Il seme del riscatto nutre i beni confiscati. Un esempio veneto arriva da Badia Polesine

Bisogna avere il coraggio di provare a illuminare quei luoghi in cui regnava l’illegalità per renderli accessibili ai cittadini
attraverso il loro riutilizzo sociale. Questo il messaggio emerso dall’incontro “Fatti per bene. L’agricoltura sociale nei beni confiscati” organizzato da Libera Padova in piazza Gasparotto lo scorso venerdì 9 settembre. 

Il seme del riscatto nutre i beni confiscati. Un esempio veneto arriva da Badia Polesine
«In Italia – spiega Tatiana Giannone del settore Beni confiscati di Libera – sono 20 mila i beni confiscati e già destinati a un riutilizzo. Altrettanti sono ancora in gestione dell’Anbsc (l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità ndr). Immobili, terreni, capannoni industriali e garage. Luoghi che con l’impegno delle istituzioni e dei cittadini possono diventare centri di accoglienza e aggregazione, scuole, ambulatori medici e sedi associative»....