Scuola, ministero e terzo settore insieme contro le povertà educative

Il ministero dell'Istruzione ha messo a disposizione 118 milioni di euro per realizzare progetti in collaborazione con le realtà del terzo settore e dell'associazionismo. Azzolina: la crisi sta pesando sugli studenti più fragili

Scuola, ministero e terzo settore insieme contro le povertà educative

Offrire sostegno ai minori realizzando attività gratuite in quartieri svantaggiati, sostenendo la didattica digitale integrata, migliorando le competenze chiave e contrastando la dispersione scolastica. Sono solo alcuni degli interventi individuati dal ministero dell'Istruzione per mitigare gli effetti della crisi sociale e formativa sugli studenti più deboli. Gli obiettivi sono stati presentati questa mattina al ministero dell'Istruzione, che per attuarli ha messo a disposizione 118 milioni di euro per realizzare progetti in collaborazione con le realtà del Terzo settore e dell'Associazionismo.

"Stiamo lavorando per analizzare gli effetti di questi mesi sugli apprendimenti. Questa crisi ha pesato e pesa sui nostri studenti, ma chi appartiene a una fascia piu' debole dal punto di vista economico-sociale, questa crisi la paga due volte- ha detto in apertura la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina- Parliamo della vita di milioni di studenti che hanno bisogno dello Stato, che deve essere ancora più presente per occuparsi di loro con forza e coraggio". Tra gli obiettivi individuati, anche l'acquisto di beni danneggiati o rubati nelle scuole; interventi di assistenza psicologica e l'ampliamento dell'offerta formativa con attività extra-scolastiche.

"I prossimi mesi saranno molti importanti. Dobbiamo lavorare affinché nessuno venga lasciato indietro- ha commentato la ministra- L'emergenza ha aumentato i divari sociali. Parliamo della mancanza generalizzata di opportunità educative, opportunità sociali e culturali. Per questo è importante raccontare quello che è stato fatto e rilanciare le iniziative che faremo".

"La povertà educativa priva bambini e ragazzi delle opportunità cui hanno diritto. Garantire a ciascuno di essi di realizzare le proprie potenzialità è un bene comune di cui tutti siamo responsabili", ha aggiunto Carmela Pace, presidente di Unicef Italia. "Dispersione scolastica e povertà educativa sono le due facce della stessa medaglia. Serve una comunità educante per far crescere ciascuna bambina e ciascun bambino senza ostacoli di partenza", ha osservato invece Raffaela Milano, direttrice Programma Italia di Save the Children.

All'evento, trasmesso in diretta streaming sui canali social del ministero dell'Istruzione, erano presenti anche Cesare Moreno, presidente dell'associazione Maestri di Strada Onlus; Floriana Fanizza, responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti; Claudia Fiaschi, portavoce Forum Nazionale Terzo Settore.

Nel corso della mattinata sono intervenuti anche rappresentanti di scuole già impegnate in progetti finanziati dal ministero e, in particolare, Paola Carnevale, dirigente scolastica dell'istituto comprensivo 'Eugenio Montale' di Scampia, accompagnata da Gianni Maddaloni, Maestro di Judo che collabora con l'istituto in un progetto contro la dispersione per strappare i giovani alla criminalità organizzata; Daniela Mercante, dirigente scolastica dell'istituto comprensivo 'Portella della Ginestra di Vittoria' che ha raccontato come viene fornito supporto psicologico a studenti, docenti e famiglie attraverso l'attivazione di sportelli d'ascolto, frontali e online, e supporto specialistico in caso di disabilità, nonché una serie di azioni mirate alla prevenzione e alla lotta di ogni tipo di violenza ed emarginazione in un territorio interessato da disagi socio-economici; presente anche Olimpia Pasolini, dirigente scolastica dell'istituto 'Vittorio Veneto' di Napoli che partecipa al progetto 'La scuola fuori dalla scuola' dell'USR Campania (d'intesa con l'Assessorato per l'Istruzione Regione Campania) con l'obiettivo di aiutare la comunità scolastica a continuare a svolgere la propria funzione sociale ed educativa e mettendo a disposizione luoghi e spazi di apprendimento informale fuori dalle scuole e all'interno delle stesse scuole, con utilizzo di laboratori o altri spazi.

Esperienze in corso che verranno incrementate in un'ottica di collaborazione per fare rete e non lasciare indietro nessuno. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)