Italia? A due velocità I numeri di Eurostat che certificano il tasso di deprivazione materiale nel nostro Paese

Il rallentamento dell’economia di questi ultimi due anni sta già facendo risalire il tasso di deprivazione, nonostante misure di sostegno come il reddito di cittadinanza.

Italia? A due velocità I numeri di Eurostat che certificano il tasso di deprivazione materiale nel nostro Paese

Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, ha… dato i numeri sulla deprivazione materiale e sociale di noi cittadini comunitari. E sono numeri assai interessanti per l’Italia. Quasi stupefacenti, quando dichiarano ad esempio che il Nordest italiano ha un livello di benessere senza pari in Europa, un gradino sotto quello olandese ma addirittura sopra a svizzeri e austriaci. Popoli in cui la fame è stata debellata da tempo.

Appunto in questo angolo d’Italia sono 4,5 i cittadini su cento che soffrono di deprivazione materiale, che consiste nell’incapacità di affrontare spese impreviste, di fare un minimo di vacanze, di mangiare abbastanza proteine, di cambiare ogni tanto vestiti e scarpe, di riscaldare adeguatamente casa propria… fino a spingersi all’impossibilità di mangiare una pizza fuori una tantum o di avere una connessione internet. Beh, volendo si può sopravvivere a tale mancanza.

I numeri di Eurostat certificano un fatto positivo e uno negativo per il nostro Paese. Cominciamo dal bello: la ripresa economica di metà di questo decennio ha ridotto le persone in difficoltà economica al 12,6%, che non è poco ma è in linea con la percentuale francese. Sensibili progressi sono stati fatti nel Mezzogiorno e nelle isole, dove il tasso è diminuito dal 35 al 22%.

E qui si mostra l’altro lato della medaglia: ci sono enormi differenze all’interno del nostro Paese. Le persone povere (“deprivate”) al Sud sono il triplo di quelle che abitano da Roma in su. Ci sono in Italia territori tra i più ricchi al mondo, con livelli di risparmio da record, redditi alti e tassi di disoccupazione inesistenti; e regioni che lottano con la Grecia e la Romania per gli ultimi posti in classifica.

Un’Italia a due velocità, ancora una volta certificata come tale. E il rallentamento dell’economia di questi ultimi due anni sta già facendo risalire il tasso di deprivazione, nonostante misure di sostegno come il reddito di cittadinanza.

Cosa serve? Una situazione che si avvicini alla parità di condizioni. Si compete se si parte dalla stessa linea, mentre oggi il Sud ha una situazione infrastrutturale da Secondo mondo. L’alta velocità finisce a Salerno, il trasporto pubblico è inefficace e obsoleto, misera la rete autostradale, ancora da sviluppare efficacemente gli aeroporti; internet poi…

E stiamo parlando delle infrastrutture base, in contesti in cui si fa pure fatica a garantire l’acqua potabile nelle case o lo smaltimento dei rifiuti. Peggio stanno le due isole, con la Sicilia che vive sostanzialmente di prebende pubbliche e una Sardegna abbandonata a se stessa. Dove a Cagliari si registra il più imponente crollo delle nascite in Italia. Un caso?

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Fonte: Sir