Family Act. Assegno unico, “pronti ad approvarlo in un paio di settimane”

Lunedì si inizia a votare sulla proposta sviluppata dal Partito democratico. Una misura “rivoluzionaria”, spiega il relatore Stefano Lepri, perché “più robusta e più equa”, oltre ad essere universale e a garantire la continuità delle erogazioni e la semplificazione delle procedure. “Per fare una cosa fatta bene servono 21-22 miliardi”, ma 15,5 miliardi ci sono già

Family Act. Assegno unico, “pronti ad approvarlo in un paio di settimane”

“Sull’assegno unico c’è una larga convergenza parlamentare. Siamo pronti ad approvarlo in un paio di settimane”. Dopo il lancio del Family Act al termine del Consiglio dei ministri di ieri, è Stefano Lepri, deputato del Partito democratico e relatore della proposta di legge sull'assegno unico, a fare il punto su Redattore Sociale sul primo passo del pacchetto di interventi presentato  dal governo Conte, ovvero l’approvazione di un assegno unico universale a sostegno delle famiglie con figli. La prima delle misure del Family Act a vedere la luce, quindi, potrebbe essere proprio la proposta Delrio-Lepri, con un iter interamente parlamentare. “Lunedì cominceremo a votare la proposta di legge del Pd sull’assegno unico - spiega Lepri -. Voglio ricordare che si tratta di una proposta depositata nel 2018, ma c’era anche un precedente disegno nel 2014, a mia prima firma, proprio per realizzare l’assegno unico universale con i criteri confermati dal Consiglio dei ministri di ieri sera e contenuti nel Family Act”. 

IL DOPPIO ITER DEL FAMILY ACT

Uno storico traguardo che sarà accompagnato da una serie di misure in servizi. “Sono molto importanti - chiarisce Lepri -. Si va dai servizi della prima infanzia, a quelli per l’adolescenza, dalla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ai congedi parentali e anche altro. Bene il lavoro che ha fatto il governo e la ministra Bonetti per provare a mettere insieme tante misure oggi un po’ sconclusionate”. Un pacchetto di norme, quindi, che viaggia su due binari. “Semplicemente perché c’è un percorso parlamentare già avviato - argomenta Lepri - e perché gli emendamenti alla nostra proposta sono già depositati da novembre. Il percorso parlamentare era stato già ampiamente avviato prima del Family Act a abbiamo convenuto sull’opportunità di portare avanti la proposta già incardinata e che è pronta ad essere votata da lunedì”. Ma c’è anche una ragione di “paternità” della proposta. “Il Pd l’ha pensata da ben sei anni e l’ha riproposta due anni fa - continua Lepri -. I contenuti, almeno per quanto riguarda l’assegno unico del Family Act, sono esattamente quelli contenuti nella proposta del Pd. Per questo abbiamo concordato di andare avanti con quella. Siamo pronti ad approvarlo in un paio di settimane”.

LE RAGIONI DI UNA MISURA RIVOLUZIONARIA

Cinque le caratteristiche che fanno dell’assegno una misura “rivoluzionaria”. “Innanzitutto sarà una misura robusta - aggiunge Lepri -. Un assegno unico con una dote più importante di quella attuale”. Una misura “più equa”, continua Lepri - “perché verranno meno le ingiustizie che oggi sono di fronte agli occhi di tutti. Gli incapienti, ad esempio, non hanno le detrazioni per figli a carico e gli autonomi non hanno gli assegni familiari. È incredibile che in Italia ci sia una condizione per cui gli incapienti non abbiano né assegni familiari né detrazioni per figli a carico, non lavorando come dipendenti e non potendo detrarre il costo dei figli. Queste ingiustizie saranno sanate perché ci sarà un assegno che viene dato in cash oppure in credito d’imposta e non più in detrazione”. La terza caratteristica è la continuità. Con il nuovo assegno, spiega Lepri, “non ci saranno più momenti in cui non si potrà beneficiare di un aiuto. Oggi, se uno perde il lavoro, perde anche gli assegni familiari mentre invece la misura non dipenderà più dalla condizione lavorativa”. La quarta peculiarità della misura è la semplicità. “Passiamo da otto misure ad una soltanto - continua Lepri -. Si parla molto di semplificazione oggi in Italia e questo credo sia un ottimo esempio di come si possa rendere più semplice la macchina pubblica”. Dulcis in fundo, l’universalità. “Sarà una misura per tutti - continua Lepri -, pur con distinzioni a seconda della condizione economica e patrimoniale. Queste cinque caratteristiche ne fanno una proposta veramente rivoluzionaria”.  

LE RISORSE NECESSARIE PER L'ASSEGNO UNICO

A regime, l’assegno dovrà poter contare su “un totale di 21-22 miliardi”, ma abrogando le misure che verranno soppiantante dal nuovo strumento, si recupera già oltre la metà di quanto necessario. “Abrogando tutte le misure che si prevede vengano soppresse, si liberano 15,5 miliardi e mezzo - spiega Lepri -. Per fare una cosa fatta bene, facendo diverse simulazioni, pensiamo ci vogliano almeno 6-7 miliardi in più. Questa è la sfida che abbiamo di fronte nei prossimi mesi per fare in modo che l’assegno possa partire dal primo gennaio del 2021”. Per Lepri, “non sarà una passeggiata trovare questi soldi”, ma il clima politico, forse anche per via della prospettiva post pandemia, è “largamente positivo e a favore di questa proposta”.(ga)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)