Inail, infortuni "tradizionali" aumentati del 20% e i casi mortali del 10%

Il presidente dell’Inail, Bettoni: “La ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve proseguire in accordo con l'esigenza primaria di garantire la salute e la sicurezza". Nel 2021 denunciati all'Inail poco più di 564 mila infortuni, in calo dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Diminuzione dovuta esclusivamente alla contrazione dei contagi professionali da Covid. Le denunce di infortunio "tradizionale", invece, hanno registrato un aumento di circa il 20%

Inail, infortuni "tradizionali" aumentati del 20% e i casi mortali del 10%

Gli infortuni tradizionali denunciati, al netto dei contagi da Covid-19 di origine professionale, sono aumentati del 20% e i casi mortali di quasi il 10%. "La ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve proseguire in accordo con l'esigenza primaria di garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro". Lo ha detto questa mattina a Roma il presidente dell'Inail, Franco Bettoni, in occasione della presentazione a Palazzo Montecitorio della Relazione annuale 2021, alla presenza del vicepresidente Paolo Lazzara, dei consiglieri di amministrazione Teresa Armato, Cesare Damiano e Francesca Maione, del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, del direttore generale Andrea Tardiola e della presidente del Collegio dei sindaci, Daniela Carlà. Illustrando alla Presidenza della Camera dei deputati, al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e alle altre autorità presenti l'andamento di infortuni e malattie professionali che emerge dai dati dell'Istituto, le attività realizzate, i risultati economici conseguiti e gli obiettivi strategici per il futuro, Bettoni ha citato il Capo dello Stato, che ha più volte richiamato la necessità di azzerare le morti sul lavoro, sottolineando che "l'Inail è pronto a fare la sua parte, aumentando gli investimenti sulla sicurezza e avvalendosi dei progressi compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica".
"Per l'Italia- ha aggiunto- i fondi stanziati dall'Unione europea nell'ambito del programma Next Generation EU rappresentano un'occasione unica di sviluppo, investimenti e riforme". Si tratta, infatti, di "un'opportunità imperdibile per rafforzare il processo di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, per potenziare le infrastrutture e le filiere produttive, e per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando su formazione e cultura della sicurezza".
"L'iniziativa più rilevante finalizzata all'obiettivo di garantire la centralità della sicurezza nella fase di ripresa indotta dal Pnrr- ha spiegato il presidente dell'Istituto- riguarda l'avvio di collaborazioni strutturate e permanenti con aziende o grandi gruppi industriali del Paese, impegnati nell'esecuzione dei singoli interventi previsti dal Piano. Le opere pubbliche che dovranno essere realizzate nel campo delle infrastrutture e dell'ammodernamento dei processi produttivi, verso le nuove frontiere energetiche, tecnologiche e di sostenibilità sociale, richiedono infatti di moltiplicare le azioni di prevenzione per un efficace contrasto del fenomeno infortunistico".
Nel 2021 sono stati denunciati all'Inail poco più di 564mila infortuni sul lavoro, in calo dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Questa diminuzione, però, è dovuta esclusivamente alla contrazione dei contagi professionali da Covid-19, che sono passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Nel 2020, in particolare, l'incidenza media delle denunce da nuovo Coronavirus sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni quattro, mentre nel 2021 è scesa a una su 12. Le denunce di infortunio "tradizionale", al netto dei casi da Covid-19, nel 2021 hanno invece registrato un aumento di circa il 20% rispetto al 2020. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 349.643, il 17,5% dei quali avvenuti "fuori dell'azienda", cioè "in occasione di lavoro con mezzo di trasporto" o "in itinere", nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Elevate le percentuali di riconoscimento della componente da Covid-19, pari a circa l'88% nel 2020 e al 70% nel 2021, ma è importante tenere presente che per la definizione finale delle conseguenze di un infortunio in termini di menomazione, e a maggior ragione per quelli da contagio professionale, occorre un adeguato periodo di tempo per la stabilizzazione dei postumi. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.361, con un decremento del 19,2% rispetto al 2020. Come per gli infortuni in complesso, anche in questo caso la contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dai circa 600 del 2020 ai circa 200 del 2021. Nel 2020, in particolare, l'incidenza media dei decessi da Covid-19 sul totale di tutti i casi mortali denunciati è stata di una denuncia ogni tre, mentre nel 2021 è scesa a una su sei. Le denunce di infortuni mortali "tradizionali", al contrario, sono aumentate di quasi il 10% rispetto al 2020, sia nella componente "in occasione di lavoro" che in quella "in itinere". Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono 685, di cui 298, pari al 43,5% del totale, avvenuti "fuori dell'azienda" (57 casi sono ancora in istruttoria). Dall'analisi dei dati del 2021 emerge anche un aumento notevole delle denunce di malattia professionale in confronto al 2020, anno in cui il fenomeno tecnopatico è stato fortemente condizionato dall'emergenza epidemiologica. Le patologie lavoro-correlate denunciate all'Istituto sono state poco più di 55mila, in crescita del 22,8% rispetto al 2020. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37,2% (il 5,6% è ancora in istruttoria). Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono oltre 38mila, di cui il 40,3% per causa professionale riconosciuta (quelli con malattie causate dall'esposizione all'amianto sono 948). I lavoratori deceduti nel 2021 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820, il 23,6% in meno rispetto al 2020, di cui 154 per silicosi/asbestosi. Per quanto riguarda le prestazioni economiche, dal primo luglio 2021, per effetto dei meccanismi fissati dalla legge 41 del 28 febbraio 1986, è stata applicata la rivalutazione del 4%, che è stata erogata agli assistiti nei primi mesi di quest'anno. Per effetto del decreto legge 73 del 25 maggio 2021, dal primo gennaio 2022 è stata introdotta la tutela antinfortunistica per i lavoratori autonomi dello spettacolo, che estende tutte le prestazioni Inail a un'ampia platea di lavoratori, spesso con contratto a tempo determinato, che svolgono attività artistica o tecnica per la realizzazione o produzione di uno spettacolo, comprese le maestranze cinematografiche e teatrali. Tra i soggetti assicurati rientrano anche i lavoratori impegnati in attività retribuite di insegnamento o formazione svolte in enti accreditati e quelli che si occupano della promozione di spettacoli dal vivo, cinematografici o del settore audiovisivo.
