Scuole coraniche in Africa, violenze e abusi ai danni dei minori

La realtà delle scuole coraniche in alcuni Paesi africani, svelata da alcune recenti inchieste giornalistiche, è drammatica. A partire dagli istituti in Sudan, dove una lunga indagine condotta da Fateh Al-Rahman Al-Hamdani per la BBC parla di bambini incatenati, picchiati e frustati

Scuole coraniche in Africa, violenze e abusi ai danni dei minori

La realtà delle scuole coraniche in alcuni Paesi africani svelata da alcune recenti inchieste giornalistiche è drammatica. A partire dagli istituti in Sudan, dove un’indagine di un anno e mezzo condotta da Fateh Al-Rahman Al-Hamdani per la BBC parla di bambini incatenati, picchiati e frustati.

Le khalwas visitate in incognito dal reporter sono state più di venti e ne emerge un sistema malato alla radice: insegnanti e sceicchi sono accusati di abusi di ogni tipo, comprese sevizie, stupri, bastonate inflitte al punto di mandare in coma alcuni bambini. In Sudan ci sono oltre 30 mila scuole, perlopiù nelle zone agricole, dove i bambini devono memorizzare il libro sacro dell’islam. E dove spesso ricevono cibo e riparo senza dover pagare, motivo per cui tante famiglie le preferiscono alle scuole pubbliche. In seguito all’uscita dell’inchiesta della tv britannica, le autorità hanno fatto sapere che saranno fatte verifiche a tappeto, anche se “sarà impossibile risolvere da un giorno all'altro un problema causato da 30 anni di vecchio regime”.

Il Senegal è un altro dei Paesi africani coinvolti dagli abusi sui minori all’interno dei queste scuole, dette “daara” (gli studenti, invece, sono chiamati “talibé”, discepoli). In questo caso i maestri praticano violenze contro i ragazzi, che sono obbligati ad andare a chiedere la carità. Una realtà denunciata anche da Human Rights Watch, insieme a ong del posto, che ha parlato di una situazione che coinvolge bimbi che vanno dai 5 anni di età fino all’adolescenza, in tutto più di  centomila ragazzi. Inoltre viene descritto l’obbligo imposto ai giovani di raccogliere sempre una quantità minima di denaro attraverso l’elemosina e chi non ce la fa rischia di subire violenze o di essere espulso dalle scuole.

Guerra e terrorismo. Situazioni simili sono comuni ad altri Paesi africani. Nell’area saheliana, come in Nigeria e Ciad, si registra il fenomeno dei cosiddetti “Almajiri”, ossia ragazzini che abbandonano le proprie famiglie per entrare in una scuola coranica al seguito di un maestro. Anche in questo caso sono tante le violenze registrate, con qualche complicazione in più: essendo queste aree di guerra, dove la jihad e Boko Haram si sono diffusi, sono tanti i bambini che sono stati costretti ad arruolarsi nella setta delle madrasse. Una situazione che ha contribuito in maniera importante al reclutamento del gruppo salafita.

L’articolo integrale di Daniele Bellocchio, "Scuole coraniche: violenze sui bambini dal Senegal al Sudan", può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)