Non si muore solo in fabbrica: anche con il trattore sui campi
Sono oltre un migliaio ogni anno i morti sul lavoro. In Veneto le province a più alta mortalità sono Verona e Treviso. Anche le campagne sono luoghi di lavoro in cui si muore troppo spesso: 89 i decessi nei primi quattro mesi del 2018
Una lunga scia di sangue. Di lavoro si muore, ci si ammala o si resta menomati per la vita.
Il “censimento” iniziato nel 2008 dall’Osservatorio indipendente di Bologna è un bollettino inquietante: «Il 2017 si è concluso con 1.029 decessi (1.018 casi registrati nel 2016), di cui 283 in itinere e 746 in occasione di lavoro. Soffermandosi su questi ultimi, appare significativo evidenziare che la situazione rispetto al 2016 è invariata: si segnala un’irrisoria diminuzione dello 0,4 per cento» si legge nel sito internet dell’associazione.
Per quanto riguarda il Veneto, arriva la conferma che sono le province di Verona e Treviso quelle con il più alto tasso di mortalità nel lavoro. Ma nel Padovano si sono registrati “incidenti” eclatanti. Domenica 13 maggio alle Acciaierie venete di riviera Francia in zona industriale una colata di acciaio fuso ha travolto quattro operai. Uno di loro, l’operaio moldavo Sergiu Todita, 40 anni, sposato, una figlia di 13 anni, un mese fa è spirato all’ospedale di Cesena. L’11 luglio, all’interno della Maus di Campodarsego, è morto, mentre stava imballando un macchinario, il 44enne titolare di una piccola impresa modenese.
L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega engineering contabilizza in dettaglio l’emergenza: in Veneto 21 morti su 2 milioni e 51.552 occupati; altri 8 in Friuli Venezia Giulia su 495.550 lavoratori; infine, 2 morti anche in Trentino Alto Adige, dove sono censiti 477.166 addetti. Le statistiche restituiscono anche un altro dato di tutta evidenza, perché nei primi quattro mesi dell’anno sono stati 33 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 190 incidenti mortali nei luoghi di lavoro. Di più: sono stati ben 66 i decessi nella fascia d’età compresa fra i 55 e i 64 anni d’età, per effetto anche della legge Fornero sulle pensioni…
In Europa, le statistiche ufficiali risalgono al 2014: 3.739 incidenti mortali sul lavoro più altri 3 milioni e 176 mila senza conseguenze estreme. Il tasso di incidenti mortali nella Ue era di poco inferiore a 2 decessi ogni 100 mila lavoratori, mentre in Italia era di poco superiore. Olanda, Grecia, Finlandia, Gran Bretagna e Svezia avevano un tasso inferiore a 1. Va peggio a Est: in Romania più di 5 morti e più di 4 in Lituania, Lettonia e Bulgaria.
La “strage del lavoro”, comunque, è sempre un’emergenza. Inail certifica 635.433 denunce d’infortunio nel 2017 con 58.129 pratiche riguardanti le malattie professionali. Così Franco Bettoni, presidente dell’Anmil, allarga le braccia sconsolato: «Sono stanco. I drammi si vedono dopo e la cosa peggiore è che ci dimentichiamo di queste persone. Penso alle famiglie che hanno perso per sempre un padre, un figlio o un marito. Morti perché erano andati a lavorare. L’unico modo per uscirne è responsabilizzare tutti. Dobbiamo combattere per questo. Noi e voi della stampa, insieme».
E Loris Scarpa, segretario generale della Fiom Cgil di Padova, denuncia l’indifferenza per una situazione sempre più grave: «Il mondo delle imprese giace in un silenzio incredibile, dal quale esce solo per proteggere realtà come i voucher e la precarietà. Ci lascia esterrefatti: ci dice che anche nel 2018, noi e le imprese viviamo su mondi diversi. Come sindacato non possiamo non notare il silenzio di Confindustria e del mondo imprenditoriale. È arrivato il momento di mettere in calendario prioritariamente uno sciopero generale di tutto il mondo del lavoro, perché per qualsiasi Governo al primo posto ci devono essere il lavoro e il come si vive in Italia».
D’altro canto, l’allarme sicurezza suona forte perfino in agricoltura. L’Osservatorio di Bologna conduce da tempo una vera e propria campagna nei confronti di Governo e Parlamento, sollecitando una patente ad hoc per chi guida trattori e mezzi nei campi. Finora, senza aver ottenuto soddisfazione. Anche se i numeri si rivelano più che allarmanti: già 89 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti sempre a causa del mezzo altri 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono deceduti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) oppure per le strade a causa di incidenti provocati dal mezzo.