Giovani in sovrappeso, un numero in aumento. L'allarme della Fondazione Foresta

Fondazione Foresta ha trasmesso i dati emersi dal suo ultimo report che ha visto il coinvolgimento di quasi 6 mila studenti e studentesse del Padovano e Vicentino. La pedagogista Orietta Busatto: «Costruiamo progettualità con famiglie, parrocchie, scuola, associazioni»

Giovani in sovrappeso, un numero in aumento. L'allarme della Fondazione Foresta

I ragazzi stanno male, o comunque vivono un disagio forte. È quanto emerge dall’indagine annuale che la Fondazione Foresta presenta all’avvio del progetto scuola e che infatti titola Disagio giovanile e cultura della prevenzione. Il progetto prevede la partecipazione a una lezione interattiva, in cui sono trattate le principali nozioni anatomiche e fisiologiche dell’apparato genitale maschile e femminile, le malattie sessualmente trasmesse, le problematiche legate alle infezioni uro-genitali e l’uso degli anticoncezionali. Al termine della lezione agli studenti viene somministrato un questionario anonimo per raccogliere dati sullo stile di vita, con particolare attenzione all’attività fisica, alle abitudini voluttuarie, all’uso di contraccettivi e alle abitudini sessuali, al fine di prevenire le malattie sessualmente trasmissibili. Per presentare l’ultimo report del 2024 dell’Osservatorio sugli stili di vita dei giovani, il prof. Carlo Foresta, docente di endocrinologia, coadiuvato dal prof. Andrea Di Nisio dell’Università Pegaso, ha analizzato quasi seimila interviste e dai risultati emerge il fatto che la percentuale di giovani maschi in sovrappeso è in costante crescita: erano il 10 per cento nel 2017, il 14 per cento nel 2022 e oggi sono il 18 per cento degli studenti. Sono più stabili le ragazze: 8 per cento sette anni fa, 10 per cento oggi. Spicca la mancanza di attività fisica: tra chi fa esercizi più di tre ore la settimana gli obesi sono il 52 per cento, i normopeso il 66 per cento e pare incidere anche il rapporto coi genitori: nelle famiglie con divorziati o separati gli obesi sono il 22 per cento, i normopeso il 15 per cento. «Ci sono problemi anche in ottica di disfunzioni sessuali: gli obesi ne soffrono esattamente il doppio di chi si tiene in forma (20 per cento contro 10 per cento). Non basta: il 34 per cento degli obesi guarda siti pornografici ogni giorno, contro il 21 per cento» si legge nell’indagine. «I migliori esperti della situazione sono i soggetti coinvolti perché ogni soggetto in difficoltà è unico nella sua difficoltà, ha una propria storia di vita e dentro quella storia esprime un sintomo – spiega Orietta Busatto, pedagogista esperta in processi educativi e formativi, presidente Anpe Veneto (Associazione nazionale dei pedagogisti) – Lo sviluppo della persona non è mai solo uno sviluppo fisico, è anche sociale, psicologico, cognitivo. Partiamo dal cibo che è sicuramente il contesto in cui l’essere umano vive la relazione: è attraverso il nutrimento che entri in relazione con l’altro; il cibo è un canale comunicativo, è uno spazio di incontro, è un momento di scambio, di convivialità, di condivisione di modelli. Se un giovane fa del cibo il suo luogo di soddisfazione eccessiva, quale bisogno sta soddisfacendo? Nutritivo, o dietro c’è un bisogno emozionale di trovare una via di comunicazione. A livello pedagogico devo aiutare la persona a far emergere le risorse che sono già in lei, ma che non sono ancora attivate. Ci vuole autostima».

Un dato preoccupante riguarda la situazione delle famiglie ma se «la famiglia è in crisi, il genitore no. Sei genitore per tutta la vita. Un figlio è un dono, ma anche l’adulto che accoglie un figlio si dona a quel bambino, a quel ragazzo per tutta la vita: un dono che si rinnova ogni giorno e se si lavora con gli adulti su questo, al di là della condizione vissuta dal nucleo familiare, la genitorialità viene assunta come un impegno, una responsabilità, una progettualità che viene portata avanti tutti i giorni – continua la dott.ssa Busatto che aggiunge – Siamo di fronte a un’emergenza educativa, a un allarme, quindi andiamo a vedere cosa c’è dentro: parliamo con i ragazzi, guardiamo il contesto, costruiamo informazioni e poi costruiamo progettualità educative e coinvolgiamo tutte le agenzie educative come la famiglia, la scuola, l’oratorio, le associazioni sportive. Occorre veicolare modelli, non basta una lista di informazioni». Anche il prof. Carlo Foresta esprime preoccupazione: «I dati ci preoccupano, ma confermano che uno stile di vita sano e controlli accurati sono sempre auspicabili. Per questo diamo agli studenti maschi la possibilità di scegliere tra almeno due date per effettuare una visita di prevenzione primaria. Verrà offerto un approfondimento clinico gratuito presso gli ambulatori della Fondazione Foresta, compresa un’analisi del liquido seminale per valutare lo stato di fertilità e, se necessario, un esame ecografico. Inoltre, lo studente riceverà una lettera che riassume la sua situazione andrologica attuale e include suggerimenti per completare la prevenzione primaria ed eventuali approfondimenti». Non ne è completamente convinta la pedagogista: «È utile quello che viene proposto dal prof. Foresta, ma non può rimanere lì, deve inserirsi in una progettualità molto più ampia. Occorre lavorare sull’identità, sulla scoperta di sé, sul percorso. La questione dell’affettività e del rapporto con il corpo può avere una correlazione, ma occorre indagare in maniera più approfondita».

Il 40 per cento dei veneti è a rischio sovrappeso
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Secondo i dati di inizio anno dell’Azienda Ospedale Università di Padova, i veneti a rischio sovrappeso sono il 40 per cento della popolazione complessiva: la media nazionale, invece, è del 31,7 per cento per sovrappeso e 10,7 per cento per obesità. L’obesità è associata a molteplici comorbilità come malattie metaboliche, patologie mentali, problemi meccanici.

Metodologia

Sono vent’anni che il “Progetto scuola” della Fondazione Foresta viene presentato negli istituti scolastici del Padovano e del Vicentino. L’ultimo report preso in analisi ha visto la partecipazione degli studenti e delle studentesse, negli anni 2022-2024, delle scuole di Padova, Camposampiero, Cittadella, Montagnana, Monselice, Mirano, Este, Cadoneghe, Trebaseleghe e Noventa Vicentina. Sono stati intervistate 5.904 soggetti, di cui 2.525 maschi e 3.377 femmine; l’età media è di 18 anni. Il questionario, completamente anonimo, viene compilato su base volontaria. 

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