Ecoforum Legambiente per un Veneto “rifiuti free”

È il trevigiano Altivole il comune più “Rifiuti free” del Veneto con 34,4kg anno di rifiuti prodotti per abitante e una percentuale di raccolta differenziata che sfiora l’85%. Per il quinto anno consecutivo Legambiente con il dossier Comuni Ricicloni 2020 e con l’Ecoforum regionale sull’economia circolare dei rifiuti, partendo dall’analisi dei dati elaborati dall’osservatorio regionale rifiuti di Arpav, ha messo al centro del dibattito il futuro della gestione del rifiuti grazie a una serie di tavoli di approfondimento e di confronto tra Consigli di bacino, gestori della raccolta, aziende dell’economia circolare, categorie e parti sociali. 

Ecoforum Legambiente per un Veneto “rifiuti free”

Un percorso utile per iniziare a focalizzare gli obiettivi che il Piano regionale di gestione dei rifiuti che deve essere rivisto dovrà porsi inseguendo obiettivi che dovranno essere coraggiosi e coerenti con le politiche comunitarie e nazionali per definire quale sarà lo sviluppo del Veneto.

«Se si vuole considerare zero un analogo di nulla, allora rifiuti zero è un'idea veramente poco coerente con la realtà che viviamo. lo zero è qualcosa e in questo caso è materia, che oggi produciamo, usiamo e smaltiamo ma che dobbiamo iniziare a ridurre, riusare e riciclare sempre più se vogliamo raggiungere l'obiettivo di liberarci dai rifiuti» spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto ragionando di una regione a rifiuti zero oppure “rifiuti free” e che aggiunge: «Un Veneto che produce e non riduce i rifiuti, ma ricco di eccellenze che possono vantare risultati da primato nazionale può stimolarci a riflettere sulla necessità di supportare i sistemi di gestione più efficienti del Veneto per far collaborare e far avanzare chi è rimasto indietro, e convincere anche chi non sembra averne intenzione».

Anche nel 2019 il Veneto mantiene il ruolo di leader nella gestione dei rifiuti urbani nonostante la produzione totale di rifiuti urbani l’anno scorso sia stata di oltre 2,3 milioni di tonnellate, con una produzione pro capite di 119 kg: l’obiettivo del piano regionale di 100 kg è stato raggiunto da 401 Comuni mentre l’obiettivo rifiuti free di Legambiente è stato raggiunto da 163 Comuni veneti.

Sono i Comuni medio piccoli i più virtuosi con punte di raccolta differenziata che sfiorano il 90% di secco residuo a smaltimento sotto i 50 kg anno per abitante,

mentre i capoluoghi di Provincia e i Comuni a vocazione turistica si attestano intorno al 50% di accolta differenziata;  Comuni con popolazione sotto i 50.000 abitanti producono 92 kg l’anno per abitante di rifiuto secco residuo contro i 221 dei Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. 

In Veneto i Comuni “rifiuti free” premiati nella giornata dell’Ecoforum - quelli che raggiungono i 75 kg all'anno di rifiuto secco residuo a smaltimento pro capite ad abitante - sono 163 su 563, vale a dire il 29% del totale. 

La provincia di Treviso si piazza al primo posto con il 91% dei comuni “rifiuti free”: 86 su 94; quella di Belluno conta 27 comuni "rifiuti free" su 61 (44%); quella di Verona 23 comuni "rifiuti free" su 98 (23%); la provincia di Venezia 7 comuni "rifiuti free" su 44 (16%); la provincia di Vicenza 18 comuni "rifiuti free" su 114 (16%); quella di Rovigo 1 comune "rifiuti free" su 50 (2%). La provincia di Padova è la maglia nera con nessun comune su 102 che si qualifica "rifiuti free”.

Anche nei Comuni con alta pressione turistica si vedono delle differenze molto accentuate e su tutti spicca Abano Terme

che ha raggiunto il 74% di raccolta differenziata. Buono il percorso di Caorle che negli ultimi anni ha dimostrato come un sistema di raccolta efficiente consenta buoni risultati passando dal 42% del 2015 al 58,1 del 2019.

Legambiente ha deciso di inserire quest'anno nel dossier una nuova categoria, il bidone nero

«Una classifica intesa come stimolo per le amministrazioni. Sono 16 i comuni che in Veneto non raggiungono nemmeno il 50% della raccolta differenziata. Queste amministrazioni hanno l'obbligo di impegnarsi per arrivare ad una gestione dei rifiuti efficiente - spiegano a Legambiente - La maglia nera spetta a Ferrara di Monte Baldo che raggiunge una percentuale di raccolta differenziata al di sotto del 10% quindi sostanzialmente inesistente. Queste sono situazioni  che non possono essere accettate mai, ma sono in particolar modo inaccettabili in una regione che si candida ad essere un modello a livello nazionale».

Le proposte di Legambiente per il nuovo piano rifiuti del Veneto per liberare l’economia circolare si riassumono in dodici punti:

Ridurre la produzione di rifiuti;  “chi inquina paga”;  un target di riuso e preparazione per il riutilizzo per il 10% complessivo; garantire e agevolare l’avvio di nuovi impianti per il recupero; stop a nuove discariche e ampliamenti; bloccare la potenzialità di incenerimento; una strategia regionale per lo smaltimento dei fanghi da depurazione civili ed industriali contaminati; un fondo regionale di garanzia per i costi derivanti dalla gestione post mortem di discariche non più attive e per interventi di bonifica di siti “orfani” contaminati posti a carico delle Amministrazioni locali; tavoli di concertazione per filiera produttiva o di materiale al fine di trovare la piena applicazione dell’economia circolare ; attivare sistemi di comunicazione universale verso i cittadini; definire nelle norme attuative processi di segnalazione e controllo da parte di cittadini, e  istituzioni creando opportune figure gestite dalle autorità d’ambito ed  istituire le guardie ecologiche volontarie; realizzare  un impianto di trattamento e stoccaggio per l’amianto, per dare risposta alla necessità di bonifica e smaltimento di questi manufatti, purtroppo ancora molto diffusi in Veneto, che costituiscono un elevato pericolo ambientale e sanitario.

Oltre ai comuni maggiormente  “rifiuti free”, Ecoforum è occasione per premiare le buone pratiche. 

Il dossier è scaricabile dal sito https://drive.google.com/file/d/1XGXZ0l01FHpeWHJ94y1D8slZs3pxVDlr/view?usp=sharing

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