Liberazione, 80 anni da celebrare. Ma è corsa contro il tempo in Parlamento per la legge che finanzia le iniziative per il 25 aprile

Corsa contro il tempo in Parlamento per il via libera alla legge che finanzia eventi e iniziative per il 25 aprile. Venezia pensa a un festival fino al 2 maggio. Internati italiani nei campi di concentramento tedeschi Le Camere sono al lavoro anche per indire la Giornata in ricordo degli Imi il 20 settembre di ogni anno

Liberazione, 80 anni da celebrare. Ma è corsa contro il tempo in Parlamento per la legge che finanzia le iniziative per il 25 aprile

All’appuntamento ha fatto esplicito riferimento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di Capodanno: «Nel 2025 celebreremo gli 80 anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità». Ma riuscirà (e soprattutto vorrà) il Parlamento approvare in tempo utile la proposta di legge numero 2071 “Disposizioni per la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Resistenza e della guerra di Liberazione”? Un folto gruppo di deputati del Partito democratico (tra gli altri gli eletti in Veneto Piero Fassino, Nadia Romeo e Rachele Scarpa) l’ha presentata alla Camera il 3 ottobre 2024; l’articolato è stato assegnato il 5 dicembre scorso alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Nella relazione che accompagna il testo di legge (primo firmatario l’onorevole Andrea De Maria, che dal 1995 al 2004 è stato sindaco di Marzabotto), si ricorda che nella guerra di Liberazione, «dando prova di eroismi, patendo sofferenze, affrontando sacrifici, scesero in campo, fianco a fianco, italiani senza partito, cattolici, comunisti, liberali e socialisti, azionisti, anarchici e monarchici, operai e imprenditori, intellettuali e professionisti, e tanta parte della stessa popolazione civile, con l’apporto essenziale e determinante delle forze militari degli alleati». La data di riferimento è ovviamente il 25 aprile, data in cui nel 1945 il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia lanciò l’appello all’insurrezione contro le forze tedesche occupanti. Il giorno di festa venne celebrato già nel 1946 «grazie a un’iniziativa legislativa promossa dall’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e ratificata attraverso il decreto legislativo luogotenenziale 22 aprile 1946, n. 185», che contemporaneamente abrogò gli anniversari della Marcia su Roma (28 ottobre 1922) e della fondazione dell’Impero (9 maggio 1936). Solo nel 1949 però, grazie alla legge 260, la Festa della Liberazione divenne una ricorrenza festiva permanente nel calendario nazionale. La proposta di legge del Pd prevede che, per promuovere e svolgere le iniziative legate all’80° anniversario della Liberazione, sia costituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un fondo con una dotazione di cinque milioni di euro per il 2025 e di altrettanti per il 2026. Al palo, in commissione Cultura, è pure la proposta di legge, presentata il 25 ottobre 2022 dall’onorevole Irene Manzi per la realizzazione dei “Sentieri della Liberazione”, concretizzando gli itinerari culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa nell’ambito del progetto “Liberation Route Europe”. In attesa di capire come si comporterà il Parlamento, sia la Regione Emilia-Romagna che la Regione Toscana hanno stanziato 400 mila euro per finanziare progetti relativi all’anniversario. Anche il consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato una legge che intende valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza partigiana. A Venezia, invece, lo scorso 26 novembre si è costituito il Comitato delle celebrazioni dell’ottantesimo che ha l’obiettivo di organizzare a livello comunale un festival, che si svolgerà tra il 25 aprile e il 2 maggio.

Nel frattempo si guarda anche al Senato per capire se arriverà in porto in tempi rapidi anche il disegno di legge 1239 “Istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale”. A Palazzo Madama il testo è stato trasmesso dalla Camera il 20 settembre 2024, all’indomani della conclusione di un iter particolarmente veloce, concluso con un voto all’unanimità (256 presenti e favorevoli). Primo firmatario della proposta di legge è il giornalista Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, che l’ha condivisa, tra gli altri, con il segretario regionale degli azzurri, Flavio Tosi, e con l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ora deputato del Movimento Cinque Stelle. La Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi sarà celebrata il 20 settembre di ogni anno, «tenendo conto che nel 1943, proprio in questa data, il regime nazista, nel disprezzo delle norme di diritto internazionale, modificò lo status dei militari italiani da prigionieri di guerra a “internati militari” (Italienische Militar-Internierte, Imi), che rappresentò il più consistente gruppo di italiani trattenuti con la forza in Germania durante la guerra». L’articolo 1 del disegno di legge punta infatti a «conservare la memoria dei cittadini italiani, militari e civili, internati nei campi di concentramento, dove subirono violenze fisiche e morali e furono destinati al lavoro coatto, a causa del proprio rifiuto di collaborare con il nazionalsocialismo dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943».

«Ai militari italiani internati – si legge nella relazione che accompagna il testo di legge – i tedeschi offrirono la possibilità di tornare liberi, entrando nelle SS o nell’esercito della nascente Repubblica di Salò. La maggioranza, oltre 650 mila, rifiutò il compromesso e per la prima volta oppose il proprio rifiuto a qualsiasi forma di collaborazione, affrontando sofferenze e privazioni. Oltre 45 mila persone persero la vita nel corso della prigionia, per malattie, fame, stenti, incidenti sul lavoro, uccisioni e bombardamenti». Tra gli ex internati militari italiani che, dopo la guerra, diventarono personaggi noti vanno ricordati il giornalista e ambientalista Antonio Cederna; lo scrittore Giovanni Guareschi; lo sceneggiatore Tonino Guerra; il venerabile Giuseppe Lazzati, storico e politico; l’onorevole Alessandro Natta, segretario del Pci dal 1984 al 1988; l’attore Raffaele Pisu; il giornalista ed editore Edilio Rusconi; il “sergente nella neve” di Asiago, Mario Rigoni Stern; l’attore e regista Luciano Salce; l’attore Gianrico Tedeschi. La legge prevede che agli ex Imi e famigliari venga conferita la medaglia d’onore ai deportati come previsto dalla Finanziaria 2007.

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