Egitto, Human rights watch: 14 morti per Covid-19 nelle carceri

Lo denuncia in un rapporto Human rights watch, che a conferma di queste informazioni cita dichiarazioni di testimoni, lettere private e rapporti realizzati da organizzazioni per i diritti umani e media egiziani. Denunciato un contagio e una morte sospetta a Tora, dov'è rinchiuso Zaki

Egitto, Human rights watch: 14 morti per Covid-19 nelle carceri

In Egitto, almeno 14 persone in dieci carceri diverse avrebbero perso la vita a causa di complicazioni generate dal Covid-19. Lo denuncia in un rapporto Human rights watch, che a conferma di queste informazioni cita dichiarazioni di testimoni, lettere private e rapporti realizzati da organizzazioni per i diritti umani e media egiziani.

Secondo l'ong statunitense, focolai "sospetti" di coroanvirus si sarebbero sviluppati in diverse carceri e centrali di polizia del Paese, ma uno stretto "balckout dell'informazione" avrebbe impedito la circolazione di tali notizie

L'ong denuncia inoltre "servizi sanitari insufficienti" dietro le sbarre e praticamente "nessun tipo di accesso ai test" per confermare o meno la presenza di casi di Covid-19.

Nel report diffuso dall'ong si riportano anche casi di sospetto contagio. Alcuni di questi sarebbero stati rilevati nella prigione di massima sicurezza di Tora, al Cairo, dove è detenuto anche Patrick Zaki, studente iscritto a un master dell'Università di Bologna arrestato per il suo attivismo politico l'8 febbraio scorso.

Hrw cita il caso dello psichiatra Amr Abu Khalil, detenuto a Tora in attesa di giudizio da ottobre. Khalil, secondo il fratello, nelle ultime settimane avrebbe mostrato i sintomi del Covid-19 tra cui difficoltà respiratorie, febbre e affaticamento, oltre a soffrire già di diabete. Il 27 giugno i giudici hanno rinnovato la detenzione cautelare senza permettere all'uomo di entrare in aula o ricevere visite.

Human rights watch conferma poi la morte di un agente di polizia impiegato sempre a Tora, Sayed Ahmed Hegazy, riportata a fine maggio dalla testata indipendente Mada Masr. A denunciare il decesso è stata la famiglia dell'uomo, che ha lamentato anche l'impossibilità di ottenere il risultato del test per il coronavirus, con il quale sarebbe stato possibile ottenere il ricovero dell'uomo, che e' morto senza ricevere cure.

Hrw ricorda poi che le autorità egiziane hanno rilasciato 13mila detenuti per arginare la diffusione del coronavirus, una misura ritenuta tuttavia "insufficiente per risolvere il problema delle carceri sovraffolate", dove i detenuti "sono rinchiusi in celle congestionate". Questo, secondo i testimoni raggiunti dall'ong, ha resto impossibile il rispetto del distanziamento sociale, mentre i responsabili carcerari non avrebbero fatto nulla per mettere in quarantena i detenuti che mostravano i sintomi del contagio.

"Le autorità egiziane dovrebbero adottare misure immediate per fornire a tutti i detenuti adeguate cure mediche e misure per contenere l'epidemia di Covid-19", ha dichiarato Joe Stork, vicedirettore per il Medio Oriente e il Nord Africa presso Human Rights Watch. "È essenziale che l'Egitto affronti la diffusione del virus accelerando il rilascio dei prigionieri". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)