affrontare”.

Giovanni Augello

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)