Migranti, Naga: “Il governo li considera colpevoli”

La riflessione dell’associazione in merito alle nuove misure adottate nel Consiglio dei ministri svoltosi ieri a Cutro: “La narrazione delle persone migranti è passata dal rappresentarli prima come i poverini, poi come criminali e ora come colpevoli"

Migranti, Naga: “Il governo li considera colpevoli”

“La reazione del Governo alla strage di Cutro segna in termini simbolici, politici e normativi l’affermazione di un paradigma di una ferocia agghiacciante: quello della colpa. La narrazione delle persone migranti è passata dal rappresentarli prima come i poverini, poi come criminali e ora come colpevoli: se muoiono in mare è colpa loro e dei loro genitori. Non dovevano partire”. Così il Naga, in una riflessione dedicata ai migranti che hanno perso la vita nel naufragio di Cutro.

“E in quanto colpevoli, la reazione politica che si traduce nelle norme firmate ieri è la punizione. E’ questo il riassunto dei provvedimenti presi dal Governo italiano durante il Consiglio dei Ministri svoltosi a Cutro ieri, 9 marzo. ‘Colpa di genitori irresponsabili che fanno partire i figli’. La frase pronunciata da Piantedosi all’indomani del tragico naufragio avvenuto sulla spiaggia del piccolo comune calabrese, ben lungi dall’essere la gaffe di un singolo esponente dell’esecutivo, viene rivendicata con i fatti dalla Presidente Meloni e dai ministri che, con lei, hanno firmato il decreto legge che ridimensiona il permesso di soggiorno per protezione speciale, allunga i tempi di trattenimento nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) e stabilisce che ogni regione dovrà dotarsi di almeno uno di questi centri”.

“Per chi riesce a ragionare esclusivamente in ottica securitaria e non è stato in grado di esprimere un singolo gesto di reale vicinanza alle vittime, ai loro familiari e ai sopravvissuti, le norme sull’inasprimento delle pene ai cosiddetti scafisti hanno più che altro un valore simbolico. La caccia globale ai criminali è una cortina di fumo che non può nascondere la vera natura di un provvedimento che, con i suoi effetti più devastanti, colpisce anche chi è sopravvissuto a uno dei tanti naufragi avvenuti nel tratto di mare più mortale del pianeta. Oppure, è scampato alle violenze e ai pericoli a cui vengono esposte le persone che decidono di provare a raggiungere l’Europa attraverso i Balcani”.

“Con loro vengono punite anche altre centinaia di migliaia di persone già presenti in Italia che si vedono preclusa l’unica strada di regolarizzazione possibile. Viviamo, infatti, in un paese che, in 25 anni di legislazione sull’immigrazione, non è mai stato in grado di intervenire per introdurre delle norme che permettano di emergere dal limbo dell’assenza di diritti e della preclusione di ogni progetto di vita con qualche prospettiva più ampia della precarietà e dell’invisibilità. Una vita che, al contrario, viene vissuta costantemente con l’incubo che venga bruscamente interrotta da un provvedimento di espulsione, oppure dal trasferimento nei centri di detenzione amministrativa. Un istituto che, in tutte le sue forme e denominazioni, ha significato l’esistenza di luoghi dove le condizioni di rispetto dei diritti e della stessa dignità umana vengono gravemente lese”.

“A Cutro il governo italiano mostra un volto particolarmente feroce ma, come evidenziano le dichiarazioni di sostegno dei massimi esponenti delle istituzioni comunitarie, perfettamente compatibile con i progetti a lungo termine dell’Unione Europea, determinata nel vano e mortale sforzo comune di fermare muscolarmente un fenomeno così complesso come quello delle migrazioni”.

“Un’Europa che, in questa occasione, non è stata nemmeno in grado di mostrare una forma embrionale di empatia verso persone titolari di quei diritti umani che sarebbero uno dei capisaldi della sua identità”.

“In questo contesto come Naga abbiamo un’unica certezza: le persone continueranno a partire e noi continueremo ad accoglierle. Ogni giorno. #nagaenergia”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)