Patrick Zaki resta in carcere: custodia prolungata di 45 giorni

Il giorno dopo la comparsa dello studente egiziano in tribunale arriva la sentenza che conferma la detenzione. Costantini (illustratore e attivista): “Un tira e molla tipico delle dittature: migliaia di attivisti nelle carceri egiziane non conoscono nulla del loro destino”

Patrick Zaki resta in carcere: custodia prolungata di 45 giorni

Patrick Zaki resta in carcere: come ha riferito all’Ansa una sua legale, Hoda Nasrallahda, la custodia cautelare del giovane egiziano è stata rinnovata di altri 45 giorni. Ieri lo studente dell’Università di Bologna era comparso di fronte ai giudici in presenza dei suoi avvocati in un’udienza a sorpresa, evento che aveva riacceso la speranza per la sua scarcerazione: Patrick Zaki da oltre 5 mesi è in carcere in Egitto, accusato di propaganda sovversiva.

“Quando ieri ho saputo della presenza di Zaki in tribunale, sono stato sorpreso, ho accolto la notizia come un atto incredibilmente miracoloso. Sì, ho sperato nella sua scarcerazione, ma non avevo sensazioni positive: quando di mezzo c’è il governo egiziano non ho mai sensazioni positive”, commenta a Caldo Gianluca Costantini, disegnatore e attivista, autore del grande manifesto dedicato a Zaki appeso in Piazza Maggiore a Bologna, qualche settimana prima della decisione del consiglio comunale di chiedere la cittadinanza onoraria per il giovane. “Attualmente nelle carceri egiziane ci sono quasi 7 mila attivisti che, proprio come Zaki, non hanno idea di quello che accadrà loro. Il tira e molla operato sulle spalle dei prigionieri politici è la strategia tipica delle dittature. Sono in attesa loro, sono in attesa le loro famiglie, i loro amici. E le istituzioni non lasciano trapelare nulla”.

Intanto, in attesa di rivedere Patrick tra i banchi dell’Università accanto ai suoi compagni, l’Ateneo ha messo in campo una nuova iniziativa: 150 sagome di Zaky nei luoghi di studio universitari, realizzate proprio da Gialuca Costantini che, dopo essere state esposte nella Biblioteca Universitaria di Bologna, saranno spostate nelle varie aule studio. Gli studenti potranno studiare accanto all’immagine di Zaky che, a partire da settembre, occuperà le sedie libere per mantenere il distanziamento fisico anti covid. “Il disegno di Zaky – spiega Costantini – si rifà al disegno esposto anche in Piazza Maggiore, ma non c’è il filo spinato, simbolo di tortura, fastidio e sofferenza. Le sagome realizzate per le sale studio dell'Alma Mater, vogliono rappresentare semplicemente uno studente e affermare contemporaneamente ‘siamo tutti Zaky’”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)