Siria, Still I rise: la catastrofe del terremoto si somma agli effetti della guerra

"Abbiamo assistito al terremoto più grave mai vissuto, ci giungono notizie di molti edifici crollati. È una catastrofe!". Così afferma Abdulkafi Alhamdo, program manager si Still I Rise nel Nord-Ovest della Siria...

Siria, Still I rise: la catastrofe del terremoto si somma agli effetti della guerra

"Abbiamo assistito al terremoto più grave mai vissuto, ci giungono notizie di molti edifici crollati. È una catastrofe!". Così afferma Abdulkafi Alhamdo, program manager si Still I Rise nel Nord-Ovest della Siria.

Nel comunicato dell'ong si legge: "Un terribile terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter ha colpito nel cuore della notte Turchia e Nord Ovest della Siria, causando il crollo di centinaia di edifici e un numero molto alto, ma ancora non definito, di morti e feriti". Secondo alcune fonti la magnitudo del sisma è stata di 7,9.

Le scosse di assestamento, si legge ancora nella nota, "continuano", mentre "si scava ininterrottamente e i White Helmets (il corpo di volontari ufficialmente noto come Difesa Civile Siriana) hanno dichiarato lo stato di emergenza. Al momento le comunicazioni con le persone in loco sono difficili, ma i membri dello staff dell'organizzazione sono tutti in salvo, mentre sono in corso gli accertamenti sullo stato degli studenti e delle loro famiglie. L'edificio della scuola Ma'an, che sorge nella città di Ad Dana, non sembra aver subito danni ingenti, ma maggiori accertamenti seguiranno nelle prossime ore".

Secondo Still I Rise, "Questa ennesima tragedia si somma alla già devastante situazione vissuta quotidianamente nel Nord Ovest della Siria, dove da quasi 12 anni si consuma una delle crisi umanitarie più gravi del nostro secolo. Qui vive una popolazione di 4,6 milioni di persone, di cui 2,9 milioni sono gli sfollati interni, poco meno di due terzi dei quali vivono nei campi, stando a dati dell'ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha). Bombardamenti, rappresaglie e conflitti armati non si sono mai interrotti e nel dicembre 2022 sono stati accertati oltre 500 casi di colera nel Nord-Ovest della Siria, a seguito di un'epidemia dichiarata pochi mesi prima. Tutto questo nella totale indifferenza della comunità internazionale".

Questo terremoto, prosegue Alhamdo nel comunicato, "è una catastrofe naturale, ma si somma alla devastazione in cui riversa il Nord Ovest della Siria, rendendo tutto ancora più tragico". A causa dell'assenza di infrastrutture e del bombardamento degli ospedali avvenuto nel corso degli anni, il supporto socio-sanitario è quasi inesistente. È troppo presto per avere una stima finale di morti e feriti, ma purtroppo - a causa della tragica situazione in cui riversa già quest'area - temiamo numeri molto alti. La situazione dei siriani non fa più notizia, ma qui semplicemente sopravvivere è una sfida giornaliera". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)