Lavoro, 3 morti al giorno: ma la campagna elettorale non se ne occupa

Denuncia congiunta di Cgil, Cisl e Uil: dall’inizio del 2022 sono quasi 600 i morti sul lavoro. Oltre 400 mila le denunce di infortuni e una crescita di più del 7% per le denunce di malattie professionali. “Non sono numeri, sono persone!”

Lavoro, 3 morti al giorno: ma la campagna elettorale non se ne occupa

La campagna elettorale ignora l'allarme sicurezza sul lavoro: eppure gli incidenti e le malattie sono sempre troppi. A denunciarlo, sono i tre sindacati Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta. “Dall’inizio del 2022 sono quasi 600 i morti sul lavoro. Oltre 400 mila le denunce di infortuni e una crescita di più del 7% per le denunce di malattie professionali – riferiscono - Per salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% di irregolarità. E questo con una quantità di organi di controllo e vigilanza ridicola per 1.600.000 imprese. Non sono numeri, sono persone!”

Nonostante questi numeri, la sicurezza sul lavoro sembra tuttavia la grande assente nei programmi elettorali. “Non possiamo accettarlo”, affermano i sindacati. E avanzano una serie di proposte.

Primo, “tutti i finanziamenti alle imprese, che aumentano per l’attuazione del Pnrr, devono essere condizionati ad investimenti in salute e sicurezza sul lavoro”; secondo “deve essere previsto e preteso che le imprese di ogni settore seguano criteri di qualificazione (anche attraverso il modello della patente a punti) e che siano applicati solo i contratti collettivi di lavoro stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative, soprattutto quando si parla di appalti pubblici, pena l’esclusione dai bandi stessi”.

I sindacati chiedono poi “formazione e addestramento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, per tutti i tipi di contratto, all’inizio dell’attività lavorativa, prima di adibire alla mansione”. Ma non solo: “Vogliamo la formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa”. E' inoltre “essenziale il rafforzamento dei controlli da parte del sistema vigilanza nelle aziende in termini di qualità, quantità e frequenza, e la realizzazione di un COORDINAMENTO tra tutti gli istituti (Ini, Asl, Inail, Inps) e di un confronto e una collaborazione concreta e permanente che coinvolga anche le parti sociali”.

I sindacati chiedono anche “la garanzia, anche attraverso l’azione ispettiva, dell’adozione della contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa a tutti i livelli: nazionale, territoriale e aziendale affinché siano estese in modo certo a tutti i lavoratori e le lavoratrici le tutele in tema di salute e sicurezza”.

Osservano ancora i sindacati: “I lavoratori e le lavoratrici di oggi fanno i conti con un lavoro che cambia, con innovazioni tecnologiche e digitali, cambiamenti climatici, precarizzazione del lavoro, invecchiamento della forza lavoro. Chiediamo l’avvio di tavoli di confronto su questi temi, tra ministeri competenti, parti sociali e istituti ed enti di ricerca. Va portata avanti l’analisi delle cause infortunistiche, delle tecnopatie e per la ricerca sui rischi emergenti; vanno affrontati i temi delle violenze e delle molestie sul lavoro come indicato dalle norme di legge e dai contratti nazionali. E vogliamo che la materia della salute e sicurezza sul lavoro entri nei programmi scolastici, perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umano”.

In conclusione. “chiediamo alle forze politiche che si presentano al voto l’impegno per fermare questa strage”.

Chiara Ludovisi

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)