Analoga tutela è stata prevista per il personale orchestrale dipendente da enti lirici e fondazioni lirico-sinfoniche. La legge di bilancio 2022, inoltre, ha disposto dal primo luglio il passaggio all'Inail dell'assicurazione infortuni di giornalisti e pubblicisti iscritti all'Inpgi con contratto di lavoro subordinato.
Attraverso gli incentivi Isi, dal 2010 a oggi sono stati stanziati circa 2,8 miliardi di euro a fondo perduto e sono stati ammessi al finanziamento oltre 36mila progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le principali novità del bando 2021, con cui l'Inail ha stanziato circa 274 milioni di euro, riguardano l'introduzione di nuove tipologie di progetti, per valorizzare gli interventi che consentano alle aziende di ridurre i rischi, anche emergenti, e di incidere concretamente sul fenomeno infortunistico, e l'aumento dei fondi destinati alla bonifica dell'amianto, pari a 74 milioni di euro, ai quali per la prima volta possono accedere anche le micro e piccole imprese agricole. Nel 2021 le aziende hanno presentato circa 26mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentati con interventi effettuati nel 2020, con una diminuzione complessiva del premio per le imprese virtuose di circa 150 milioni di euro. Il modello di domanda di riduzione del tasso medio per prevenzione per il 2022 (OT23) è stato inoltre aggiornato per migliorare la descrizione degli interventi e della documentazione probante. In settembre è stata anche disposta la riduzione del 7,38% dell'importo del premio dovuto per il 2021 per le circa 328mila aziende artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2019-2020, alle quali sono stati destinati 27 milioni di euro. In attesa del completamento della revisione tariffaria, tuttora in corso per premi speciali e settore agricoltura, nel 2021 l'Istituto ha continuato ad applicare la riduzione lineare prevista dalla legge di stabilità 2014 alle gestioni non ancora interessate dall'aggiornamento, nella misura del 16,36% dei premi e contributi dovuti dalle imprese per l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. Alle stesse condizioni sarà applicata la riduzione per il 2022, fissata nella misura del 15,27%. 
Nel 2021 sono state censite circa 3.740.000 posizioni assicurative territoriali (PAT), con una lieve diminuzione (-0,35%) rispetto all'anno precedente. L'Inail ha continuato a svolgere un'azione di controllo amministrativo per la verifica di congruità nella corresponsione dei premi di assicurazione e per il contrasto all'evasione. I lavoratori regolarizzati a seguito dei controlli sono stati 104.869 (di cui 102.052 irregolari e 2.817 in nero), con un incremento del 152,84% rispetto al 2020, per effetto delle indagini ispettive su diverse società di food delivery. Sono state accertate retribuzioni imponibili evase per circa cinque miliardi di euro e richiesti premi per oltre 89 milioni di euro. Gli ispettori hanno svolto anche un'intensa attività di supporto per l'area amministrativa, con oltre tremila indagini relative a infortuni mortali, gravi e in itinere e a malattie professionali, con particolare riferimento ai casi da Covid-19, allo scopo di agevolare la tempestiva erogazione delle prestazioni. Nonostante il progressivo assottigliarsi delle risorse ispettive, che nell'ultimo quinquennio si sono ridotte di circa un terzo (a dicembre 2021 erano pari a 239 unità, sette in meno rispetto al 2020), i risultati raggiunti confermano l'efficacia della procedura informatica di business intelligence.
