“Mai più morti per sfruttamento”: i braccianti di Campobello di Mazara in corteo

Hanno sfilato insieme agli attivisti di FuoriMercato per chiedere i diritti a partire dall'apertura del campo di Fontane d'oro con 300 posti. Previsto un incontro in prefettura

“Mai più morti per sfruttamento”: i braccianti di Campobello di Mazara in corteo

Mai più morti per sfruttamento. Un corteo in memoria di Omar Baldeh - lavoratore morto un anno fa nell’incendio del ghetto dell’ex Calcestruzzi-,  con le voci dei braccianti, ha sfilato questa mattina a Campobello di Mazara per chiedere il riconoscimento dei diritti fondamentali. Fra questi, in primo luogo l'apertura del campo attrezzato di Fontane d'oro. Il corteo dalla villa comunale si è spinto fino al bene confiscato alla mafia di Fontane d’Oro per ribadire a gran voce "basta morti per sfruttamento" e chiedere condizioni di vita e di lavoro dignitose.

Fontane d’Oro è il simbolo dell’abbandono da parte delle istituzioni. È anche, allo stesso tempo, il simbolo della lotta per condizioni di vita migliori. Un anno fa, la mattina dopo l’incendio all’ex Calcestruzzi, i lavoratori entravano dentro Fontane d’Oro ribadendo che loro non avrebbero accettato nessuna delle soluzioni emergenziali proposte dalle istituzioni, che volevano rimanere uniti e stare in un luogo sicuro. Fontane d’Oro, con l’accesso all’acqua, alla luce, con il cemento sotto ai piedi, era il luogo che avevano scelto.

Un anno dopo l’incendio dell’ex Calcestruzzi, i lavoratori sono stati costretti a ritornare nel ghetto ricostruito sulle macerie di quello bruciato e a vivere tra cumuli di rifiuti che rendono l’aria irrespirabile. A Fontane d’Oro, dopo le proteste dell'anno scorso, è stato allestito un campo in casette prefabbricate che però è ancora chiuso.

Dopo il corteo, la prefettura ha deciso di incontrare oggi pomeriggio una delegazione di lavoratori ed attivisti. Per l'occasione, alle istituzioni presenti, verrà consegnato il dossier “Le nostre braccia, i nostri diritti” a cura della Casa del Mutuo Soccorso FuoriMercato Sicilia.

Nello specifico si chiede che: "i cancelli vengano aperti immediatamente, alla luce del fatto che la stagione non è più alle porte, ma è già iniziata; riconoscendo i lavoratori organizzati come interlocutori attraverso un incontro in Prefettura come luogo di garanzia per tutte le parti in causa coinvolte nelle politiche di contrasto allo sfruttamento; sarà garantito l’accesso a tutti e tutte all’interno del campo, nell’ottica di rendere quest’ultimo un luogo aperto alla città, dove si possano valorizzare il confronto e l’integrazione; i lavoratori stessi all’interno del campo saranno riconosciuti come rappresentanti dei sindacati e che un presidio sindacale permanente sarà istituito all’interno del campo, per vigilare sulle modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro con il supporto del collocamento pubblico e per contrastare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori. Chiediamo inoltre che nell’immediato si tenga conto delle condizioni igienico-sanitarie delle persone che durante tutto l’anno vivono alla Calcestruzzi e che si provveda alle loro esigenze e richieste a partire dalla rimozione dei rifiuti".

