Salute mentale, in Siria un call center per il sostegno psicosociale

Un ponte per inaugura il servizio a Raqqa nella Giornata mondiale. La hot-line sarà gestita da operatori e operatrici locali. Obiettivo, migliorare il benessere delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare donne e minori a rischio di violenza

Salute mentale, in Siria un call center per il sostegno psicosociale

Un call center per il sostegno psicosociale, in Siria, il primo servizio di questo tipo in città. Lo inaugura Un ponte per nella Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre, grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.  Una scelta che ribadisce come l’accesso ai servizi di sostegno psicosociale sia un diritto di tutte le persone, ovunque nel mondo. La hot-line sarà gestita da operatori e operatrici locali, che l'organizzazione ha formato in questi mesi, in grado di fornire servizi integrati di protezione e sostegno psicosociale durante questo periodo di emergenza. L'obiettivo è migliorare il benessere delle fasce più vulnerabili della popolazione, ed in particolare di donne e minori a rischio di violenza, così come delle persone in stato di forte stress psico-fisico.

“In Siria, secondo il Ministero della Salute i casi di Covid-19 confermati sono in aumento. - si legge in una nota -  In risposta a una possibile emergenza epidemica nell’area, Un ponte per sta lavorando alla prevenzione e al contenimento del contagio nelle aree più vulnerabili insieme ai suoi partner locali. Ma le misure necessarie al contenimento dell’epidemia stanno provocando gravi ripercussioni economiche e psicosociali anche nel nord est della Siria, dove Upp opera dal 2015.  Un contesto già in stato di emergenza preesistente - dove 70.000 persone restano ad oggi sfollate a causa dell’ultima offensiva turca sull’area dello scorso anno (ottobre 2019)". Dai dati che l'organizzazione ha avuto modo di raccogliere in particolare nella città di Raqqa, ex roccaforte di Daesh nel paese, si è "registrato un generale aumento dei livelli di stress psicofisico legato agli effetti delle misure di contenimento del Covid-19: problemi di salute mentale, depressione per l’aumento della disoccupazione e della povertà, il conseguente aumento dei casi di violenza domestica, e la potenziale ridiffusione della pratica dei matrimoni precoci".

“Fornire sostegno psico-sociale, soprattutto a bambine e bambini, è un lavoro bellissimo. - spiega  Barzan Suliman, psicologo che gestirà la hotline - Sono bambini che hanno già dovuto conoscere l’amarezza della guerra in Siria, e che oggi pagano con un forte disagio psicologico. Non abbiamo mai avuto una hotline prima, speriamo che questa esperienza abbia successo e che altre organizzazioni seguano il nostro esempio. Sarà utile anche per fornire aiuto rispetto al Covid-19, spiegando alle persone quali misure protettive prendere e diffondendo consapevolezza sul tema”, conclude.

L’apertura del call center si inserisce in un più vasto intervento emergenziale pensato per contenere gli effetti della diffusione del Covid-19 nel nord est della Siria grazie al sostegno della Chiesa Evangelica Valdese, e di un lavoro di sostegno al sistema sanitario locale che Un Ponte Per porta avanti dal 2015.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)