Legge delega anziani, Uneba: ecco come dovranno essere le strutture

Lunedì scorso il Governo ha organizzato un Tavolo di ascolto sui provvedimenti attuativi della legge delega. In questo contesto, Uneba ha presentato il documento stilato assieme a Agespi, Anaste, Ansdipp, Aris e Diaconia Valdese. “Necessario favorire l’evoluzione delle strutture in centri multiservizi ed evitare ricoveri impropri in Rsa di chi potrebbe invece rimanere a domicilio”

Legge delega anziani, Uneba: ecco come dovranno essere le strutture

Lunedì scorso il Governo ha organizzato un Tavolo di ascolto sui provvedimenti attuativi della legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane e su specifiche tematiche connesse, invitando, assieme ad Uneba, Caritas Italiana, Patto Non Autosufficienza, Forum Terzo Settore, Forum delle Famiglie, Acli, Alleanza delle Cooperative, Anffas e Comunità di Sant’Egidio.
In quel contesto Uneba (organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo con oltre 1000 enti associati in tutta Italia) ha presentato al Governo un documento stilato da un gruppo di lavoro costituito da Agespi, Anaste, Ansdipp, Aris e Diaconia Valdese, e incentrato sulla residenzialità sociale e sociosanitaria.
Per Uneba hanno partecipato all’incontro il presidente nazionale, Franco Massi, e il presidente di Uneba Milano, Virginio Marchesi, che ha coordinato il gruppo di lavoro inter-associativo.

Ma come dovranno essere le strutture per anziani del futuro per Uneba e le altre associazioni?
“Per quanto riguarda le strutture sociosanitarie, cioè quelle per anziani con media, alta o elevata intensità assistenziale, Uneba evidenzia nella lettera inviata al Governo che “devono essere luoghi di vita prima che luoghi di cura, in cui la centralità della qualità di vita, che passa per le relazioni, sostituisce la centralità dell’assistenza”.

Servono quindi, per Uneba: aree abitative con numeri ridotti di residenti, che comprendano sia spazi privati individuali che spazi che favoriscono le relazioni; assistenza adeguata, personalizzata e con il giusto equilibrio tra cura professionale e relazioni di cura – dalla cura al “prendersi cura”.
“E’ necessario favorire l’evoluzione delle strutture in centri multiservizi – afferma l’organizzazione -, una scelta che Uneba propugna almeno dal 2017. Ed evitare ricoveri impropri in Rsa di chi potrebbe invece rimanere a domicilio, potenziando l’offerta di centri diurni”.

E come arrivare a questo rinnovamento? Per Uneba “è necessario definire i requisiti per le nuove strutture residenziali, definendo anche dei requisiti validi a livello nazionale, e definire il percorso con cui le strutture esistenti possono adeguarsi ai nuovi principi guida. Un percorso, graduale, in cui le Regioni devono avere un ruolo fondamentale”.
Ogni riforma, ribadisce Uneba, richiede però risorse: i decreti delegati dovranno essere accompagnati da adeguati stanziamenti.

Il documento di Uneba, Agespi, Anaste, Ansdipp, Aris e Diaconia Valdese contiene anche le proposte delle associazioni su: tipologie d’utenza delle strutture per anziani; compartecipazione del fondo sanitario; standard strutturali; standard gestionali; stima dei costi medi al giorno e a persona delle strutture.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)