Per le scuole innovative, in particolare, sono stati pubblicati i bandi per l'avvio dei lavori relativi alla realizzazione delle nuove scuole nei Comuni di Bagnatica (Bergamo), Borgo Valbelluna (Belluno) e Cimadolmo (Treviso). Nel campo dell'edilizia sanitaria, invece, è proseguita l'istruttoria per l'ospedale Sant'Anna di Cona della Asl di Ferrara e per la struttura destinata ai servizi sanitari della città di Quartu Sant'Elena (Cagliari). Per gli investimenti immobiliari nel settore termale e alberghiero-termale si è conclusa la prima rilevante iniziativa con l'autorizzazione all'acquisto del complesso termale di Porretta Terme (Bologna), per un valore di 20 milioni di euro. Sul versante degli investimenti istituzionali procede il piano di rilascio degli immobili ex Fip (Fondo immobili pubblici), per i quali l'Inail sostiene i costi delle locazioni passive, con l'acquisto di porzioni di edifici a Palermo e Catanzaro attualmente occupati da strutture territoriali dell'Istituto. In maggio, inoltre, è stato autorizzato l'acquisto di un immobile da demolire e ricostruire per destinarlo alla Direzione regionale Marche e alla Direzione territoriale di Ancona. Per quanto riguarda gli investimenti mobiliari, sono stati investiti circa 70 milioni di euro in titoli di Stato, che hanno portato il portafoglio detenuto dall'Istituto al 31 dicembre 2021 al valore nominale di circa 998 milioni di euro. Nel corso del 2021 sono proseguiti anche gli investimenti mobiliari nel fondo QuattroR con ulteriori 32 milioni di euro. L'importo complessivo investito finora nel fondo è pari a circa 115,5 milioni.
I dati del preconsuntivo 2021 mostrano che si sono registrate entrate di competenza per nove miliardi e 78 milioni di euro, circa 986 milioni in meno rispetto al 2020, di cui sette miliardi e 78 milioni per entrate contributive (erano otto miliardi e 38 milioni nel 2020). Le uscite di competenza si sono attestate a otto miliardi e 258 milioni, con prestazioni istituzionali sostanzialmente stabili per cinque miliardi e 304 milioni. Nel 2021 premi e contributi sono diminuiti di circa il 12% rispetto al dato di consuntivo del 2020. A causa delle modalità di pagamento del premio, infatti, gli effetti della pandemia sulle attività produttive sono stati registrati dall'Inail nell'anno successivo. Le riserve tecniche sono pari a circa 34 miliardi e 829 milioni di euro, coperte per il 99% da liquidità versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.
Gli obiettivi strategici per il futuro indicati da Bettoni prevedono "il rafforzamento della funzione sociale dell'Istituto, nell'ottica di dare un sostegno efficace ai lavoratori infortunati e tecnopatici". Tra le azioni prioritarie, in particolare, rientra "quella di proseguire il percorso già avviato per ampliare ulteriormente la platea destinataria della tutela assicurativa, attualmente composta da circa 21,2 milioni di lavoratori. Stiamo anche lavorando per razionalizzare la tutela degli insegnanti e degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Oggi, infatti, gli studenti hanno una tutela limitata solo a pochi e specifici rischi". Per il presidente dell'Inail, inoltre, "il notevole aumento delle denunce di malattia professionale impone un'azione proattiva, in linea con gli indirizzi formulati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza con la Relazione programmatica 2022-2024, concentrando gli sforzi sul rafforzamento dei livelli di tutela delle patologie lavoro-correlate, sia promuovendo il miglioramento delle prestazioni sanitarie e di cura, sia apprestando gli strumenti necessari per sfruttare appieno, sotto il profilo epidemiologico e in chiave prevenzionale, l'enorme patrimonio di dati e conoscenze di cui dispone l'Istituto". "In una società in continua trasformazione- ha proseguito Bettoni- c'è bisogno di una formazione di qualità per tutti gli attori coinvolti, affinché il pilastro della sicurezza dei lavoratori rimanga sempre ben ancorato, pur adeguandosi ai cambiamenti del mondo del lavoro e tenendo in considerazione i diversi fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale, dalla molteplicità dei contratti all'utilizzo di nuove tecnologie, dai rischi psicosociali alla tutela dei lavoratori fragili. Occorre dunque il massimo sforzo per progettare nuove politiche di prevenzione, affinché si possano gestire i rischi, tradizionali ed emergenti, e contrastare con forza il fenomeno infortunistico, purtroppo ancora drammatico". "Sono certo che l'Inail si confermerà un'istituzione al passo con i tempi- ha aggiunto- in grado di rinnovare e rinvigorire la propria missione, incentrata sulla presa in carico di chi per il lavoro subisce eventi dannosi o addirittura perde la vita, anche attraverso la capacità di saper affrontare e gestire al meglio i cambiamenti epocali che stiamo vivendo, per stare sempre a fianco di lavoratori, imprese e cittadini".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)