Salviamo le coste del Mediterraneo. Il contrasto agli effetti del riscaldamento globale

Il progetto europeo per studiare gli effetti dell’aumento atteso di livello marino nel Mediterraneo.

Salviamo le coste del Mediterraneo. Il contrasto agli effetti del riscaldamento globale

Pur se con fatica, il continuo grido d’allarme degli studiosi ci rende di giorno in giorno più consapevoli delle pericolose (e, in qualche caso, disastrose) conseguenze sul territorio e sulle popolazioni, legate al fenomeno del riscaldamento globale. Un problema talmente grave da essere ormai incluso in quasi tutte le agende politiche dei paesi occidentali. I possibili effetti devastanti, infatti, spingono di solito i governi a porre attenzione primariamente verso quei fenomeni naturali che avvengono in un lasso di tempo di decenni, per una più efficace programmazione degli interventi necessari. Ma, paradossalmente, proprio la maggiore distanza temporale dei rischi prevedibili finisce per destare un allarme sociale “sopito”, di sicuro non proporzionato al reale pericolo incombente.

Tra gli effetti più temibili dell’aumento della temperatura, dell’effetto serra e dello scioglimento dei ghiacciai c’è senz’altro l’innalzamento del livello dei mari, un processo lento ma inesorabile, che potrebbe portare in un futuro non lontano a dover ridisegnare le nostre coste, con intere aree ormai sommerse dall’acqua marina.

In Italia, tra le tante zone che destano preoccupazione in tal senso, spiccano la laguna Veneta e il nord Adriatico, le coste del Basento e della Sicilia, isole Eolie comprese. Ma anche in altri paesi non mancano situazioni analoghe. Il fenomeno, per esempio, è molto evidente nei territori dei delta dell’Ebro in Spagna, del Nilo in Egitto o del Rodano in Francia. E in tante altre zone costiere nel mondo si rischia di dover abbandonare gli attuali insediamenti umani qualora le condizioni di vita dovessero essere compromesse dall’avanzamento della linea del mare.

Di fronte a questi scenari, risalta chiara l’importanza di iniziative che possano unire le azioni su vasta scala di contrasto del fenomeno alla corretta informazione delle popolazioni, per una virtuosa sinergia operativa che coinvolga ciascun abitante del pianeta.

Tra queste iniziative figura anche il progetto europeo SAVEMEDCOASTS-2, finanziato dalla Protezione Civile Europea, di cui l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è capofila. Con esso, i ricercatori si propongono da un lato di studiare gli effetti dell’aumento atteso di livello marino nel Mediterraneo, dall’altro di preparare materiale didattico e divulgativo sul fenomeno, per aumentare la consapevolezza nella popolazione. Lo scopo, dunque, non è solo quello di informare ma, soprattutto, è quello di suscitare consapevolezza del fatto che comportamenti adeguati, anche dei singoli abitanti, possono contribuire sensibilmente alla mitigazione dell’impatto del fenomeno. Tutto ciò, naturalmente, in attesa che una società ed un’economia molto più “green” trovino ed implementino soluzioni efficaci e veloci almeno per una parte delle emergenze ambientali.

La domanda di base da cui partono i ricercatori coinvolti nel SAVEMEDCOASTS-2 è la seguente: quanto le comunità locali, e non solo quelle che vivono in zone costiere, conoscono davvero questa situazione? La soluzione migliore, evidentemente, è rivolgere il quesito direttamente a loro. A tal fine, sul sito web di SAVEMEDCOASTS-2 tutti possono rispondere ad un semplice questionario (del tutto anonimo), che ha lo scopo anche di capire quali sono gli aspetti del problema su cui, secondo i cittadini, è più urgente intervenire.

Per facilitarne la fruizione, i questionari sono disponibili in quattro lingue: inglese, italiano, greco e spagnolo (le lingue ufficiali dei Paesi dove si svolgono le attività di SAVEMEDCOASTS2-2). I dati raccolti nel tempo verranno poi utilizzati ai soli fini del progetto o per pubblicazioni scientifiche. La partecipazione di tutti è importante, perché ogni risposta rappresenta una fonte preziosa di informazioni altrimenti difficili da recuperare. Insomma, questa volta il facile contributo che ciascuno di noi può dare è sicuramente molto di più che una semplice… goccia nel mare!

Link al questionario in italiano.

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Fonte: Sir