Reddito di cittadinanza, giovedì si chiude: lievi modifiche al testo

Una nuova bozza del decreto che regola il reddito di cittadinanza è stata fatta filtrare per la stampa. Ma le modifiche sono piuttosto marginali: la più rilevante riguarda l'obbligo di accettare la prima offerta di lavoro dopo un anno di beneficio. Immutata, per ora, la parte sulle pensioni di invalidità. Di Maio: "Giovedì 17 in Consiglio dei ministri"

Reddito di cittadinanza, giovedì si chiude: lievi modifiche al testo

ROMA – Nuova bozza del decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 fatto filtrare per la stampa, e nuovo giro di indiscrezioni sul contenuto delle due norme simbolo del governo Lega-M5S. Non ci sono novità eclatanti, almeno per il momento: la misura resta sostanzialmente quella tracciata con la prima bozza la scorsa settimana. E non si registrano modifiche - almeno per ora - neppure sulla parte delle pensioni di cittadinanza, neppure riguardo a quanti percepiscono la pensione di invalidità: interventi in tal senso erano stati chiesti a gran voce dalla Lega nei giorni scorsi. Il vicepremier Di Maio ha parlato di giovedì prossimo, 17 gennaio, come del giorno dell'approvazione del provvedimento in Consiglio dei ministri.LAVORO, DOPO UN ANNO SI ACCETTA LA PRIMA PROPOSTA. La novità più rilevante rispetto ai contenuti precedentemente noti riguarda il fatto che dopo un anno di beneficio sarà obbligatorio accettare la prima offerta di lavoro congrua. Nel nuovo testo dunque decadrebbe dal beneficio non solo chi rifiuta un'offerta congrua dopo averne già rifiutate due, ma anche chi rifiuta un'offerta congrua dopo il 12esimo mese di fruizione del reddito, indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute (ma va notato, per inciso, che il vicepremier Di Maio in alcune sue dichiarazioni di sabato 12 gennaio ha parlato di 18 mesi e non di 12 mesi).  Non cambia la definizione di “offerta congrua”: si intende come tale un lavoro entro i 100 km dalla residenza nei primi sei mesi di percezione del reddito, che salgono a 250 km superati i sei mesi. Oltre i 18 mesi, per chi quindi ottiene un rinnovo del beneficio, è considerata congrua un'offerta di lavoro che sia localizzata ovunque nel territorio italiano, nel caso in cui in famiglia non ci siano né minori né disabili. A chi accetta tale lavoro così lontano verranno corrisposte tre mensilità aggiuntive di reddito, dopo aver iniziato con il nuovo impiego, a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute. ALTRE MISURE. La bozza del decreto afferma che possono essere previste “misure non monetarie ad integrazione del reddito di cittadinanza”, con esplicito riferimento a “misure agevolative per l'utilizzo di trasporti pubblici, di sostegno alla casa, all'istruzione e alla tutela della salute". Nei limiti delle risorse disponibili, sarà possibile integrare e modificare in senso espansivo i requisiti per l'accesso al beneficio. BONIFICO E CONTANTI. La bozza del decreto, nel confermare la modalità della carta elettronica che consentirà al massimo un prelievo in contanti di 100 euro al mese per una persona sola (elevabili fino a massimo 210 in presenza di una famiglia con più componenti secondo la scala di equivalenza per cui ogni componente maggiorenne varrà 0,4 punti e ogni minore 0,2, con massimo comunque fissato a 2,1), prevede anche la possibilità di effettuare un bonifico mensile per l'affitto. Non è più presente nella nuova bozza il divieto esplicito di utilizzare i soldi per il gioco d'azzardo.  INPS AVVISA. Viene ribadito che l'Inps potrà scrivere ai potenziali destinatari del sostengo, per avvisarli che ne hanno diritto: “L'Inps è autorizzato a inviare comunicazioni informative mirate sul reddito di cittadinanza ai nuclei familiari che a seguito dell'attestazione dell'Isee presentino valori dell'indicatore o di sue componenti compatibili» con i criteri d'accesso. All'istituto si danno 30 giorni di tempo per predisporre i moduli necessari per fare richiesta.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)