Giornalisti "scomparsi, non dimenticati": al via la campagna

In occasione della Giornata internazionale degli scomparsi, celebrata il 30 agosto scorso, il Comitato per la protezione dei giornalisti ha dato il via a una campagna a favore della verità sui reporter scomparsi nel mondo

Giornalisti "scomparsi, non dimenticati": al via la campagna

In occasione della Giornata internazionale degli scomparsi, celebrata il 30 agosto scorso, il Comitato per la protezione dei giornalisti (Committee to protect journalists, Cpj) ha dato il via a una campagna a favore della verità sui reporter scomparsi nel mondo, dal titolo #MissingNotForgotten.

A partire dal 30 agosto, e per 19 giorni consecutivi, il Cpj racconterà sul proprio sito web la storia di un giornalista di cui da tempo non si hanno più notizie. L'iniziativa ha l'obiettivo di fare pressione sulle autorità dei paesi competenti affinché indaghino e forniscano risposte sulla sorte di almeno 64 reporter scomparsi dal 1992, anno in cui l'organizzazione internazionale ha iniziato a raccogliere questi dati.

L'Ong americana in una nota ha sottolineato che "la mancanza di responsabilità nei casi di reporter scomparsi è agghiacciante per la libertà di stampa e devastante per le famiglie dei giornalisti". Secondo Cpj quasi un terzo di questi cronisti è sparito in Medio oriente, tra Iraq, Libano e Siria. Se la maggior parte dei reporter spariti nel mondo sono scomparsi nel proprio paese, la Siria ha il maggior numero di giornalisti stranieri scomparsi.

Il conflitto in Siria e Iraq ha provocato un elevato numero di giornalisti dispersi, imprigionati o uccisi. Dal 2011 almeno 137 giornalisti sono stati uccisi in Siria, mentre dal 2003 almeno 189 sono morti in Iraq.

Il Cpj, come si legge ancora, "ha costantemente chiesto indagini su queste sparizioni, anche presso le Nazioni Unite e durante le missioni internazionali". Sulla pagina della campagna sul proprio sito web l'ong ha ribadito che "le famiglie e i colleghi di questi giornalisti meritano risposte. Le autorità devono intraprendere indagini approfondite e credibili e utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per riportare a casa questi professionisti in sicurezza".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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