Sanità, Lenstore: Italia ottava tra i Paesi con meno opportunità di carriera per le donne

Il 67% del personale del Servizio sanitario nazionale è "rosa" ma gli uomini guadagnano in media il 24% in più delle donne che ricoprono i medesimi ruoli. Solo il 30% dei dottori è donna

Sanità, Lenstore: Italia ottava tra i Paesi con meno opportunità di carriera per le donne

Mai prima d'ora è stato più importante prendersi cura della propria salute, specialmente in seguito agli avvenimenti causati dallo scoppio della pandemia. Tuttavia, abbiamo mai pensato a quali Paesi europei offrono le migliori opportunità di lavoro per le donne nel settore sanitario? Il team di Lenstore, come spiega una nota, ha analizzato 30 Paesi europei per scoprire quali offrono maggiori facilitazioni per le donne nel settore sanitario. Considerando diversi fattori come il salario medio, le ore di lavoro e i giorni di ferie, abbiamo individuato quali sono i Paesi migliori per le donne impiegate nel settore sanitario. Inoltre, è stata esaminata la percentuale di donne di dottoresse e donne iscritte alla facoltà di medicina nei diversi paesi analizzati per scoprire quali offrono più possibilità di carriera alle donne.

L'Italia, dove il 67% del personale del Ssn (Servizio Sanitario Nazionale) è 'rosa', si classifica ottava tra i Paesi con le minori opportunità di carriera per le donne nell'industria sanitaria. In Italia, gli uomini impiegati nel servizio sanitario guadagnano in media il 24% in più delle donne che ricoprono i medesimi ruoli. In Italia il 30% dei dottori sono donne.

Ma quali sono i paesi che offrono le maggiori possibilità di carriera alle donne nel settore sanitario? La Francia si classifica al primo posto tra i paesi europei che offrono più possibilità di carriera alle donne nel campo sanitario. Infatti, la nazione mantiene il numero più alto di donne iscritte alla facoltà di medicina (109.849 in totale, più del doppio rispetto agli altri paesi). Inoltre la Francia è tra i paesi che offrono il maggior numero di giorni di ferie (34 all'anno), seconda solo alla Slovenia, che offre ai suoi lavoratori una media di 35 giorni di ferie all'anno.

Conosciuta per la sua cultura e la sua arte, l'Olanda è il secondo paese europeo che offre le maggiori possibilità di carriera alle donne. Al fine di mantenere uno stile di vita sano, assicurarsi di avere un buon equilibrio vita/lavoro è essenziale. L'Olanda offre una media di ore lavorative alle donne nel campo sanitario di 25 ore settimanali: tra le più basse in Europa. Inoltre, l'Olanda offre tra i salari più alti in Europa alle donne nelle professioni sanitarie (41.835,95 euro), che corrisponde a 13.049,60 euro in più rispetto alla Francia, al primo posto tra i paesi con più facilitazioni per le donne nel settore sanitario.

Superando altri paesi scandinavi, la Finlandia è il terzo paese migliore per le donne nel campo sanitario. La nazione è quarta tra i paesi con il maggior numero di donne impiegate nel settore sanitario e dell'assistenza sociale (86%), e sesta tra i paesi che offrono il maggior numero di giorni di ferie all'anno (28). Inoltre, la Finlandia è quinta tra i paesi con il numero più alto di dottoresse in Europa, mantenendo il primato in Europa Occidentale.

La Slovenia è quarta in classifica, e offre alle lavoratrici nel settore sanitario il numero più alto di giorni di ferie in Europa (35 all'anno ). Considerando che paesi come il Belgio, la Svizzera e l'Austria hanno uno schema di giorni di vacanza che prevede solo 25 giorni di ferie all'anno, la Slovenia offre alle donne che lavorano nella sanità una possibilità decisamente maggiore di mantenere un equilibrio vita/lavoro. Inoltre, la Slovenia ha una percentuale di dottoresse che corrisponde al 64% della popolazione. In confronto, la Lettonia ha una percentuale di donne nella popolazione corrispondente all'88% (la più alta in Europa) mentre Lussemburgo rimane in fondo alla lista con una percentuale femminile del 36%.

La Danimarca si classifica quinta tra i paesi che offrono più possibilità di carriera alle donne, garantendo alle donne nelle professioni sanitarie il quarto salario più alto tra tutti i paesi analizzati (corrispondente a 49.409,09 euro). La Svizzera occupa invece il primo posto, con un salario medio di 71.270 euro all'anno. Inoltre, la Danimarca si classifica tra i primi 10 paesi che offrono l'orario di lavoro più flessibile per le lavoratrici sanitarie, con una media di 32,2 ore alla settimana.

I Paesi con pari opportunità nell'industria sanitaria

Sebbene la classifica metta in luce fattori come la paga migliore, le ore di lavoro, i giorni di ferie e il numero di donne impiegate nel settore sanitario in Europa, nello studio non vengono considerati i paesi che stanno facendo strada alle pari opportunità tra uomini e donne nell'ambito lavorativo.

I 5 paesi che stanno aprendo la strada alle pari opportunità nel settore sanitario sono: Romania, Ungheria, Serbia, Svezia, Danimarca. Sebbene il raggiungimento dell'uguaglianza di genere sul posto di lavoro sia ancora un miraggio lontano, quando si considera il divario retributivo nelle professioni sanitarie, la Romania e la Svezia registrano la seconda differenza minore nel divario salariale (con una differenza dell'11% in favore dei lavoratori uomini in entrambi i paesi; un 10% in meno rispetto alla Francia e un 21% in meno rispetto al Regno Unito).

La Svezia ha un divario salariale dell'11% in favore degli uomini (il salario medio per un'uomo che lavora nel settore sanitario in Svezia è di 43.826,28 euro all'anno, mentre il salario di una lavoratrice nello stesso settore è di 38.914,81 euro). Quando si considerano le ore di lavoro settimanali, la Romania è uno dei paesi più egualitari per ciò che riguarda il settore sanitario, in cui uomini e donne lavorano entrambi una media di 40 ore settimanali. E' interessante notare come l'Olanda, paese all'avanguardia sotto moltissimi aspetti, abbia una media di 33 ore di lavoro settimanali per gli uomini, e 25 per le donne nel settore sanitario. La Francia, il Regno Unito e l'Olanda sono i paesi peggiori per quanto riguarda l'uguaglianza di genere nel settore sanitario, avendo divari salariali più ampi e orari lavorativi eccessivi. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)