La scuola (all'antica) nel campo di Moira

Lunedì 10 agosto è stato il primo giorno della scuola di inglese nel campo informale di Moria, organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio: 82 gli studenti. Successo anche per il "ristorante dell'amicizia", che in quattro giorni è passato da 320 a 850 coperti al giorno

La scuola (all'antica) nel campo di Moira

Lunedì 10 agosto è stato il primo giorno della scuola di inglese nel campo informale di Moria. La sede è il Frantoio vicino al mare, dove la scorsa settimana i volontari della Comunità di Sant’Egidio hanno aperto il "ristorante dell'amicizia", che in quattro giorni è passato da 320 a 850 persone e coperti al giorno. Per tutto agosto oltre 150 persone, provenienti da diversi Paesi europei, si alterneranno in una “vacanza alternativa” per “mantenere viva la speranza” dei migranti, che sono circa 15.900 nell’isola greca, tra cui un buon numero di minori non accompagnati.

“C'è voglia di scuola a Moria: perché la scuola è per il futuro, è speranza. E ce n'è tanto bisogno nel grande campo nell'isola di Lesbo, dove il tempo si ferma e i migranti, quasi tutti giovani, tantissimi bambini, la vedono sbiadire. - racconta l’organizzazione - Sulle colline, tra gli ulivi, tra le tende di legno - tela - plastica - cartone - sacchi di iuta e fil di ferro non si può fare. Impossibile garantire la sicurezza della distanza anti-Covid, l’igiene, la scuola stessa”. 

Ecco dunque che l’opportunità offerta nel mese di agosto dalla Comunità è stata subito accolta. “C'erano state 32 iscrizioni. Ma si è sparsa la voce anche per la scuola, prima di cominciare. Le sedie preparate erano 50, in uno spazio grande, sanificate, distanziate. Alla porta le mascherine per ognuno, il gel per le mani. Accompagnati al posto. 
I primi studenti sono stati 82. Alcuni “uditori”: il più giovane di 8 mesi, con mamma e sorelle e fratelli.
La più grande, forse 42 anni. Uno studente dal Congo, uno dal Togo. Tutti gli altri afghani. Penne e matite, i quaderni, ognuno il suo. Polacchi, italiani, catalani i maestri e tuttofare. Una bottiglietta d’acqua per ognuno, portata al posto”.

Ed è una “scuola all’antica”, spiega Sant'Egidio. “Lavagna, cancellino, pennarelli, i cori:  L come Lifevest, Salvagente, e come Lemon, Limone. V come Visa, Permesso di soggiorno. B come Brother, Fratello. S come Sister, Sorella e come School, Scuola. Ogni lettera, ogni parola, un disegno fatto". "Solo per F come Friendship non c’è stato bisogno. - racconta - Insieme, con la mascherina, anche chi copiava le nuove lettere dalla lavagna, perché a scuola non c’è mai andato prima: “This - is - the – English -  school -of - Friendship”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)