Ecuador, a Pacto è scontro tra le imprese minerarie e la popolazione

Il Chocó Andino, provincia di Pichicnha, in Ecuador, è stato dichiarato tre anni fa “Riserva della biosfera” dell’Unesco, ma le vecchie concessioni minerarie continuano a incidere sulla vita di circa 21 mila persone nelle parrocchie di Nanegal, Nanegalito, Gaule, Calacali, Pacto e Nono. E tra le conseguenze di questa attività c’è anche l’inquinamento delle fonti idriche locali

Ecuador, a Pacto è scontro tra le imprese minerarie e la popolazione

A Pacto si scontrano da tempo comunità locali e settore minerario, che mira a sfruttare l’oro presente nel territorio. Il Chocó Andino, provincia di Pichicnha, in Ecuador, è stato dichiarato tre anni fa “Riserva della biosfera” dell’Unesco, ma le vecchie concessioni minerarie continuano a incidere sulla vita di circa 21 mila persone nelle parrocchie di Nanegal, Nanegalito, Gaule, Calacali, Pacto e Nono. E tra le conseguenze di questa attività c’è anche l’inquinamento delle fonti idriche locali.

Le ragioni dello scontro sono tre. Il primo ha a che fare con le autorità statali, che continuano a riconoscere licenze d’estrazione mineraria. In secondo luogo, si fa notare che le antiche concessioni continuano ad essere operative nel centro della riserva, nonostante il divieto dovrebbe riguardare l’intera area. Infine c’è il contrasto all’estrazione illegale. Una situazione che la popolazione del posto ha affrontato creando la cosiddetta “Mancomunidad”, una gestione alternativa del posto. E la richiesta ora è quella di avviare una consultazione per bloccare tutte le attività estrattive.

Dal blocco ai tribunali. A partire dal Natale 2020, gli abitanti di Pacto si sono opposti a questa situazione montando una tenda e un posto di blocco, che ancora resistono dopo circa 300 giorni di protesta. E a settembre il livello dello scontro si è allargato anche alla giustizia. Il tribunale di San Miguel de los Bancos, infatti, ha respinto le misure cautelari chieste dalla popolazione insieme ad enti territoriali e amministrativi.

La reazione. In seguito alla sentenza, il Fronte Antiminerario ha dichiarato: “Dopo 264 giorni di resistenza e difesa del territorio, minacciato per le attività minerarie realizzate senza consultazioni, illegali e senza licenza ambientale, la giustizia ha lasciato indifesa la Parrocchia di Pacto”. E ancora: “Questa sentenza viene emessa nonostante tutte le denunce, prove, report, comunicati, fotografie, video, mappe e testimonianze che evidenziano l’omissione dello Stato ecuadoregno di fronte alla violazione dei diritti costituzionali della Natura della comunità di Pacto da parte dell’impresa mineraria Melinachangó Santa Bárbara”. Inti Arcos, coordinatore tecnico della Mancomunidad, dice a Osservatorio Diritti che “in questa zona, che è una delle più biodiverse del Pianeta, non possiamo differenziare tra estrazione mineraria legale e illegale: qui tutta l’attività mineraria è illegale perché imposta senza consenso previo”.

L’articolo integrale di Diego Battistessa (da Pacto, Ecuador), "Ecuador: Pacto, in lotta da 300 giorni per fermare l’estrazione mineraria", può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)