Navi quarantena, stop ai trasferimenti dai centri. Il Viminale rassicura le organizzazioni

La ministra Lamorgese ha dato disposizioni per fermare la pratica considerata illegittima. Soddisfazione del Tavolo Asilo, Miraglia: “Nostre richieste accolte, ora chiediamo un Piano nazionale, con strutture ponte per la quarantena”

Navi quarantena, stop ai trasferimenti dai centri. Il Viminale rassicura le organizzazioni

I migranti ospitati nei centri di accoglienza che risultano positivi al coronavirus non saranno più trasferimenti sulle navi quarantena, per effettuare il periodo di isolamento fiduciario. Lo ha assicurato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese alle organizzazioni del Tavolo Asilo, in un incontro che si è svolto al Viminale. 

“Siamo soddisfatti, la ministra ha accolto la nostra richiesta e ha dato disposizione affinché non vengano più effettuati i trasferimenti dai centri d’accoglienza di tutta Italia verso le navi - sottolinea Filippo Miraglia di Arci, portavoce del Tavolo Asilo-. Le navi continueranno ad essere usate solo per l’isolamento fiduciario dei migranti appena sbarcati, in attesa di soluzioni alternative, ma sul trasferimento dai centri ci ha dato ragione”. 

Nei giorni scorsi, come raccontato da Redattore Sociale, diversi migranti sono stati prelevati di notte dai centri di accoglienza di diverse città, sono stati fatti salire sui pullman e portati a bordo delle navi per effettuare la quarantena. Qui, secondo le testimonianze raccolte, non sono stati più visitati e lasciati per giorni con la stessa mascherina e le stesse lenzuola. Dopo la denuncia di varie associazioni, che hanno sottolineato l’illegittimità di questa procedura, il Tavolo Asilo ha sollevato la questione nell' incontro con la ministra.

“Per noi le navi quarantena, come i bus quarantena di Udine non sono soluzioni praticabili mai - aggiunge Miraglia -. Per questo abbiamo ribadito anche oggi l'esigenza di portare avanti una programmazione, o meglio un piano strutturato per la gestione della quarantena dei migranti, così da non dover ricorrere a soluzioni improvvisate e spesso insensate”. 

Il Tavolo Asilo da mesi sta chiedendo ai ministeri dell’Interno e della Salute un coordinamento sulla gestione dell’emergenza sanitaria nei centri di accoglienza, per evitare prassi improvvisate. In particolare, si chiede di pensare a strutture ponte per isolare i casi positivi o sospetti. “La gestione, dopo mesi, è ancora lasciata al caso o al buon senso dei singoli. Ci sono regioni che hanno predisposto una procedura con le Asl, altre in cui questo non avviene. Di certo, ci sono molti letto liberi nel sistema Siproimi, secondo le nostre stime almeno 6000, che potrebbero essere usati per la quarantena - spiega Miraglia -.  Abbiamo chiesto, dunque, una programmazione per prevenire disagi e disastri. Le strutture ponte ci possono fare, basta organizzarsi. Nei prossimi mesi i casi possono aumentare, non ci si può ancora far trovare impreparati, serve un piano che veda insieme Viminale, ministero della Salute, regioni e comuni”. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)