Italia, in crescita ma sempre bassa la fiducia nelle istituzioni. Partiti politici all’ultimo posto

Dal 2012 quasi il 90% dei cittadini di 14 anni e più colloca tra 6 e 10 il giudizio di fiducia nei confronti dei Vigili del Fuoco e oltre il 70% per le forze dell’ordine. Dopo la flessione registrata tra il 2014 e il 2018, cresce la fiducia dei cittadini nei confronti della Presidenza della Repubblica. Giovani più fiduciosi verso Parlamento Europeo e sistema giudiziario. Più consensi ai governi comunali che a quelli regionali

Italia, in crescita ma sempre bassa la fiducia nelle istituzioni. Partiti politici all’ultimo posto

“L’Italia si distingue per livelli di fiducia istituzionale relativamente bassi – sottolinea l’Istituto -. Le uniche istituzioni che riescono a ottenere sufficienti livelli di fiducia dei cittadini sono le Forze dell’ordine e i Vigili del fuoco. Per il resto la fiducia nelle istituzioni della democrazia è sotto la sufficienza. Si tratta di caratteristiche di lungo periodo, stabili attraverso tutto il decennio analizzato (2012-2021)”. Ad affermarlo è l’Istat, che ha pubblicato dati e analisi proprio sulla fiducia nelle istituzioni da parte degli italiani.

Più fiducia nei vigili del fuoco e meno nei partiti politici

La graduatoria dei livelli di fiducia vede al primo posto i vigili del fuoco con il 68,9% di persone di 14 anni e più che assegnano punteggi tra 8 e 10 e appena l’1,7% di sfiduciati. Anche le forze dell’ordine godono di discreti livelli di fiducia con la più elevata percentuale di persone di 14 anni e più che accordano punteggi compresi tra 6 e 10 (33,8%) e un’elevata quota di cittadini che esprime livelli di fiducia tra 8 e 10 (42,2%). All’ultimo posto della graduatoria si collocano i partiti politici, nonostante la ripresa degli ultimi anni: poco meno di una persona di 14 anni e più su quattro è completamente sfiduciata mentre almeno una su due assegna scarsi livelli di fiducia.
Più elevati in generale i livelli di fiducia verso la figura istituzionale del Presidente della Repubblica che nel 2021 riceve nel 42,7% dei casi punteggi tra 8 e 10, nel 25,7% la sufficienza piena (voti tra 6 e 7) e appena nel 7,4% dei casi totale assenza di fiducia. Il sistema giudiziario si attesta più o meno a metà della graduatoria per la fiducia accordata dai cittadini, con oltre il 44% di persone di 14 anni e più che esprimono livelli di fiducia pari o superiori a 6 (il 14,1% compreso tra 8 e 10) e il 42% circa che assegna punteggi compresi tra 1 e 5. Si posizionano più o meno a pari merito il Parlamento italiano e il Governo nazionale: rispettivamente il 39,3% e il 37% di cittadini assegnano livelli di fiducia superiori o pari a 6 mentre il 13% e il 14,6% sono completamente sfiduciati. Il Parlamento europeo ha visto crescere i livelli di fiducia nel tempo: nel 2021 si osserva una polarizzazione tra scarsamente sfiduciati (43,5% punteggi 1-5) ed estremamente fiduciosi (41,6% punteggi 8-10).

“Tra le istituzioni a livello locale, infine, verosimilmente per la maggiore vicinanza al cittadino, riscuotono più consensi in termini di fiducia le istituzioni del governo comunale rispetto a quello regionale – sottolinea l’Istat -, con una quota di punteggi compresi tra 6 e 10 pari al 50% per il governo comunale (nel 18,5% dei casi punteggi tra 8 e 10) e al 41,6% per il livello regionale (nel 12,8% dei casi punteggi tra 8 e 10)”.

