​“Sistemi sanitari al collasso e manca cibo”: nuovo appello dell’Unicef per l’Afghanistan

Servono 2 miliardi di dollari per rispondere ai bisogni umanitari di oltre 24 milioni di persone: è la “più grande richiesta di aiuti per un paese da parte dell’Unicef”. Iacomini (Italia): “E’ tempo di rispettare le promesse fatte ad agosto al popolo afghano”

​“Sistemi sanitari al collasso e manca cibo”: nuovo appello dell’Unicef per l’Afghanistan

“La situazione umanitaria continua a deteriorarsi in Afghanistan. Ci sono allarmanti interruzioni nei servizi sanitari e nutrizionali, una disastrosa crisi alimentare, siccità, epidemie di morbillo, diarrea, poliomielite e altre malattie prevenibili, nonché l'inizio paralizzante dell'inverno. E’ un quadro sconfortante”. Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, commenta così il lancio della “più grande richiesta di aiuti per un paese da parte dell’Unicef”, per rispondere ai bisogni umanitari di oltre 24 milioni di persone, metà delle quali sono bambini: 2 miliardi di dollari per contribuire a  scongiurare l'imminente collasso di salute, nutrizione, istruzione e altri servizi sociali vitali.

“I nostri uffici sul territorio ci informano che l’attuale situazione umanitaria in Afghanistan è terribile, soprattutto per i bambini. L'inverno è già iniziato e, senza ulteriori finanziamenti, l'Unicef e i suoi partner non saranno in grado di raggiungere i bambini e le famiglie che hanno più bisogno di noi. Mentre le famiglie lottano per mettere in tavola del cibo e i sistemi sanitari sono al collasso, milioni di bambini afgani corrono il rischio di morire di fame e di freddo. Altri lottano per accedere all'acqua e ai servizi igienici, sono tagliati fuori dalle scuole e sono a maggior rischio di violenze. La disperazione delle famiglie e dei bambini aumenta”, prosegue Iacomini.

L’Unicef con i fondi raccolti darà la priorità agli interventi salvavita per curare i bambini e fornire altri servizi vitali: cura 1 milione di bambini con malnutrizione acuta grave; vaccinare 10,5 milioni di bambini contro il morbillo; fornire acqua sicura a 11,5 milioni di persone: garantire che 7,5 milioni di bambini accedano all'istruzione; espandere l'uso dei trasferimenti umanitari di denaro per soddisfare i bisogni primari delle famiglie e dei bambini più vulnerabili.

L’Unicef  Afghanistan stima che 1 bambino su 2 sotto i cinque anni sarà gravemente malnutrito nel 2022 a causa della crisi alimentare e dello scarso accesso all'acqua, ai servizi igienici. Inoltre continuano le epidemie di malattie potenzialmente letali, con oltre 60 mila casi di morbillo segnalati nel 2021. Si stima che 8 afgani su 10 bevano acqua batteriologicamente contaminata. Inoltre, 10 milioni di bambini rischiano di abbandonare la scuola se gli stipendi degli insegnanti non vengono pagati e se persistono livelli di povertà paralizzanti. Quasi 4,5 milioni di bambini hanno bisogno di salute mentale e sostegno psicosociale. Con le rigide condizioni invernali, dove le temperature possono raggiungere anche i -12 gradi Celsius, le famiglie stanno lottando per riscaldare le loro case e tenere al caldo i loro bambini ma manca davvero tutto.
E' tempo di rispettare le promesse fatte ad agosto al popolo afghano, non possiamo lasciarli soli”, conclude Iacomini. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)