Spd al referendum, la Germania attende

Chiamati al voto gli iscritti dell'Spd, orfani di Martin Schulz. Sarà ancora Grosse Koalition?

Spd al referendum, la Germania attende

I sei mesi di (difficili) trattative per mettere appunto la nuova Grosse koalition sono in mano agli iscritti del partito socialista. Si sta svolgendo in questi giorni, infatti, il sondaggio (via posta) che dovrà dare il via al quinto mandato di governo di Angela Merkel. Un passaggio insidioso, di cui si saprà l’esito solo ai primi di marzo, consegnato nelle mani dei 464 mila iscritti. Un destino appeso a un filo molto sottile, nonostante i favorevoli sondaggi che hanno analizzato la base socialdemocratica.

Sull’accordo pesano due fattori: da un lato, il pessimo risultato ottenuto sempre dalla Spd che, nelle ultime elezioni, ha raggranellato appena il 20 per cento. Dall’altro lato si è registrato un anomalo incremento del numero dei tesserati, più di 24 mila unità in un mese, raccolti, a quanto pare, dal 28enne Kevin Kuehnert, leader dei giovani socialdemocratici, contrario alla grande coalizione. Il tutto condito dalla decisione di dimissioni dello stesso Schulz dalla presidenza del partito socialdemocratico, annunciate il 13 febbraio con l’obiettivo di arrivare a un rinnovamento in termini di persone e di programma che potrebbe culminare, il prossimo 22 aprile, con un nuovo congresso straordinario per scegliere un successore che molto probabilmente sarà una donna: Andrea Nahles.

Le elezioni dello scorso 24 settembre avevano lasciato sul campo una situazione di stallo, esacerbata dal venir meno di una prima ipotesi di maggioranza tra la Cdu-Csu, i verdi e i liberaldemocratici (la cosiddetta “giamaica”), seguita da una possibile riedizione della Grande coalizione che ha ricevuto il disco verde il 20 gennaio con il voto al congresso straordinario del partito Socialdemocratico tedesco, durante il quale ha votato “sì” il 56,4 per cento dei delegati. A fronte di questo voto si è poi giunti, il 6 febbraio, all’accordo di governo. Un puntiglioso lavorio durato molte ore, atto a limare i punti di attrito, focalizzati soprattutto su sanità, una maggiore capillarità degli asili, edilizia popolare, formazione, immigrazione, digitalizzazione, pensioni e lavoro.

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