Non solo centri estivi: ecco le linee guida per soggiorni e campi

Migliaia di famiglie e centinaia di associazioni (tra cui gli scout e le associazioni ambientaliste) erano in attesa di indicazioni sulle tradizionali attività residenziali estive. Ora l'integrazione delle linee guida per la riapertura dedica un paragrafo ai campi estivi: 1,5 metri tra i letti, gruppi stabili e igiene sono i principi fondamentali

Non solo centri estivi: ecco le linee guida per soggiorni e campi

I ragazzi potranno partire: non solo con le loro famiglie, ma anche in autonomia, per esperienze educative e ricreative che da decenni caratterizzano l'estate di migliaia di loro, più o meno lontano da casa. Dopo le linee guida sui centri estivi, arrivano le attese indicazioni per i campi estivi, finora rimasti un punto interrogativo nel complicato capitolo del diritto alla socialità dei più giovani.

Lo ha annunciato ieri il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: “Si allarga lo spettro delle linee guida per la riapertura elaborate e approvate dalla Conferenza, comprendendo anche il settore delle attività ricreative. L’obiettivo è quello di dare un contributo per rimettere velocemente in moto il Paese, in condizioni di sicurezza, nella fase post-emergenza Covid-19”.

E' stata infatti pubblicata e diffusa la versione aggiornata delle “Linee Guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative”, che segna “un passo in più verso la gestione di questa nuova fase, durante la quale dobbiamo guardare al futuro con ottimismo e dinamismo, senza mai abbassare la guardia rispetto all’osservanza delle regole indispensabili per la prevenzione”. Le Linee guida comprendono dunque ora anche le schede relative ai seguenti settori: congressi e grandi fiere; sale slot, sale giochi e sale bingo; discoteche, mentre sono state razionalizzate e integrate le schede relative a ristorazione, attività ricettive e servizi per l’infanzia e l’adolescenza. In quest'ultima categoria, rientra un paragrafo dedicato ai “Campi estivi”, ovvero ai “servizi dedicati ad infanzia e adolescenza che prevedono il pernottamento di bambini e/o operatori presso il servizio stesso (es. campi scout, campi estivi, etc.)”. Mentre si rimanda a tutte le indicazioni relative ai servizi per l’infanzia per la parte di carattere generale, vengono qui fornite alcune specifiche per le attività residenziali. Informazione, sorveglianza sanitaria, organizzazione in gruppi stabili, rispetto delle distanze sia di giorno che di notte e igiene personale sono i principi cardine di queste – come di tutte – le attività.

Informazione

Innanzitutto, occorre “predisporre per genitori, bambini e personale un'adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare, con particolare attenzioni alle aree comuni dedicate anche al pernottamento. Prevedere segnaletica, con pittogrammi e affini, idonea ai minori”. Inoltre, si raccomanda di “sottoscrivere un accordo tra l’ente gestore, il personale e i genitori coinvolti per il rispetto delle regole di gestione dei servizi finalizzate al contrasto della diffusione del virus. In considerazione della tipologia di attività, compatibilmente con l’età e con il grado di autonomia dei minori, devono essere adeguatamente informati e sensibilizzati gli stessi al rispetto delle raccomandazione igienico-comportamentali”.

Sorveglianza sanitaria

La rilevazione della temperatura corporea è un'altra misura fondamentale, sia “al momento dell’accompagnamento dei minori prima della partenza” sia nella quotidianità, tanto per i ragazzi quanto per gli operatori. “In caso di una temperatura superiore a 37,5 gradi, il soggetto dovrà essere isolato rispetto agli altri bambini e personale, occorrerà assistere il malato utilizzando idonei dispositivi di protezione, attivandosi per una valutazione medica e il rientro presso il proprio domicilio in accordo con il genitori”.

Organizzazione in gruppi

Occorre poi “prevedere, come previsto per tutti i servizi per infanzia e adolescenza, la composizione dei gruppi di bambini il più possibile stabile nel tempo, evitando attività di intersezione tra gruppi diversi, mantenendo, inoltre, lo stesso personale a contatto con lo stesso gruppo di minori. Il rapporto tra personale e minori è lo stesso indicato per i servizi per l’infanzia e adolescenza”. Per quanto riguarda le aree comuni, dove possibile queste “devono essere riorganizzate per favorire il rispetto della distanza interpersonale raccomandata”.

Rispetto delle distanza

Adeguate distanze dovranno essere assicurate di notte come di giorno. “L’organizzazione delle camere deve consentire il rispetto della distanza interpersonale in particolare garantendo una distanza di almeno 1,5 m tra i letti. I letti e la relativa biancheria deve essere ad uso singolo. Le camerate per il pernottamento non possono prevedere un numero di bambini superiore a quello previsto dalla composizione dei gruppi stessi e non possono essere condivise da gruppi diversi. L’organizzazione di tutte le attività deve rispettare le indicazioni relative ai gruppi, al rapporto con il personale previsti per i servizi dell’infanzia, inclusa la condivisione degli spazi comuni (camere da letto, spazi refettorio, bagni, etc.), evitando le attività e le occasioni di intersezione. Gli spazi per il pasto devono prevedere tavoli disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra le persone (ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale)”. Per quanto riguarda infine l’utilizzo della mascherina, “si rimanda alle indicazioni della scheda tematica relativa ai servizi dell’infanzia e adolescenza”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)