Al Nord maggior fiducia verso le istituzioni locali e meno in quelle nazionali

Afferma l’Istat: “Se per alcune istituzioni i livelli di sfiducia sono generalizzati e diffusi in tutto il territorio, come nel caso dei partiti politici, per altre si evidenziano differenze che verosimilmente dipendono dai livelli di efficienza delle istituzioni che i cittadini sperimentano a livello territoriale nella propria vita quotidiana”.
La fiducia nelle istituzioni locali è più elevata a Nord rispetto al Mezzogiorno. La percentuale di persone che attribuiscono al governo comunale punteggi tra 6 e 10 è pari al 56,1% al Nord contro il 43,8% di Sud e Isole. I livelli di fiducia nel governo comunale sono inoltre più elevati nei piccoli comuni (59% di punteggi tra 6 e 10 nei comuni fino a 10 mila abitanti rispetto al 41% dei comuni dell’area metropolitana) e in alcune realtà regionali che si distinguono per livelli di efficienza delle istituzioni locali mediamente più elevati (come in Emilia Romagna e Trentino Alto-Adige dove il 60% dei cittadini dà un voto di fiducia compreso tra 6 e 10).
Stessa situazione si riscontra per il governo regionale, con differenze di oltre 10 punti percentuali tra Nord e Mezzogiorno nella quota di cittadini di 14 anni e più che assegnano voti di fiducia compresi tra 6 e 10 (rispettivamente il 46,7% contro il 35,2%). I punteggi più alti si registrano in Veneto, con il 63% dei cittadini che attribuisce un voto di fiducia tra 6 e 10, e i più bassi in CalabriaMolise Sicilia dove i punteggi compresi tra 6-10 variano tra il 24 e il 28% circa. Viceversa, i livelli di fiducia dei cittadini al Nord sono più bassi verso il governo nazionale, con la conseguente attenuazione del divario Nord-Mezzogiorno.
Minori differenze territoriali si riscontrano anche nei livelli di fiducia verso il Parlamento italiano, che variano tra il 37% e il 41% circa nelle diverse ripartizioni. Nel caso del Parlamento europeo i livelli di fiducia, relativamente elevati – con almeno 4 cittadini su 10 che esprimono un voto da 6 a 10 – sono piuttosto generalizzati sul territorio. Rispetto alle istituzioni che si occupano dell’ordine pubblico e della sicurezza, i livelli di fiducia si riducono, seppur in misura ridotta, man mano che si scende da Nord a Sud: ai vigili del fuoco i cittadini del Centro-nord assegnano punteggi di fiducia compresi tra 6 e 10 in oltre il 90% dei casi, rispetto all’86,3% dei residenti nel Mezzogiorno. Più simili invece gli atteggiamenti verso le forze dell’ordine, per le quali le differenze tra Centro-nord e Mezzogiorno si riducono sensibilmente. L’unica istituzione per la quale i livelli di fiducia sono relativamente più elevati nel Mezzogiorno è il sistema giudiziario: i punteggi almeno sufficienti riguardano il 47,4% dei cittadini contro il 42,3% di quelli del Nord e il 43,7% dei residenti del Centro.
Il Centro si distingue invece per la quota più elevata di cittadini che accordano punteggi compresi tra 6 e 10 al Presidente della Repubblica (71,7%), anche se il grado di fiducia si attesta su livelli alti in tutte le ripartizioni (voto compreso tra 6 e 10 in oltre il 65% dei casi).

I livelli di fiducia tendono a crescere con l’età, con differenze più marcate tra i giovani fino a 34 anni e gli adulti di 55 anni e più per la fiducia accordata alle forze dell’ordine (70,4% degli under 34 dà un voto tra 6 e 10 rispetto al 79,6% degli over 54) e al Presidente della Repubblica (63,5% contro 74,2%). Al contrario, le uniche istituzioni verso cui sono i giovani a mostrare livelli di fiducia più elevati, con percezioni che probabilmente riflettono le diverse esperienze generazionali, sono il Parlamento europeo (il 45% circa dei giovani fino a 34 anni dà un punteggio tra 6 e 10 rispetto al 41% degli adulti di 55 anni o più) e il sistema giudiziario (47,2% contro 42%). “I giovani si mostrano più fiduciosi degli adulti anche verso i partiti politici, nonostante i livelli di fiducia siano mediamente più bassi; si tratta di una tendenza stabile nel tempo che si è rafforzata negli ultimi anni”, afferma l’Istat.

Considerando gli orientamenti di fiducia per titolo di studio, i livelli sono maggiori tra i laureati. Le istituzioni che registrano i divari più ampi sono il Presidente della Repubblica, il Parlamento europeo e il Governo italiano: per questi organi costituzionali la quota di coloro che danno un voto di fiducia tra 6 e 10 è più alta di circa 10 punti percentuali tra i più istruiti rispetto ai meno istruiti. Si osserva invece una sostanziale convergenza nei livelli di fiducia (tra 6 e 10) per le istituzioni locali del governo comunale e regionale.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)