Iran: l’espulsione dalla Commissione Onu sullo status delle donne si decide il 14 dicembre

La bozza di risoluzione preparata dagli Usa rimuoverebbe con effetto immediato la Repubblica islamica per il resto del suo mandato 2022-2026. Sarà votata dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite

Iran: l’espulsione dalla Commissione Onu sullo status delle donne si decide il 14 dicembre

Il 14 dicembre i 54 membri del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite voteranno per estromettere o meno l’Iran dalla Commissione Onu sulla condizione delle donne. Il Paese ha appena iniziato il suo mandato quadriennale in quella commissione, che mira a promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile. Lunedì gli Stati Uniti hanno diffuso una bozza di risoluzione – la notizia è stata data dalla Reuters due giorni fa – che denuncia come le politiche della Repubblica islamica siano “palesemente contrarie ai diritti umani e al mandato della Commissione sullo status delle donne”. La bozza rimuoverebbe con effetto immediato la Repubblica islamica dalla commissione fino al 2026. Washington intanto fa pressioni affinché il governo di Teheran venga espulso dall’organismo.
“Gli Stati Uniti e non solo hanno lavorato attivamente ai telefoni per ottenere il sostegno necessario per rimuovere l’Iran dalla Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne”, ha detto alla Reuters un diplomatico dell’Onu che vuole rimanere anonimo. “Sembra che stiano spingendo verso quella direzione anche con alcuni Paesi inizialmente titubanti”. Si tratterebbe della seconda pesante decisione contro il Regime islamico nel giro di un mese. La scorsa settimana il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha votato per nominare un’indagine indipendente sulle violente repressioni del governo iraniano verso le proteste scaturite nel Paese dopo la morte della giovane Mahsa Amini mentre si trovava in custodia di polizia. L’Iran ha incolpato i governi occidentali, i nemici stranieri e i loro agenti per i suoi disordini interni che ormai durano incessantemente da settembre.

Michela Trigari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)