In sei regioni italiane sorpasso dei Neet rispetto ai giovani inseriti nel mondo del lavoro

In corso di svolgimento “IMPOSSIBILE 2022”. Save the Children: “Necessario investire in modo efficace Pnrr e fondi pubblici Ue per abbattere povertà materiale ed educativa e sviluppare i giovani talenti”. Fatarella: “La spesa pubblica però non basta da sola. Ma le risorse istituzionali possono essere il catalizzatore di una risposta straordinaria anche da parte del tessuto produttivo e del mondo della finanza”. Il ruolo del Terzo settore

In sei regioni italiane sorpasso dei Neet rispetto ai giovani inseriti nel mondo del lavoro

La prima sfida per il futuro dei bambini che sembrerebbe impossibile, ma non lo è, riguarda l’utilizzo tempestivo ed efficace delle straordinarie risorse messe in campo oggi dal Pnrr, dalla Child Guarantee e da altri fondi di programmazione europea e nazionale, che sono la vera opportunità per invertire il trend di impoverimento materiale e educativo dei bambini amplificato dagli effetti della pandemia, e per fa sì che le risorse pubbliche possano essere un volano anche per attrarre investimenti dal settore privato. Questo il tema al centro del confronto svoltosi oggi a Roma in apertura del programma di IMPOSSIBILE 2022  tra protagonisti delle istituzioni, dell’accademia e del mondo dell’economia pubblica e privata, del terzo settore e del protagonismo giovanile, primo momento dei quattro giorni di lavoro organizzati dal 19 al 22 maggio a Roma da Save the Children.

Afferma l’organizzazione in una nota: “L’Italia è di fronte a un bivio, perché il potenziale di rigenerazione del paese, che sono i bambini, gli adolescenti e i giovani, è profondamente in crisi. I nuovi nati in un anno sono ormai meno di 400 mila, la povertà assoluta infantile, che colpisce quasi 1,4 milioni di bambini, ha raggiunto il suo massimo assoluto da quando si registra questo dato (2005), la povertà educativa accentua le disuguaglianze, e lo spreco di talenti è tale che in 6 regioni i giovani senza impiego e accesso alla formazione hanno sorpassato i coetanei con un lavoro”. 

Per Save the Children, “la corsa ad ostacoli per i bambini inizia appena nati, pone barriere più alte nei territori maggiormente svantaggiati e continua durante il percorso di crescita. Solo il 14,7% usufruisce di asili nido o servizi integrativi finanziati dai Comuni, e la spesa media pro capite sotto i 3 anni si ferma a 906 euro, con forti disparità nella forbice che va da Trento (2.481) alla Calabria (149). Quando si passa alla scuola primaria, si scopre che nel centro-nord il 45% dei bambini può beneficiare del tempo pieno, un’opportunità che manca invece all’85% dei bambini al sud. Se a Milano tempo pieno e mensa scolastica sono un’esperienza ordinaria per il 95% dei bambini, a Palermo è un’eccezione assoluta visto che riguarda solo il 6% dei bambini”.
Non solo: “La fragilità del rapporto con la scuola fa danni maggiori al sud, dove il 16,3% dei giovani ha lasciato prematuramente gli studi nel 2021, anche se in media, in Italia, la dispersione scolastica raggiunge comunque il 12,7%. Anche la qualità del percorso scolastico di chi prosegue gli studi, nel caso delle ragazze, è penalizzato dagli stereotipi di genere che limitano al 22% sul totale delle iscritte all’Università il numero di quelle che scelgono corsi scientifici, e le materie STEM continuano ad essere percepite dalle ragazze come “poco adatte” a loro, sebbene, secondo una recente ricerca Ipsos per Save the Children, appassionino e incuriosiscano il 54% delle adolescenti a scuola”.

Mentre il made in Italy “è a caccia” di 244 mila talenti secondo i dati ISTAT sui posti vacanti elaborati dalla Confcommercio a luglio 2021, 182 mila nel settore dei servizi e 62 mila in quello dell’industria, “il nostro è un motore educativo che in molti aspetti sembra girare al contrario – afferma l’organizzazione -, e che ha prodotto il numero più alto di NEET in Europa, più di 2 milioni di cui il 23,1% nella fascia di età 15-29 anni. In 6 Regioni italiane si è già verificato il sorpasso dei NEET rispetto ai giovani inseriti nel mondo del lavoro. In regioni come Sicilia, Campania, Calabria e Puglia per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che non lavorano e non studiano, a livello nazionale, tra i giovani occupati e i NEET vi è uno scarto di soli 8 punti percentuali”.

Gli errori da evitare

Aggiunge Save the Children: “Di fronte a questo scenario, la strada da imboccare è una sola, quella di fare ogni sforzo possibile per investire bene, e con una priorità sull’infanzia, le risorse economiche straordinarie disponibili, per agire dove serve di più e colmare concretamente le disuguaglianze che producono queste condizioni. Gli errori da evitare sono quelli di investire in prevalenza su territori più ‘attrezzati’ e più pronti a rispondere e gestire i bandi, vanificare l’efficacia delle spese basandole su dati superati e incompleti che non rappresentano gli aspetti cruciali e i reali bisogni dei bambini, programmare ‘a canne d’organo’ senza creare invece alleanze mirate tra soggetti istituzionali, mondo privato e terzo settore. Abbiamo bisogno di un salto di qualità che consenta alla spesa pubblica di essere volano anche per gli investimenti privati e per il pieno coinvolgimento dei saperi e delle energie del terzo settore, attorno ad un obiettivo comune”. 

