Libia: Del Re (viceministro Esteri) al Sir, “equilibrio e dialogo aperto nostra forza. No a interferenze esterne e a soluzioni militari”

“Una visita molto importante poiché si inserisce nel solco delle nostre attività volte alla stabilizzazione del Paese. Incontrare Fayez al-Sarraj, premier del governo di unità nazionale riconosciuto dalle Nazioni Unite e il generale Khalifa Haftar è imprescindibile perché sono i due poli fondamentali sul campo. Da parte nostra abbiamo sempre mantenuto equilibrio e dialogo aperto: questa è la nostra forza”. 

Libia: Del Re (viceministro Esteri) al Sir, “equilibrio e dialogo aperto nostra forza. No a interferenze esterne e a soluzioni militari”

Lo ha detto al Sir Emanuela Claudia Del Re, viceministro per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale, commentando il viaggio del titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, in Libia dove ieri ha incontrato tutti i principali attori coinvolti nella crisi del paese nordafricano. La viceministro ha sottolineato che i principi fondamentali su cui si basa l’azione italiana sono “l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Libia” e riaffermato “la contrarietà ad una soluzione militare, per noi inaccettabile”.

“Il nostro approccio militare ai conflitti, in genere, – ha spiegato Del Re – è di peace keeping, di peace building e di lavoro al fianco della società civile”. La viceministro ha auspicato, inoltre, “un cessate-il-fuoco e la fine di interferenze esterne che hanno finalità non chiare. In particolare mi riferisco alla violazione dell’embargo delle milizie straniere”.

Chiaro il riferimento a Turchia e Russia e al loro attivismo a sostegno rispettivamente di Serraj e di Haftar. “Su Erdogan e Putin ci siamo già espressi e abbiamo parlato di approccio assolutamente inaccettabile. La nostra idea – ha aggiunto Del Re – è che la Libia possa esercitare una ownership assoluta del suo processo politico” in vista “di qualcosa di duraturo e sostenibile a guida Onu”. Per la viceministro va evitato “ogni rischio di guerra civile che comporterebbe una gravissima tragedia umanitaria. “La cosa da fare adesso è adoperarsi per una de-escalation del conflitto, in vista della Conferenza di Berlino (prevista per inizio 2020, ndr.). Riuscire, in un conflitto, a mettere seduti intorno a un tavolo tutta una serie di attori fondamentali è un obiettivo importante”.

Circa l’annuncio del ministro Di Maio di nominare un inviato speciale per la Libia, Del Re ha spiegato che “sarà un braccio operativo con il compito di garantire sempre maggiore dialogo e una costante interlocuzione in Libia”.

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Fonte: Sir