Giornata Internazionale Gioventù, “coinvolgere i ragazzi per rilanciare le istituzioni”

Si celebra oggi la giornata istituita dall’Onu nel 1999. Nazioni Unite: “Mondo polarizzato e nessuna fiducia nelle istituzioni. Promuovere un loro engagement deve essere la priorità dei governi”. E sulla pandemia dice: “Un miliardo e mezzo di giovani ha smesso di andare a scuola”

Giornata Internazionale Gioventù, “coinvolgere i ragazzi per rilanciare le istituzioni”

“L’impegno dei giovani per l’azione globale”: è questo il tema della Giornata Internazionale della Gioventù 2020, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, che ne ha proclamato la ricorrenza il 12 agosto di ogni anno. In questo strano 2020 l’obiettivo dell’International Youth Day è celebrare l’apporto di ragazze e ragazzi ai movimenti per il cambiamento. “Vogliamo sottolineare l’importanza del coinvolgimento dei giovani a livello locale, nazionale e globale – scrive l’Onu –. Il loro apporto arricchisce le istituzioni e le dinamiche internazionali, ma deve essere ulteriormente supportato e migliorato”.

Coinvolgere i giovani per ritrovare fiducia nelle istituzioni

Restano 10 anni per portare a compimento gli obiettivi dell’Agenda 2030 e, mai come oggi, “la fiducia nelle pubbliche istituzioni si sta erodendo – denunciano le Nazioni Unite –. A livello internazionale, di fronte a un mondo sempre più polarizzato, le governance stanno vivendo una crisi di legittimazione e rilevanza. Nel mirino, la debolezza del sistema mondiale nel reagire alle sfide che tutti abbiamo sotto gli occhi: dai conflitti in atto – la Siria – alle emergenze umanitarie – il Myanmar; dal global warming alla pandemia”. Ecco perché, di fronte a uno scenario così desolante, è necessario fare appello ai giovani: un loro “

” potrebbe contribuire a una maggiore equità e democrazia, a politiche più sostenibili, “sarebbe anche significativo da un punto di vista simbolico, perché potrebbe restituire un po’ di fiducia nelle istituzioni, quantomeno tra le nuove generazioni. I cambiamenti climatici e il Covid-19 hanno confermato che queste dinamiche non sono ulteriormente rimandabili”.

Giovani e Covid-19

Già, il Covid-19. Ancora non è chiaro come questo virus si muove e colpisce i giovani, quello che è certo che i ragazzi ricoprono un ruolo chiave. “Tanti ragazzi si sono messi a disposizione per aiutare le persone contagiate, ammalate, a rischio. Hanno consegnato la spesa e fatto commissioni”. In Nigeria i giovani sviluppatori dell’incubatore CcHUB offrono sostegno da un punto di vista fiscale, formale e di contenuto ai progetti legati al Covid. E ancora: “Il World Programme of Action for Youth prevede che i governi garantiscano servizi e risposte adeguati ai giovani, durante e dopo la pandemia – sottolinea l’Onu –. È fondamentale che, in questo percorso, i giovani siano ascoltati, sia per quanto riguarda le risposte sanitarie all’emergenza sanitaria, sia per le risposte non sanitarie”. Considerare i giovani in grado di prendere le proprie decisioni e responsabilità è un altro passaggio cruciale: l’educazione alla salute e a corretti stili di vita, la prevenzione, la diffusione di buone pratiche possono essere gli strumenti adeguati per smantellare la rete di fake news che la pandemia ha portato con sé. “I giovani sono i principali utenti dei social network, mezzi perfetti per la diffusione di informazioni di pubblica utilità, come l’importanza di lavarsi le mani e di mantenere il distanziamento sociale”. E, sempre i giovani, pagheranno il prezzo più alto di milioni di posti di lavoro persi per colpa della pandemia. “155 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono già andati persi. Si stima che, nei prossimi 15 anni, 600 milioni di posti di lavoro dovrebbero essere creati per incontrate le necessità dei giovani. Al momento, nel mondo il 30 per cento delle giovani donne e il 15 per cento dei giovani uomini è neet”.

Il ruolo delle donne

Condotto da Miss Universo 2019, la sudafricana Zozibini Tunzi, UN Women, l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, celebra questa giornata con un evento musicale virtuale (

) che vedrà succedersi Maia Reficco Viqueira, Manizha, Malkia the band, 25 May Movement, and Maria Brodskaya, tutte insieme per dire “Enough! I am Generation Equality. My vision now”, che potremmo tradurre con: “Ne abbiamo abbastanza, è ora di affermare l’uguaglianza di genere. Vi spiego il mio punto di vista”. UN Women mette l’accento sull’accesso agli studi: “Come ha riportato l’Unesco, 191 stati hanno chiuso le scuole, lasciando senza studi un miliardo e mezzo di persone. L’impatto di queste chiusure non sarà solo sull’apprendimento. Verrà meno l’alimentazione corretta proposta delle istituzioni scolastiche – con un aumento dei cibi low-cost –, saranno messi in discussione servizi sociali e di attività di supporto”. Ma c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: “Senza scuola, aumenterà il lavoro minorile. Già prima della pandemia si stimava che, nel mondo, il 77 per cento dei giovani lavorasse in nero. Cosa succederà dopo lo shock economico del Covid?”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)