“Troppo spesso gli interventi per l’infanzia sono concepiti a breve termine, come spot politici o per tamponare le emergenze, e devono invece essere pensati con un orizzonte ampio - ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia -. Nel nostro confronto oggi abbiamo evidenziato a più voci come la spesa pubblica, sia pure potenziata, non può bastare da sola. Le risorse istituzionali possono però essere il catalizzatore di una risposta straordinaria anche da parte del tessuto produttivo e del mondo della finanza, per avviare una strategia integrata in grado di trasformare il Paese con uno sviluppo sostenibile. Se siamo davvero convinti che l’azione sociale ed educativa non sia un costo a fondo perduto ma un investimento, occorre aggiornare il quadro normativo e amministrativo per il massiccio innesto di strumenti come la finanza di impatto, per troppo tempo di fatto trascurati. Da un lato, l’impatto sociale e ambientale, al di là degli slogan, deve uscire dal perimetro ristretto della filantropia ed essere posto decisamente al centro di modelli di business che si ripensano e si trasformano. E la misurazione dell’impatto deve poter diventare prassi ordinaria dell’azione sociale ed educativa che è l’aspetto chiave per guidare questo cambiamento. Dall’altro, è necessario riconoscere al Terzo settore un ruolo sociale, politico ed economico nelle scelte del Paese, per arrivare ad una co-programmazione e co-progettazione con le istituzioni centrali e locali nelle politiche pubbliche che riguardano l’infanzia e l’adolescenza, e contribuire concretamente all’innovazione sociale e alla sua sostenibilità”.

Daniela Fatarella è intervenuta per l’Organizzazione nel primo panel che ha visto la partecipazione di Enrico Giovannini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per gli affari economici e monetari, Dario Scannapieco, amministratore delegato Cassa Depositi e Prestiti, Tito Boeri, professore di economia presso l'Università Bocconi di Milano, Maria Bianca Farina, presidente Poste Italiane, Mauro Di Roberto, jewellery business Unit Managing Director Bvlgari, Vanessa Pallucchi, portavoce Forum del Terzo Settore e Agnese Gagliano, presidente regionale CSI Sicilia e coordinatrice Punto Luce di Catania, con la moderazione di Federico Fubini, vice-direttore del Corriere della Sera.

Il panel è stato preceduto dall’intervento, in apertura, del presidente di Save the Children Claudio Tesauro, che ha letto il messaggio di ringraziamento del Presidente del Consiglio Mario Draghi, per il lavoro svolto dall’Organizzazione in Italia e nel mondo, in particolare in Ucraina, e di rilancio dell’impegno del Governo sui diritti e le aspettative dei giovani, rivolto a tutti partecipanti di IMPOSSIBILE 2022.
Sempre in apertura, gli interventi del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e della Ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, e la partecipazione della Direttrice del TG1 Monica Maggioni.

Nel suo intervento, il Ministro Orlando ha sottolineato la sintonia tra la strategia del Governo e l’analisi e le proposte formulate oggi da Save the Children e ha andare molto oltre ai fondi già stabiliti in Italia per il fondo Garanzia Infanzia stabilito dalla UE, in risposta ad una delle richieste principali sul tavolo dei lavori di IMPOSSIBILE 2022 che ne chiedeva il raddoppio. La Ministra Dadone ha sottolineato l’importanza di ascoltare la voce delle ragazze e dei ragazzi e il valore del Festival Nazionale del movimento Giovani per Save the Children, che è tra gli appuntamenti del calendario ufficiale dell’Anno Europeo dei Giovani e concluderà sabato e domenica, a Ostia, i quattro giorni di lavoro di IMPOSSIBILE 2022.  

La “finanza impossibile” sarà oggi anche al centro di uno dei quattro workshop tematici previsti nel pomeriggio presso la sede di Save the Children di Roma, che vedrà al lavoro alcuni dei protagonisti del mondo della finanza privata, dell’innovazione dei processi e delle istituzioni, su come far sì che organizzazioni, investitori e attori istituzionali possano collaborare con l'obiettivo di generare, accanto ad un rendimento finanziario, un impatto sociale positivo e misurabile, in particolare sui diritti dell'infanzia. Tra i partecipanti, Alberto Anfossi - Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Claudio Arcudi - Managing Director Accenture, Mario Calderini - Professore ordinario Social Innovation Politecnico di Milano School of Management, Francesca Ciceri - Head of Institutional Client Amundi, Daniela Fatarella - Direttrice Generale Save the Children Italia, Chiara Foglietta - Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti della Città di Torino, Massimo Giusti -  Presidente e Amministratore Delegato SEFEA Impact SGR, Fabio Massoli - Deputy Chief Financial Officer CDP, Roberto Randazzo – Partner Head of ESG and Impact Legance.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)