Regolarizzazione al via. Organizzazioni in pressing sulla politica per le modifiche

Fino al 15 luglio è possibile accedere alla misura. La campagna Ero Straniero, sostenuta dal Tavolo Asilo, elabora proposte di emendamenti al decreto rilancio: ampliare a tutti i settori e modificare la documentazione da presentare. Proposte anche dal neonato gruppo Grei250

Regolarizzazione al via. Organizzazioni in pressing sulla politica per le modifiche

Niente caos né file particolarmente lunghe: la prima giornata di accesso alla procedura di regolarizzazione si è svolta senza troppi intoppi. A Roma, come in altre città, agli uffici per l’immigrazione si segnala una situazione nella norma. Nonostante i timori della vigilia, infatti, i migranti e i datori di lavoro che hanno intenzione di sanare la loro posizione non hanno preso d’assalto gli sportelli. Per accedere alla misura, infatti, c’è tempo fino al 15 luglio e non si prevedono quote. In molti dunque stanno aspettando di avere tutte le carte in regola per potervi accedere, in tanti chiamano le associazioni di settore per avere maggiori informazioni. Secondo i primi dati dello sportello Amsi non tutti i migranti hanno ricevuto informazioni adeguate e non sanno dove presentare la domanda. Il ministero ha diramato anche una circolare con la nota informativa.

Intanto mentre la regolarizzazione prende il via, le organizzazioni lavorano di sponda con la politica. L’obiettivo è di allargare la platea di aventi diritto attraverso la presentazione di alcuni emendamenti al decreto Rilancio. A questo punta in particolare la campagna Ero straniero, sostenuta dal Tavolo Asilo. “Vogliamo consentire ai datori di lavoro di tutti i settori economici - e non solo di quello agricolo e del lavoro domestico e di cura - di poter assumere e mettere in regola lavoratori stranieri - scrivono i promotori della campagna - Se l'obiettivo della misura del governo è combattere l'invisibilità e l'illegalità, perché limitarla a pochi settori quando la presenza dei lavoratori stranieri è fondamentale per edilizia, logistica, attività manifatturiera e in tanti altri ambiti lavorativi? E' evidente che la garanzia di un contratto di lavoro è sufficiente ad assicurare a chi emerge di lavorare legalmente, uscire dalla marginalità e contribuire alla società, a prescindere dal settore in cui lavora”.

L’altro punto che si chiede di modificare riguarda la documentazione che il lavoratore straniero deve presentare per dimostrare la presenza in Italia prima dell'8 marzo 2020 e accedere alla misura: “vogliamo garantire la possibilità di dimostrare tale presenza a tutte le persone che hanno i requisiti per mettersi in regola. Indispensabile poi prevedere una finestra per la presentazione della domanda più ampia, che vada oltre il 15 luglio, dati i tempi lunghi di approvazione e conversione del decreto rilancio e la poca chiarezza sulle procedure da seguire”. “Ci rivolgiamo quindi alla maggioranza affinché accolga in Parlamento le nostre proposte di modifica e si impegni a migliorare l'intervento del governo la cui efficacia, con i limiti attualmente presenti, rischia di essere depotenziata - scrive la campagna Ero Straniero -. Se si vuole realmente essere incisivi e ottenere risultati concreti, nell'interesse del Paese, occorre dare a quante più persone possibili l'opportunità di poter vivere e lavorare dignitosamente e di vedersi riconoscere diritti e tutele”.

Anche in neo nato gruppo di studiosi e attivisti Grei 250 ha elaborato una serie di proposte di modifica: innanzitutto si chiede che sia possibile estendere la misura a settori come il commercio al dettaglio dei pubblici esercizi, attività dei servizi di alloggio e ristorazione, le  costruzioni, l’attività manifatturiere, le attività di servizi per edifici e paesaggio. Inoltre, secondo Grei 250 il tempo di scadenza deve essere prorogato al 31 agosto. Altre modifiche riguardano la documentazione da presentare e l'estensione della platea degli aventi diritto.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)