Mine e ordigni inesplosi, “fondi non sufficienti”. Appello a Governo e Parlamento

Il 4 aprile viene celebrata la Giornata Internazionale sul problema della mine e ordigni inesplosi e sostegno alla “Mine Action”. La Campagna italiana contro le mine sottolinea che nel 2021 il sostegno globale all'azione contro le mine è diminuito del 7% (44,6 milioni di dollari). Segnali di minore impegno economico si sono registrati anche nel 2022 il che lascia presagire un ulteriore trend negativo a dispetto dell’emergenza crescente

Mine e ordigni inesplosi, “fondi non sufficienti”. Appello a Governo e Parlamento

Il 4 aprile viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale sul problema della mine e ordigni inesplosi e sostegno alla Mine Action, indetta dalle Nazioni Unite nel 2005 con la Risoluzione A/RES/60/97 per promuovere la creazione e lo sviluppo di capacità nazionali di azione contro le mine nei paesi in cui le mine e i residuati bellici esplosivi costituiscono una grave minaccia per la sicurezza, la salute e la vita della popolazione civile, o un ostacolo allo sviluppo sociale ed economico a livello nazionale e locale.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, nel suo messaggio rilasciato in occasione della ricorrenza, ha affermato: “Anche dopo la fine dei combattimenti, i conflitti spesso lasciano dietro di sé un'eredità terrificante: mine terrestri e ordigni esplosivi che affliggono le comunità. La pace non porta alcuna garanzia di sicurezza quando le strade e i campi vengono minati, quando ordigni inesplosi minacciano il ritorno delle popolazioni sfollate, e quando i bambini trovano e giocano con oggetti lucidi che esplodono”.

La Campagna italiana contro le mine sottolinea come malgrado l’importanza rivestita dalla Mine Action nel 2021, secondo i dati forniti dal Landmine Monitor 2022 il sostegno globale all'azione contro le mine è diminuito del 7% (44,6 milioni di dollari), con donatori e Stati colpiti che hanno contribuito per un totale di 598,9 milioni di dollari in sostegno internazionale e nazionale all'azione contro le mine. Segnali di minore impegno economico si sono registrati anche nel 2022 il che lascia presagire un ulteriore trend negativo a dispetto dell’emergenza crescente.

“La base di donatori e il gruppo di paesi che ricevono la maggior parte dell'assistenza internazionale per l'azione contro le mine sono rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi due decenni, senza alcun spostamento verso una variazione significativa – continua la Campagna -. I 15 maggiori donatori hanno rappresentato la maggior parte di tutto il sostegno internazionale nel 2021, fornendo un totale combinato di 524,5 milioni di dollari (97%). La dipendenza da un numero limitato di donatori rappresenta un grave rischio per la sostenibilità delle attività di Mine Action. Il sostegno internazionale per l'assistenza alle vittime ha raggiunto il livello più basso registrato dal 2016 (25,6 milioni di dollari). Nel 2021, 27 Stati Parte con un numero significativo di sopravvissuti non hanno ricevuto alcun finanziamento diretto per l'assistenza alle vittime”.

“I conflitti in corso lasceranno sul terreno un tappeto di morte e costante minaccia privando le popolazioni della sicurezza necessaria per ritornare alle proprie case e ricostruire le comunità, attraverso le azioni che costituiscono la Mine Action per questo motivo la diminuzione dei fondi in questo settore è molto preoccupante - afferma Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana contro le mine -. Per questo motivo abbiamo voluto lanciare, in occasione del 4 aprile, un appello a tutti inostri parlamentari affinché aumentino la dotazione del fondo per lo sminamento umanitario istituito con legge 58/01 finanziato annualmente sul capitolo decreto missioni internazionali, una delle buone pratiche che ha portato il nostro paese a guidare con l’esempio l’impegno nel disarmo umanitario e, in particolar modo, nella cooperazione dedicata alla Mine Action - conclude Schiavello - non esiste proporzionalità tra quante risorse si stanno dedicando ai conflitti rispetto alle misure per lenirne le attuali e future conseguenze”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)