La Giornata internazionale dell'obiezione di coscienza: "Resistere alla guerra"

Il 15 maggio si celebra la ricorrenza voluta dagli obiettori alla guerra: per loro ancora intimidazioni, processi e arresti in vari paesi europei. Ecco le iniziative che si preparano nell'anno in cui si ricordano i 50 anni di servizio civile in Italia 

La Giornata internazionale dell'obiezione di coscienza: "Resistere alla guerra"

Il 15 maggio si celebra la Giornata internazionale dell'obiezione di coscienza al servizio militare, istituita dal movimento degli obiettori alla guerra per promuovere un’azione nonviolenta contro le cause stesse della guerra ed anche per sostenere e mettere in contatto le persone che, nel mondo, rifiutano di prendere parte alla guerra o di prepararsi alla guerra. 

Come ricorda in un comunicato la Cnesc (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) “dal 1980 gli attivisti per la pace di tutto il mondo si riuniscono per celebrare coloro che, a livello universale, resistono e continuano a resistere alla guerra, rifiutandosi di far parte delle strutture militari”. “In questo giorno, quindi – aggiunge la Cnesc -, il pensiero e la piena solidarietà non può che andare ai giovani russi e ucraini che, rischiando pesantissime condanne a cause delle leggi speciali, rifiutano comunque l’uso delle armi e offrono il loro personale contributo per ricercare vie di pace e fermare la guerra in atto. Per valorizzare ulteriormente l’impegno di quanti obiettano e svolgono il servizio civile come pratica concreta di costruzione della pace, la Cnesc ha sollecitato il Dipartimento ad estendere anche ai progetti del bando 2020 le possibili rimodulazioni delle attività, prevedendo anche impieghi nei paesi europei confinanti l’Ucraina, con particolare attenzione ai bisogni dei profughi, vittime della guerra, e a processi di riconciliazione”.

Nel Rapporto Annuale sull’Obiezione di Coscienza al Servizio Militare in Europa 2021, pubblicato a marzo scorso dall’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO-BEOC), si ricorda come la stessa Europa continentale “non è stata un posto sicuro nel 2021 per molti obiettori di coscienza in diversi paesi, i quali hanno affrontato accuse, arresti, processi di tribunali militari, reclusioni, multe, intimidazioni, attacchi, minacce di morte e discriminazione. Questi paesi includono la Turchia (l’unico stato membro del Consiglio d’Europa che non ha ancora riconosciuto il diritto all’Obiezione di Coscienza) e di conseguenza la parte nord di Cipro occupata dai turchi, l’Azerbaijan (dove non esiste ancora una legge sul servizio alternativo), l’Armenia, la Russia, l’Ucraina, la Grecia, la Repubblica di Cipro, la Georgia, la Finlandia, l’Austria, la Svizzera, l’Estonia, la Lituania e la Bielorussia”.

In Italia il lungo cammino dell’obiezione di coscienza è iniziato con Piero Pinna, a partire dalla sua scelta nonviolenta del 1948, dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, che ha dato il via alla lotta per il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza culminato con la legge n. 772 del 15 dicembre 1972 che istituiva il Servizio Civile. “Così, proprio il prossimo 15 dicembre – specifica ancora l’associazione di enti di servizio civile - si celebreranno i 50 anni di Servizio Civile in Italia e la Cnesc coordinerà una serie di appuntamenti ed eventi sul territorio per ribadire e rilanciare il SCU come difesa civile non armata e nonviolenta. Le varie iniziative hanno lo scopo di valorizzare la storia del servizio civile, tramite la valorizzazione degli archivi e testimonianze degli obiettori; consolidare il presente dell’Istituto con la messa in rete e il rafforzamento dei valori e delle pratiche che lo animano; lanciarlo verso il futuro con la consapevolezza e gli strumenti nonviolenti per affrontare insieme alle giovani generazioni le sfide dei conflitti armati e della crisi climatica. Il culmine di questo percorso che va dal 15 maggio al 15 dicembre saranno il Festival del Servizio Civile il 9 e 10 settembre a Roma (Giardino Verano) che è stato inserito anche tra gli eventi dell’Anno Europeo dei Giovani 2022 e un convegno internazionale il 14 e 15 dicembre a Roma organizzato in collaborazione con il Movimento Nonviolento”.

A ricordare il cinquantenario del riconoscimento dell’obiezione di coscienza in Italia anche il “Progetto Signornò! Torino”, realizzato dal Centro Studi Sereno Regis, che “intende offrire, attraverso una valorizzazione dei suoi fondi archivistici, uno strumento di indagine e approfondimento della storia dell’obiezione di coscienza, proponendo un doppio sguardo: uno è rivolto all’Italia, l’altro a Torino”. Una delle parti del progetto è costituita dalla piattaforma multimediale tematica di documenti provenienti dall’archivio, dall’emeroteca e dalla biblioteca del Centro Studi Sereno Regis. (FSp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)