La regolarizzazione è a rischio flop: "Ero Straniero" scrive al governo per velocizzare le procedure

Solo il 5% delle 200 mila domande presentate è andate a buon fine. Tempi biblici sono un ostacolo anche per la campagna di vaccinazione di chi assiste anziani e fragili. “Intervenire immediatamente sull’iter delle domande già inoltrate e ampliare le misure per favorire maggiore legalità”

La regolarizzazione è a rischio flop: "Ero Straniero" scrive al governo per velocizzare le procedure

“La regolarizzazione straordinaria del 2020 rischia di fallire e trasformarsi in un’occasione persa in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il nostro Paese”. Inizia così la lettera inviata dalla campagna Ero straniero ai rappresentanti di governo e Parlamento. E, in particolare, alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, al ministro della Salute Roberto Speranza, al ministro del Lavoro Andrea Orlando, al ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli, al presidente della Camera Roberto Fico e al presidente della Commissione Affari istituzionali Giuseppe Brescia. 

Secondo quanto emerge dal lavoro di monitoraggio svolto da Ero Straniero sullo stato di avanzamento delle domande di regolarizzazione, presentate da giugno ad agosto scorsi, il quadro è preoccupante, con ritardi gravissimi e stime dei tempi di finalizzazione delle domande lunghissimi, di anni. Al 16 febbraio 2021, infatti, a sei mesi dalla chiusura della finestra per l’emersione, solo il 5% delle 207.000 domande è giunto nella fase finale della procedura. In circa 40 prefetture non risultano nemmeno avviate le convocazioni di datore di lavoro e lavoratore per la firma del contratto e le pratiche sono ancora nella fase iniziale di istruttoria. 

“Dati questi che trasportati nella realtà vogliono dire che 200.000 persone sono sospese in un limbo di precarietà, ancora in attesa di sapere se la propria domanda andrà a buon fine e di fatto impossibilitate ad accedere pienamente ai servizi, alle prestazioni sociali, alle tutele e ai diritti previsti per chi lavora nel nostro Paese - si legge nella lettera -. Tale situazione di stallo, inoltre, ha inevitabilmente un impatto anche a livello di salute pubblica nel contesto di emergenza sanitaria che stiamo vivendo”.  Nonostante la normativa preveda l’accesso al sistema sanitario nazionale anche per i cittadini stranieri in attesa di essere regolarizzati (come ribadito anche da una circolare del ministero della salute), nella pratica - spiegano le organizzazioni - in molti territori, la possibilità viene negata a chi non può ancora presentare il permesso di soggiorno, ma solo la ricevuta della domanda di emersione. Senza il rilascio della tessera sanitaria sarà difficile per queste persone rientrare nella campagna vaccinale anti-Covid in corso. 

Non solo, ma la maggior parte delle domande riguarda il lavoro domestico, di assistenza e di cura, soprattutto delle persone anziane e fragili: “si tratta di settori nei quali essere vaccinati è indispensabile - sottolinea Ero Straniero -. Finalizzare le domande in tempi brevi garantirebbe a decine di migliaia di persone un effettivo accesso alle cure e consentirebbe una più efficace programmazione vaccinale e una più ampia copertura della popolazione, ferma restando la necessità di garantire la vaccinazione anche alle persone invisibili, senza fissa dimora e socialmente fragili presenti in Italia”. 

La lentezza nell’esame delle domande rallenta anche il percorso lavorativo e incide pesantemente a livello di sicurezza sociale, “tra cui, in particolare: il venir meno, nelle more della finalizzazione della domanda, della disponibilità del datore di lavoro all’assunzione e la conseguente impossibilità di subentro di un nuovo datore di lavoro; o le difficoltà di aprire un conto corrente dove farsi accreditare lo stipendio, se si ha la sola ricevuta di presentazione della domanda o la dichiarazione di assunzione e non un permesso di soggiorno vero e proprio” continua la lettera.

Un anno fa, con lo scoppio in Italia della pandemia, si è rischiato uno stop al comparto agroalimentare vista la mancanza di lavoratori stranieri stagionali impossibilitati a entrare nel nostro Paese - ricordano le organizzazioni -.
Da qui la richiesta al governo da parte del mondo produttivo, delle associazioni, dei sindacati e della società civile di un provvedimento straordinario di emersione che a fine maggio si è concretizzato. A un anno di distanza, con una nuova stagione di raccolta alle porte, sarebbe paradossale non portare a conclusione rapidamente le decine di migliaia di pratiche in istruttoria, andando così incontro alla richiesta di manodopera dei datori di lavoro. “Alla luce di tali considerazioni, non è pensabile proseguire l’istruttoria delle domande di emersione con le attuali modalità e non basterà l’assunzione, avvenuta con estremo ritardo di ulteriore personale dedicato presso questure e prefetture - spiegano -. Le misure di prevenzione anti-Covid continueranno a rallentare anche in futuro il ritmo delle convocazioni in presenza nei locali delle prefetture, le quali non potranno ricevere che poche persone al giorno”. 

Le organizzazioni firmatarie della lettera chiedono quindi di sbloccare la situazione. Al Governo, e in particolare ai ministeri dell’interno e della Salute, si chiede di intervenire immediatamente per superare gli ostacoli burocratici e velocizzare l’iter delle domande, consentendo innanzitutto di completare la procedura per via telematica, in modo che le 200.000 persone in attesa di risposta possano al più presto essere assunte; e di chiarire, attraverso circolari o decreti, che i cittadini stranieri regolarizzandi godono, sino alla conclusione della procedura, di tutti i diritti connessi allo status di lavoratore regolare. Al Parlamento, di riprendere quanto prima l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero, ferma in Commissione affari costituzionali della Camera, riformando la normativa in vigore per impedire la creazione costante di nuova irregolarità: è evidente che non sarà sufficiente quest’ultimo provvedimento straordinario a contrastarla, come dimostra quanto accaduto con le sanatorie negli ultimi vent’anni, anche perché una gran parte di persone senza documenti ne è stata esclusa, vista la limitazione a pochi settori lavorativi della misura. “Serve un intervento a lungo termine che permetta di ampliare le maglie della regolarizzazione e favorire legalità e integrazione, a partire da uno strumento di emersione su base individuale - sempre accessibile senza bisogno di sanatorie - che dia la possibilità a chi rimane senza documenti di mettersi in regola a fronte della disponibilità di un contratto di lavoro o di un effettivo radicamento nel territorio - conclude Ero Straniero -. E più a monte, servono nuovi meccanismi di ingresso per lavoro o ricerca lavoro. Soluzioni, queste, previste nella pdl popolare all’esame della Camera, la cui approvazione non può più aspettare”. 

La lettera, promossa dalla campagna Ero straniero è stata sottoscritta dalle principali realtà impegnate sui temi dell’asilo e dell’immigrazione (Tavolo salute e immigrazione, Tavolo asilo nazionale, Forum per cambiare l’ordine delle cose, Io accolgo, Amsi-medici di origine straniera in Italia), da sindacati nazionali (Cgil, Uil, Usb), dal mondo cooperativo (Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare, e cioè Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Agci Agrital, insieme a Legacoopsociali) e da alcune associazioni di categoria (AssindatcolfAssociazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, Professione in famiglia, Osservatorio Placido Rizzotto-Flai CGIL, ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo della CIA-Agricoltori italiani), operanti nei settori interessati dal provvedimento straordinario di emersione approvato quasi un anno fa (lavoro domestico e di cura, agricoltura). La campagna Ero straniero è invece promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Cild, ACLI, Legambiente Onlus, Terra!, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)