"E' dal 2013 che sono un lavoratore che raccoglie olive a Campobello di Mazara - dice con forza Seck un bracciante senegalese -. Ho il permesso di soggiorno e sono regolare ma occorre che vengano aiutati tutti anche quelli che sono irregolari magari con un permesso di lavoro come stagionale. Noi vogliamo i nostri diritti. Possibile mai che in tutti questi anni , quasi 10 ormai, ci sono stati anche due giovani morti, è non si è riusciti a creare le condizioni dignitose per potere vivere e lavorare in questo luogo? Ad un mese dalla raccolta io dormo in un furgone e non è possibile andare avanti in questo modo. Pertanto, chiediamo che venga aperto il campo allestito previsto per noi al più presto. Noi portiamo avanti l'economia e dobbiamo avere gli stessi diritti dei lavoratori italiani". “Vogliamo entrare con la nostra libertà che non significa che facciamo ciò che vogliamo ma che ci auto-regoliamo - dicono in coro  i braccianti -, prendiamo la responsabilità per gestire la nostra vita quotidiana perché ne siamo capaci e perchè abbiamo la nostra dignità. Vogliamo Fontane d’Oro aperto a tutti e tutte, senza discriminazioni. Ad Omar Baldeh sarà dedicata una targa commemorativa, che chiediamo venga riconosciuta e installata, per ricordare la sua vita e la sua morte. Per dire basta ai morti per sfruttamento, nelle campagne, in tutti i luoghi di lavoro, e nei luoghi dove si vorrebbe solo vivere e riposare".

"Durante l'incontro in prefettura ribadiremo, insieme ai braccianti, tutte le richieste specificate nel dossier - ha aggiunto Emilio Caja di FuoriMercato -. La più importante è prima di tutto l'apertura del campo di Fontane D'oro che loro chiedono di avere in libera autogestione. I posti nel campo sono solo 300. Per adesso i braccianti sono 300 ma il numero è destinato come ogni anno a crescere, raggiungendo anche quello di oltre 500 persone. In passato sono stati anche 800. In questo momento, la situazione non è certo bella perché tutti i braccianti sono distribuiti in vari insediamenti di fortuna. Ci sono poi, coloro che stanno ancora nell'area del ghetto della ex Calcestruzzi che vogliono che almeno venga ripulita dalla notevole quantità di rifiuti attualmente presenti".

"Siamo stati con i braccianti in corteo fino al campo di Fontane d'oro - ha ribadito infine anche Fausto Melluso, referente immigrazione di Arci Sicilia - che è grave che ancora, a stagione iniziata, non l'abbiano aperto. Trattandosi di un luogo in cui, numericamente non potranno accedere tutti, ci sarà da risolvere anche l'organizzazione di tutti coloro che rimarranno fuori. Il campo allestito può contribuire senz'altro alla riduzione del danno ma le soluzioni dovrebbero essere diverse. Ricordiamoci che sono paesi che dispongono di un patrimonio immobiliare che potrebbe essere destinato anche alla loro accoglienza. Per il futuro, pur con tutte le difficoltà che ci sono, si potrebbe lavorare su questo aspetto".   

Hanno aderito al corteo: Contadinazioni, Casa del Mutuo Soccorso FM Sicilia, FuoriMercato Autogestione in movimento. Con il sostegno di Autoproduzioni Sfruttazero (Puglia), Diritti a Sud (Nardò), Villa Roth Bene Comune (Bari), Solidaria (Bari), Comunità di TerraNostra occupata (Casoria), FLAI-CGIL (Trapani), FLAI-CGIL Sicilia, Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato (Cinisi), FuoriMercato Milano, Sial Cobas Milano, Rete dell’agricoltura contadina e del lavoro in autogestione FM Sicilia, Associazione Italo-africana dei lavoratori agricoli (Foggia), Sportello San Papiers Arci Porco Rosso (Palermo), LasciateCIEntrare, Rete Antirazzista Catanese, Cuoche Combattenti (Palermo), Lupo Nero (Cianciana), Cianciana Calling (Cianciana), Spasmo spazio popolare sant’erasmo (Palermo), Il gusto dei colori (Polizzi Generosa), Cub-Immigrazione Palermo, CGIL Immigrazione Sicilia, CGIL Immigrazione Palermo, Forum Antirazzista Palermo, Associazione Stravox.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)