Inizia la fase 2: “Attenzione alla mobilità: meno auto, più bici”. Fiab ottimista

Per il coordinatore di Fiab Lazio Pasquale Cartella, “la crisi che stiamo attraversando è un'opportunità per rendere le città più sicure e praticabili per i ciclisti. A Roma approvato un piano per 241 chilometri di piste 'leggere'. Per il 'bike to work' siamo a buon punto, per il 'bike to school' c'è molto da fare”

Inizia la fase 2: “Attenzione alla mobilità: meno auto, più bici”. Fiab ottimista

Le città sono ufficialmente ripartite. Oggi, giorno uno della fase due, le strade sono decisamente più trafficate di ieri. E il rischio è che, in poco tempo, tornino a essere più congestionate di prima, complice le restrizioni imposte all'uso del mezzo pubblico. “Ma non bisogna commettere l'errore di incentivare l'uso dell'auto, come in parte di è rischiato di fare, a Roma, con l'apertura della Ztl e le strisce blu gratuite. Piuttosto, bisogna incentivare l'uso della bicicletta, che in questa fase può svolgere un compito cruciale”. A parlare è Pasquale Cartella, coordinatore di Fiab Lazio, interpellato da Redattore Sociale per fare un punto sull'esistente e gettare uno sguardo al futuro prossimo.

Parliamo di Roma, in particolare, finora una delle città meno sicure e meno attrezzate per i ciclisti. “Ci sono segnali molti importanti – afferma Cartella – Non c'è ovviamente una situazione ottimale, ma abbiamo davanti una grande opportunità, con il piano approvato nei giorni scorsi, che annuncia 241 chilometri di piste ciclabili in città e la realizzazione di un collegamento anche tramite tutte le strade consolari. Questo ci aiuterebbe a coprire con percorsi ciclabili anche le medie distanze, raggiungendo le principali zone della città. Siamo contenti delle promesse e impazienti di vederne la realizzazione pratica”, dichiara Cartella.

Certo, le piste ciclabili possono essere più o meno sicure, a seconda delle risorse che vengono investite e delle modalità, che ne condizionano anche i tempi di realizzazione. Per ora si parla di piste “leggere”, facili e veloci da realizzare perché consistono semplicemente nel posizionamento di segnaletica orizzontale e verticale a bordo strada. “E' evidente che queste non garantiscono la sicurezza del ciclista – osserva Cartella – ma sopratutto in una città come Roma rappresentano un primo passo importante. Ci auguriamo che siano poi perfezionate con infrastrutture economiche e semplici da realizzare. Quanto più sarà garantita la sicurezza, quanto più la bicicletta sarà utilizzata, soprattutto da chi va al lavoro”.

Quello degli spostamenti casa-lavoro è infatti il primo obiettivo che Fiab si pone. “Parliamo per lo più di piccole distanze, tra i 3 e i 4 chilometri: con piste sicure e incentivi anche da parte delle aziende, siamo sicuri che molti prediligerebbero questa scelta. L'utilizzo della bici i città, d'altra parte, era in crescita già prima dell'emergenza sanitaria” . I tempi per la realizzazione di questo piano dovrebbero essere molto brevi: “Contiamo di disegnare i percorsi entro un paio di settimane - ci riferisce Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità del comune di Roma – I lavori sul primo lotto sono già iniziati”.

Più complicata è la sfida del “bike to school”, per la quale “occorre garantire una sicurezza ancora maggiore – osserva Cartella - Ma è un momento di grande ottimismo e positività: speriamo che avvenga finalmente il cambio di mentalità che invochiamo da anni”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)