Emergenza paritarie. La situazione attuale ha messo in seria difficoltà un equilibrio già difficile da mantenere e ora vicino alla rottura

Queste scuole vivono su un equilibrio delicatissimo che non può fare a meno delle rette delle famiglie, cosa che in questo momento è fortemente in discussione.

Emergenza paritarie. La situazione attuale ha messo in seria difficoltà un equilibrio già difficile da mantenere e ora vicino alla rottura

Si sta arrivando piano piano al traguardo di questo tormentato anno scolastico. La situazione del tutto eccezionale ha imposto agli allievi delle diverse età, situazioni molto diverse per affrontare questi mesi di scuola/non scuola, tra apprendimento a distanza, lezioni online e semplicemente giornate a casa. Il problema su cui si sono concentrate subito le attenzioni è stato quello delle lezioni e degli apprendimenti in particolare nelle secondarie, mentre le primarie sono rimaste un po’ meno sotto i riflettori, per non parlare poi delle scuola dell’infanzia.

Eppure proprio per i bambini più piccoli e per le istituzioni scolastiche dell’infanzia, i problemi sono forse più grandi e potenzialmente drammatici oltre che di una ampiezza tale da coinvolgere l’intera vita delle famiglie – i genitori con i bimbi più piccoli a casa alle prese con dinamiche lavorative non semplici, ad esempio – fino alla sussistenza stessa delle scuole. Basti pensare al tema delle paritarie, che contano circa 12 mila istituti registrati, capaci di accogliere 900 mila studenti e 180 mila docenti, e di questo grande numero di istituzioni il 40% è rappresentato proprio dagli asili.
Queste scuole vivono su un equilibrio delicatissimo che non può fare a meno delle rette delle famiglie, cosa che in questo momento è fortemente in discussione, con il rischio conseguente di un vero e proprio collasso del sistema. C’è chi ha notato – Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva – che “tutti i bambini che non potranno più frequentare quelle scuole, dovranno essere presi in carico dal sistema scolastico nazionale, che non riuscirà ad accoglierli”. Proprio Toccafondi ha chiesto un’integrazione del fondo delle paritarie (attualmente di circa 500 milioni) per superare l’emergenza, spiegando che “l’equilibrio economico tra entrate e uscite delle scuole paritarie è sottilissimo. Chi conosce queste realtà sa che non c’è nessun utile, nessun margine, nessuna riserva a cui attingere”: la situazione attuale ha messo in seria difficoltà un equilibrio già difficile da mantenere e ora vicino alla rottura. “Se in una classe di 20 studenti – ha spiegato ancora Toccafondi – una o due famiglie non possono più pagare la retta, la scuola chiude adesso o non riapre a settembre”.

La situazione è ben presente al Governo, al punto che la ministra Azzolina, ha assicurato attenzione e impegno da parte dell’esecutivo. “Nell’avere coscienza della delicatezza della questione, specialmente con riguardo alla tenuta delle istituzioni scolastiche più impegnate nella cura dei bambini della fascia d’età 0-6 – così è intervenuta in un question time in Parlamento – sono allo studio del Governo le soluzioni più idonee per scongiurare le nefaste conseguenze della chiusura di nidi e materne private e convenzionate causa coronavirus proprio perché coscienti che le scuole paritarie svolgono un ruolo di particolare delicatezza nel nostro sistema di istruzione”.
Servono aiuti concreti, alle scuole e alle famiglie, per evitare che alla fine siano i più deboli a pagare conti troppo salati.

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Fonte: Sir