Scuole e piccoli comuni, meno persone e niente fibra

Studio di Anci e Indire: si considerano ancora "plessi periferici", hanno una connessione tradizionale e lottano contro lo spopolamento che continua a interessare diverse zone d'Italia, con un divario tra nord-sud

Scuole e piccoli comuni, meno persone e niente fibra

Si considerano "plessi periferici", hanno una connessione tradizionale e lottano contro lo spopolamento che continua a interessare diverse zone d'Italia. E' questa in sintesi la fotografia che emerge dal rapporto 'Quali forme di collaborazione tra piccole scuole e piccoli comuni?' realizzato dall'Indire con l'Anci. Un'indagine su 1.032 plessi con un numero di iscritti inferiore a 125 per la primaria e a 75 per la secondaria di primo grado, estratti dal campione dei 5.000 piccoli comuni italiani. Il primo dato che emerge riguarda proprio la questione demografica: il problema dello spopolamento dei territori sembra toccare gran parte dei comuni considerati. Il 73,2% dichiara una diminuzione della popolazione rispetto all'ultimo censimento Istat; il 21% e' stabile mentre solo il 5,7% vede un incremento della popolazione. Questa tendenza alla diminuzione della popolazione nei piccoli comuni appare piu' marcata al centro (77,8%) e al sud (75,9%) rispetto al nord (60,61%). Non va male la situazione per quanto riguarda i trasporti: il 66,2% dei comuni si considera sufficientemente collegato e il 10,2% ben collegato (dunque il 76,4% dei comuni da' un giudizio positivo circa la propria raggiungibilita').

Il 17,2% si definisce isolato e il 6,4% molto isolato. Circa la raggiungibilita' degli edifici scolastici attraverso il trasporto pubblico, i comuni dichiarano che i mezzi piu' utilizzati sono scuolabus (75,2%) e autobus (22,3%). A questo proposito e' interessante notare come alla domanda che chiedeva alle scuole se si sentissero in una condizione di isolamento, marginalita' o perifericita', la stragrande maggioranza ha risposto di considerarsi "plesso periferico" (79,9%). Dunque non tanto, o non soltanto, una situazione di distanza fisica, di mancanza di vie di comunicazione e/o mezzi di trasporto, ma una condizione di distanza dai servizi e di difficolta' di accesso. Disaggregando i dati per zone geografiche (nord, centro, sud), il centro sembra essere la zona dove isolamento (18,18%) e marginalita' (20,45%) vengono maggiormente avvertite rispetto al nord (9,09% e 10,23%) e al sud (3,45% e 8,05%).

Nota dolente quella che riguarda la rete: l'88,5% dei comuni ha una connessione tradizionale, il 58% e' coperto dalle reti mobili, il 28% dalla fibra ottica e il 26% da wireless a banda larga. Con riferimento alle scuole, solo l'1,8% asserisce di non avere nessuna connessione, il 67,1% ha una connessione tradizionale mentre il 36,5% e' dotato di wireless a banda larga. I plessi sembrano aver difficolta' ad essere raggiunti dalla fibra ottica; infatti, solo il 5,9% dichiara di aver attivato questa tecnologia. Al sud emerge una situazione piu' critica: la percentuale di scuole che ritengono di avere una buona dotazione tecnologica e' del 21, 8% contro il 38,6% del centro e il 42% del nord.

Parlando invece di finanziamenti, al netto di quelli ordinari, le scuole dichiarano di ricevere sostegno economico principalmente dagli enti locali (cioe' comuni e regioni) per l'84,5% e dalle famiglie degli alunni per il 39,7%. Anche il numero delle classi varia: nel 51,1% dei plessi sono presenti una o piu' pluriclassi. Fra questi, il 46,4% ha una sola pluriclasse, il 51,8% due e solo l'1,8% tre pluriclassi. Le pluriclassi risultano piu' presenti al nord dove il 59,1% delle scuole dichiara di averne almeno una, al centro la percentuale e' del 50% mentre al sud il 43,7%.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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