Maltempo a Ischia: don Ballirano (parroco Casamicciola) al Sir, “ancora incerto numero dispersi”. Caritas diocesana impegnata

“Ora sto cercando di uscire di casa, ma finora sono stato praticamente bloccato a casa: davanti a me ho un muro di due metri, costituito da auto e alberi, lungo la strada che mi permette di arrivare in paese”. 

Maltempo a Ischia: don Ballirano (parroco Casamicciola) al Sir, “ancora incerto numero dispersi”. Caritas diocesana impegnata

Raggiunto telefonicamente dal Sir, don Gino Ballirano, parroco di Santa Maria Maddalena a Casamicciola, nella diocesi di Ischia, ci aggiorna sulla situazione creata dal maltempo, che ha provocato frane e smottamenti. “Sotto casa mia c’è la Valle di Negroponte e anche lì c’è stato uno smottamento, come pure nella zona detta del Celario, nella zona alta di Casamicciola, dove al momento stanno portando soccorso. Sono in continuo contatto con i soccorritori per capire qual è la situazione. Pare che una persona che risultava dispersa sia stata ritrovata da poco, ma non c’è alcuna certezza, vorrei recarmi sul posto per saperne di più. Sto provando a chiamare questa persona, ma non mi ha mai risposto”, la drammatica testimonianza del sacerdote. ma quanti sono i dispersi? “Anche questo non si sa di preciso – risponde don Gino -. Alcuni parlano di una famiglia, altri di una decina di persone al massimo, ma sono notizie che si accavallano: si sa che ci sono dei dispersi, ma non sappiamo, al momento, quanti sono esattamente”. Il parroco spiega: “Il cattivo tempo ha avuto la sua parte, ma è un territorio che ha già subito un terremoto nel 2017 ed è fragile. Già nel 2009 c’era stata un’altra alluvione, ma questa sembra aver causato più danni. È difficile anche portare soccorsi perché c’è una strada bloccata dal fango”. Don Ballirano è in contatto con la Caritas diocesana: “D’accordo con la Protezione civile, metteranno a disposizione i due Centri Caritas della diocesi di Ischia per dare coperte, qualcosa di caldo e un primo soccorso alle persone che riusciranno a raggiungere i Centri, in attesa di individuare altri luoghi per dormire o per alloggiare più giorni”.

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Fonte: Sir