Siria, street artist ritrae Maradona su una casa distrutta

Lo street artist siriano Aziz al-Asmar l'ha voluto ritrarre sul muro di una casa colpita dai bombardamenti a Idlib, nella Siria nord-occidentale

Siria, street artist ritrae Maradona su una casa distrutta

In tanti in questi giorni hanno detto che Diego Armando Maradona è sempre stato vicino agli "umili"; anche per questo, forse, lo street artist siriano Aziz al-Asmar l'ha voluto ritrarre sul muro di una casa colpita dai bombardamenti a Idlib, nella Siria nord-occidentale. Il disegno ritrae Maradona nella "camiseta" a strisce bianche e azzurre della nazionale argentina, con il numero 10 sul petto. Alle sue spalle lo sfondo è nero a lutto, riferisce il giornale Idlib Post, mentre dietro la sua testa si staglia una bandiera argentina, sulla cui prima striscia è scritto "Maradona".

Il sole giallo e raggiante della bandiera è personificato e dipinto con lacrime agli occhi: un riferimento, questo, alla scomparsa del Pibe de oro. Sopra il disegno è abbozzata una bandiera siriana con tre stelle rosse, vessillo indipendentista che risale agli anni '30, ripreso e usato dai ribelli in lotta contro il presidente Bashar Assad durante la guerra civile scoppiata nel 2011.

La zona di Idlib è rimasta l'ultima roccaforte sotto il controllo delle forze di opposizione ad Assad ed è al centro di un'offensiva dall'aprile 2019. A inizio novembre, sei civili, tra i quali quattro bambini, sono morti nei bombardamenti delle forze alleate ad Assad sulle città di Ariah e Kafriya, nella periferia del governatorato. Oltre che essere un omaggio al campione, con questo murale l'artista potrebbe voler riaccendere la luce su cosa succede ancora in Siria, nove anni dopo l'inizio della guerra civile nel Paese. Al-Asmar è un artista attento alle tematiche sociali. Nel giugno scorso in un'altra zona bombardata vicino a Idlib aveva ritratto George Floyd, l'uomo afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis, la cui morte ha innescato mobilitazione e proteste di piazza negli Stati Uniti. Il murale era stato poi imbrattato dai combattenti islamisti, che avevano scritto: "La nostra causa è più grande di tutto questo". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)