Fentanyl, 4 casi anche in Emilia-Romagna. “Ma a uccidere è ancora l’eroina”

Dopo che la Regione ha distribuito kit di autoanalisi per verificare la presenza di Fentanyl, quattro consumatori sono risultati positivi. Giancane: “Non siamo in stato di allarme: per ora il dato non è preoccupante”

Fentanyl, 4 casi anche in Emilia-Romagna. “Ma a uccidere è ancora l’eroina”

BOLOGNA – Il Fentanyl, che negli ultimi mesi è stato al centro delle cronache come la droga killer in grado di uccidere con un solo granello, è arrivato anche in Emilia-Romagna. Sono quattro i casi rilevati negli ultimi tre mesi: due a Bologna, uno a Modena e uno a Parma. Il potente oppioide sintetico, che l’anno scorso ha fatto più di 60 mila vittime solo negli Stati Uniti, è stato rinvenuto grazie ai nuovi kit di autoanalisi messi a punto dalla Regione Emilia-Romagna insieme all’Azienda Usl di Bologna, e distribuiti ai consumatori nei SerDP (gli ex SerT) e in tutte le unità di strada del territorio regionale. I casi positivi sono stati segnalati su un’apposita piattaforma online, che ha l’obiettivo di creare una rete di segnalazione e monitoraggio e di mappare la diffusione della sostanza.

“Quattro positività su quasi mille test effettuati è un dato assolutamente non preoccupante – commenta Salvatore Giancane, medico tossicologo del SerDP di Bologna –. Siamo molto al di sotto di un’incidenza dell’1 per cento, mentre il livello d’allarme scatta dopo che si è superato il 5. Purtroppo non possiamo controllare questi risultati sottoponendo ad analisi di laboratorio la sostanza risultata positiva: per legge nessuno può detenere nessuna quantità di sostanza, a meno che non ci sia l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Questo è il problema italiano, legato a un impianto rigido e proibizionista. Comunque, checché ne dicano i giornali, la verità è che nel nostro Paese il Fentanyl non ha ancora fatto un’epidemia: in Emilia-Romagna, come in altre regioni italiane, a uccidere è ancora l’eroina”.

Il Fentanyl è un oppioide sintetico usato in medicina come analgesico o per l’anestesia, che oggi viene sempre più utilizzato per tagliare l’eroina. I rischi per i consumatori sono altissimi: è 50 volte più potente dell’eroina pura e anche solo il contatto con la pelle può provocare un’overdose. In Italia la sostanza è ancora poco conosciuta, eppure sono già stati riscontrati almeno tre decessi causati da Fentanyl.

“Il kit di autoanalisi ha uno scopo preventivo – spiega Giulia Di Leo, educatrice dell’Unità di strada della cooperativa Open Group –. Il nostro obiettivo è tutelare la salute dei consumatori e renderli più consapevoli dei rischi”. Il test consiste in una linguetta con un reattivo rapido che, nel giro di pochi secondi, dà un risultato in base al colore. La striscia diagnostica permette di rilevare in modo rapido 12 varianti della sostanza, incluse le più diffuse.

Giovedì 6 febbraio il tema verrà approfondito all’incontro “Fentanyl e painkillers: cosa sono? Quali rischi comportano? Cosa fare per tutelare la propria salute?”, in programma a Bologna alle 17.30, nella Sala Contiero in via San Sigismondo 7/a. Organizzato da Area 15 e dall’Unità di strada della cooperativa Open Group, l’evento ha l’obiettivo di avviare una riflessione su quali sono i pericoli legati al consumo, ma anche quali le azioni da compiere in caso di emergenza o di overdose.

Alice Fiacchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)