Nel mondo 3 miliardi di persone non hanno una dieta sana e 2 miliardi sono sovrappeso

E’ quanto sottolinea la Fao in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione. I problemi maggiori si registrano in gran parte in Africa, con 418 milioni di abitanti che soffrono di mancanza di cibo, e in Asia, 282 milioni. Ma c’è anche il problema dello spreco di cibo: il 17% viene gettato via da chi lo compra

Nel mondo 3 miliardi di persone non hanno una dieta sana e 2 miliardi sono sovrappeso

Nel mondo quattro persone su dieci, 3 miliardi in tutto, non hanno la possibilità di avere una dieta sana, mentre altre 2 miliardi sono obese o in sovrappeso. E poi c’è il problema dello spreco di cibo: il 17% viene gettato via da chi lo compra. Lo sottolinea la Fao in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione, in calendario, come sempre, il 16 ottobre. Tra oggi e domani la ricorrenza sarà celebrata con eventi in 150 paesi e sono previsti, tra gli altri, anche gli interventi del segretario generale dell’Onu, António Guterres, e di Papa Francesco. Quest’anno il filo rosso della giornata è il complesso e controverso tema della trasformazione dei sistemi agroalimentari.
Mancanza di cibo. La Fao stima che nel 2020 c’erano tra le 720 e le 811 milioni di persone nel mondo che non avevano la possibilità di mangiare quanto avrebbero avuto bisogno. Si tratta di un dato in peggioramento, visto che si parla di 118 milioni di persone in più rispetto ad appena un anno prima. I problemi maggiori si registrano in gran parte in Africa, con 418 milioni di abitanti che soffrono di mancanza di cibo, e in Asia, 282 milioni. Un andamento in linea con quanto emerso dalle ultime analisi di Oxfam, secondo cui il numero di chi vive in carestia è aumentato di sei volte.

Le cause sono da ricercarsi soprattutto in guerre, crisi climatica, crisi economica e pandemia. I conflitti sono responsabili della situazione d’insicurezza alimentare di 100 milioni di persone, distribuite in 23 paesi nel mondo. E tutto questo mentre la spesa militare ha raggiunto i 51 miliardi dollari: una cifra, sottolinea l’Onu, sei volte e mezzo più alta di quella che servirebbe per risolvere il problema della sicurezza alimentare. Quanto a catastrofi naturali ed eventi estremi, si stima che abbiamo portato a livelli critici di fame poco meno di 16 milioni di persone.

Il futuro. Entro la fine dell’anno il numero di chi si trova in situazione di povertà estrema raggiungerà la cifra record di 745 milioni, ossia 100 milioni in più rispetto a inizio pandemia (stima Oxfam su dati della Banca mondiale). Chi ne soffrirà di più saranno soprattutto donne, sfollati e chi ha un lavoro precario o informale e, complessivamente, le 2,7 miliardi di persone che non sono state aiutate dalle autorità del proprio paese in questo periodo di crisi sanitaria.

L’articolo integrale di Matteo Finco, “Giornata mondiale dell’alimentazione: il richiamo della Fao per il 16 ottobre 2021”, può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)