​La morte di Laila El Harim, "ennesima vittima di una macchina"

"Profonda indignazione per un paese che non riesce a fermare questa scia vergognosa di morti". Il cordoglio delle Acli per la giovane donna che ha perso la vita oggi in provincia di Modena. "Con il Pnrr, investimenti su dispositivi per il controllo da remoto della sicurezza dei macchinari"

​La morte di Laila El Harim, "ennesima vittima di una macchina"

Laila El Harim, 40 anni, una figlia di 4 anni, è l'ennesima vittima di una macchina, l’ennesima morte sul lavoro, di lavoro. In attesa delle indagini che dovranno chiarire l'accaduto, esprimiamo forte cordoglio e solidarietà alla sua bambina, al suo compagno e ai suoi cari ed esprimiamo profonda indignazione per un Paese che non riesce a fermare questa scia vergognosa di morti. In tempi in cui le auto si guidano da sole e la ricchezza di pochi consente a qualcuno anche le gite nello spazio, non è veramente assurdo, oltre che tragico, che ogni macchinario non si blocchi in situazioni di pericolo?” Così in una nota le Acli commentano la morte sul lavoro della giovane donna, oggi in provincia di Modena.   

L’organizzazione chiede che con gli investimenti del Pnrr, che punteranno sulla digitalizzazione, si giunga a dispositivi per il controllo da remoto della sicurezza dei macchinari da parte delle autorità. “Si tratterebbe di un investimento minimo che potrebbe salvare molte vite,  scoraggiando anche eventuali manomissioni degli impianti”.
Inoltre,  “per rendere meno vulnerabili e ricattabili lavoratrici e lavoratori, chiediamo anche che all’interno del capitolo dedicato alla scuola e alla formazione, si inserisca, effettivamente,  nelle materie scolastiche obbligatorie, un corso sulla sicurezza sul lavoro”.
Le Acli chiedono anche che ci si interroghi sulla politica dei controlli sulla sicurezza. “Non è un argomento che si può semplificare, - si legge - ma di fronte a questi fatti ci si chiede se non ci sia una strada per una loro organizzazione più agile ed efficace, partendo anche da forme più puntuali di analisi e utilizzo dei dati”.
“Certo la concorrenza con fornitori privi di regole non aiuta nessuno e non può fungere, neanche minimamente, da scusante: occorre che diritti e tutele delle persone, tutte, si traducano in norme cogenti a livello almeno europeo.  - conclude la nota delle Acli - Non possiamo infatti negare che sovente le vittime di questi mesi e degli ultimi anni sono anche vittime di un’economia giocata spesso sul massimo ribasso dei prezzi, una pratica oggi spesso adottata anche dalle Pubbliche Amministrazioni, che trasforma sempre più le persone in macchine”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)